San Marino, Re nero: nel processo rispuntano le intercettazioni dell’avvocato Matteo Mularoni

San Marino, Re nero: nel processo rispuntano le intercettazioni dell’avvocato Matteo Mularoni

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Nell’udienza pubblica di martedì presso il Tribunale di Forlì sono state rese note le conversazioni con Stefano Ercolani e Barbara Tabarrini / Re nero: nel processo rispuntano le intercettazioni dell’avvocato Matteo Mularoni, oggi presidente ABS / All’epoca era il legale di Asset banca la sua posizione venne archiviata / L’ispettore di pg in udienza: “dal nostro punto di vista appariva anche ben consapevole di quello che fosse…”

SAN MARINO. Caso Re Nero, nell’udienza dello scorso 8 novembre spunta anche il nome dell’attuale presidente dell’Associazione bancaria sammarinese, l’avvocato Matteo Mularoni che, all’epoca dei fatti tra il 2007 e il 2008, era legale di Asset Banca. Questo era noto. Quello che non era emerso in maniera completa, però, erano le conversazioni che ebbe all’epoca con i vertici di Asset, che sono a giudizio davanti al tribunale di Forlì. Ebbene, nella pubblica udienza davanti alla Corte d’Assise di Forlì, martedì della scorsa settimana, sono state riportate dal testimone, l’agente di polizia giudiziaria che ha coordinato le indagini, le conversazioni che il legale sammarinese ebbe con i suoi clienti, l’ex presidente di Asset banca, Stefano Ercolani, e l’ex direttore Barbara Tabarrini. Resoconto delle conversazioni che, nonostante le eccezioni delle difese, è stato ammesso dalla Corte ed è stato reso noto in pubblica udienza. La posizione dell’avvocato Mularoni, come noto, venne a suo tempo archiviata e anzi egli
stesso inviò, quando esplose il caso, una lettera in cui indicava come l’attività svolta rientrasse nelle sue “prerogative professionali quale avvocato”. Contestò anche la legalità delle intercettazioni che, tuttavia, sono state ammesse dalla Corte, sono state rese pubbliche in udienza e sono ritenute utili dall’accusa per tracciare il quadro dell’attività che Asset ebbe oltre confine. Sono interessanti, tra l’altro, le considerazioni, pronunciate durante il processo dell’8 novembre -nel quale compaiono come parti civili anche la Banca d’Italia e l’Agenzia delle Entrate- fatte dal testimone che ha riportato il testo delle captazioni telefoniche.

L’udienza dell’8 novembre Il processo Re Nero sta andando avanti con l’audizione dei testimoni ed è in corso l’escussione, da parte del Pm Filippo Santangelo, dell’ispettore di polizia. Ecco cosa è stato detto durante la recente udienza.

“Pubblico Ministero – Senta, Mularoni Matteo, chi è? Testimone – Mularoni Matteo è un Avvocato con studio nella Repubblica di San Marino, che emerge, diciamo, nelle indagini soprattutto, in modo particolare per la questione del sequestro di denaro a Cicchetti Cristian… Pubblico Ministero – È’ stato chiamato a dare consulenze, pareri, opinioni? Testimone – Sì, proprio perché dalle intercettazioni si è più volte ascoltato, mentre veniva interpellato nel merito di come risolvere la questione e dal nostro punto di vista appariva anche ben consapevole di quello che fosse… Pubblico Ministero – A me non interessa la posizione di Mularoni, ma perché viene chiamato e chi lo chiama, se ci dà queste conversazioni?”

La circostanza delle conversazioni intercettate Le conversazioni ricostruite in udienza riguardano l’episodio del dipendente di Asset banca che si era recato oltre confine a raccogliere contanti da trasportare a San Marino. Dopo essere stato pedinato, venne fermato dalla polizia giudiziaria e portato in questura. Il dipendente, Cristian Cicchetti, venne fermato, il 31 ottobre 2007, con 31.500 euro in nero da portare alla banca sammarinese. Ecco, in quell’occasione e i giorni successivi il Presidente e il Direttore generale si consultarono con il legale di Asset, Matteo Mularoni appunto.

La prima conversazione del 31 ottobre 2007 Nell’udienza dell’8 novembre è proseguito il riferimento su quelle intercettazioni. “Testimone – Quindi, dicevo, in primo luogo viene interpellato da Ercolani Stefano, che gli racconta quello che era successo a Cicchetti… 

Pubblico Ministero – L’antefatto… 

Testimone – Quindi il sequestro etc. Questa è la telefonata 795 delle ore 13 e 22 al 31 ottobre 2007, (…) E nella circostanza, appunto, l’Avvocato dice “no, voglio dire, poteva dire di peggio” riferendosi alle giustificazioni che Cicchetti aveva dato alla Polizia. E poi dice “quindi lui è importante che non dica, che ovviamente, no, è andato a
prendere per Asset etc., che lui ne aveva il possesso, che questa donna glieli aveva restituiti, adesso ormai questa cosa l’ha detto, quindi conviene dire, basta, insomma, se gli chiedono…” questo è un… il sunto.

Pubblico Ministero – Se ce lo dà nel dettaglio… (…) Testimone – Sì. Ercolani spiega, dice “no, è una piccola cosa, è una piccola bega, poi non so neanche se è collegata a quell’altra cosa, insomma, siccome…” Mularoni dice “sì”. Quindi il testimone ha riportato il racconto che Ercolani fa, relativamente al dipendente fermato, all’avvocato  Mularoni “(…) Ercolani “a parte che gli hanno fatto una perquisizione tipo bandito contro macchina, corpo contro la macchina, perquisito tutto. Ed adesso lo stanno accompagnando in Questura. La motivazione che assomigliava a lui, uno che ha fatto delle truffe alle poste di Savignano, no? Va beh, è andato a prendere 35mila
euro, insomma, praticamente da un cliente”. E Mularoni dice “Sì, ho capito, ho capito”. Ercolani “Li aveva nella borsetta, e questi l’hanno affiancato proprio con la macchina, stretto da una parte, adesso lo stanno accompagnando in Questura! Però lui ha detto che era andato da una signora, perché li aveva prestati un po’ a sua moglie, e questa signora qui, che li è andati a riprendere, non ma, ecco… Dall’emozione ha detto così “no, sai” e Mularoni dice “no, però voglio dire, poteva dire peggio, ecco!” E Ercolani
“Eh, poteva dire: io siccome… Gli ho detto di mantenere la calma, perché effettivamente adesso qui hanno detto “guarda che qui c’è una persona che ha fatto delle truffe a degli anziani alle poste” E Mularoni dice “no, lui allora non è… Si discute, ma il possesso di per sé non dovrebbe essere reato, è utilizzo del denaro oltre la soglia, capito cosa
voglio dire?” dice sempre Mularoni “quindi lui è importante che non dica che ovviamente, no? È andato a prendere per Asset etc., che lui, lui, ne aveva il possesso, che questa donna glieli aveva restituiti, adesso ormai questa cosa l’ha detta, quindi conviene dire, basta, insomma, se gli chiedono…” Ercolani “se gli dicono il nome di questa donna qui, che è una nostra cliente, anche importante…” Mularoni “No, che questo dice, io…” Ercolani “noi gli abbiamo detto di non dirlo, che al limite a questo punto, se mi fate tutte queste domande, farò parlare il mio Avvocato!”. E Mularoni dice “allora mi riservo di nominare un Avvocato, voglio dire, se questo è l’atteggiamento! Io avevo solo, avevo con me solo questo denaro, ma non è, non dovevo né utilizzarlo per pagamenti o per altro, punto! Cioè, avevo… Io avevo con me questo denaro, punto! Tutto ciò che dici in più è peggio, se loro insistono dica: guardate, io allora mi riservo di nominare un mio Avvocato! E basta, insomma!” e Ercolani dice “va beh, adesso  chiamiamo!”. Mularoni “perché il problema si evidenzia quando o lo esporti, quindi magari tu stai, vedi che stai facendo la dogana? Oppure lo utilizzi. Ma di per sé il possesso è discusso che sia… uno non possa portare oltre la soglia, non c’è nessuna norma”. Ercolani “questo lo può dire lui? Glielo facciamo dire a lui questo eventualmente” Mularoni “io questo, se fossi in lui direi il meno possibile, direi semplicemente che lui aveva con sé questo denaro, che appartiene a sua moglie, punto!”. Ercolani “Va bene, okay!” Mularoni “perché loro hanno visto che lo ritirava da una signora?” chiede, e Ercolani “no, dice che l’hanno seguito fin dall’inizio (…)” Ercolani poi continua “lei è uscito da una signora di Savignano, noi stiamo cercando una persona che corrisponde esattamente alle sue caratteristiche, ha fatto delle truffe a degli anziani alle poste di Savignano e la stiamo pedinando, perché, visto che lei è uscito” Mularoni “allora lui fa una cosa, sai cosa deve fare, che stia al gioco Stefano, faccia così, se loro gli hanno detto che questa è l’accusa, siccome queste, siccome io non sono la persona che voi state cercando, queste accuse mi preoccupano, perché sono infondate! Mi riservo di nominare un Avvocato!” e basta, così scivola e non risponde sul resto. Cioè se la ragione che stia al gioco è, capito che cosa voglio dire, senza andare a dire perché c’aveva questi soldi.
Lui dice: io avevo con me questo denaro e non vedo che cosa c’è di male! Se il vostro timore è che sia uno di questi, si possa, o la mia persona possa, sembra, essere, quella che ha fatto questi furti agli anziani, io siccome non sono, ho il piacere di essere assistito da un Avvocato, se questi sono gli addebiti.” Ercolani “Va bene, okay, si pensa che sia collegato a quell’altro discorso…” Mularoni “sì, assolutamente, no, però siccome loro gli fanno l’eco, no? Gli fanno il gioco di dirgli che l’hanno fermato così, perché pensano che sia furto agli anziani, quando in realtà l’obiettivo è un altro, lui stia al gioco e dica: io non ho rubato niente agli anziani, questa cosa mi preoccupa ed è un’accusa pretestuosa, quindi vorrei avere un Avvocato. Così evita di rispondere sul resto”.

La telefonata con il direttore generale Nell’udienza di martedì della scorsa settimana gli avvocati delle parti hanno opposto eccezione sul fatto che venissero rese note
in pubblica udienza le conversazioni in cui si ascoltava il legale. La Corte ha tuttavia nuovamente richiamato una propria ordinanza già emessa ed ha invitato a procedere.
Una ulteriore telefonata di cui viene riferito è sempre del 31 ottobre alle ore 15 e 08, ma con il direttore generale di Asset, Barbara Tabarrini.

“Testimone – Sempre su questo punto, poi interviene un’altra telefonata anche con il direttore di Asset Banca, Tabarrini Barbara, dove viene affrontata nuovamente la questione (…) In questa telefonata si affronta sempre questo argomento, il tema è lo stesso, Tabarrini dice “Ah, non lo so, questo mi dice che deve firmare un verbale dove
praticamente gli sequestrano queste somme. Allora gli ho detto che prima di firmare questo verbale volevo sentire con te un attimino”. Mularoni “allora io perché, io questa cosa nel penale(…) non sono neanche esperto, guarda, hai un secondo?” Tabarrini “sì”, “allora io adesso ti faccio chiamare immediatamente dalla Daniela Falcinelli.” Quindi viene riportata dal testimone la parte della conversazione in cui si espone il fatto che la polizia si apprestava a sequestrare il denaro. 

L’agente di Pg testimone ha proseguito: “Tabarrini “perché gli hanno detto che lui non può portare i soldi di sua moglie in giro”. Mularoni “dicono che lui non può portare i soldi di sua moglie, ma non è ssolutamente vero!” Tabarrini: “Appunto, lo so, insomma!” Mularoni “cioè gli contestano la violazione della norma valutaria” Tabarrini “Però come fai esportazione della norma valutaria, visto che comunque …” Mularoni “Però la norma non vieta il possesso. Noi abbiamo fatto un lavoro per Asset su questa cosa qui, eh! C’è proprio, allora bisogna che mi dai dieci minuti, perché comunque dobbiamo guardarla, ti richiama la Daniela Falcinelli a questo numero!”.

La telefonata di sera Il testimone ha riportato anche una ulteriore telefonata, sempre del 31 ottobre 2007, delle ore 20 e 38. “Sempre su questa tematica – ha riferito il teste – ce n’è una successiva, ancora una volta con il direttore di Asset Banca, Tabarrini Barbara e Mularoni (…). Tabarrini dice “ti chiedo un consiglio, siccome domani mattina loro si vedono, mi ha chiamata prima un’altra volta l’Avvocato, si vedono qui a Rimini” Mularoni dice “Sì!” “Dall’altro Avvocato, no?” Mularoni “Sì!” Tabarrini “mi hanno detto che si vedono con Cristian, è il caso che ci vado anch’io?” Mularoni dice “No!” Tabarrini “No?” Mularoni “No, perché salvo che Cristian chieda la tua presenza
dobbiamo fare in modo, dobbiamo fare in modo che sia una vicenda personale.” Tabarrini “Ah, okay”. Mularoni “hai capito che cosa voglio dire? Perché sennò passiamo dalla padella alla brace”. Tabarrini “infatti ti ho chiamato a posta, perché c’ho pensato un attimo e ho detto “Mah, sarà meglio che io magari non ci vada!”. Mularoni “No, no!” “Dite a Cristian, magari gli fate una lettera a parte, personale vostra, che non so, i costi delle spese legali li sostiene la banca.” Tabarrini “Sì, sì, quello non c’è problema con lui.” Mularoni “Però hanno detto di non formalizzarla questa cosa qui”. Tabarrini “Okay” Mularoni “lui deve risultare che è andato lì ed aveva i suoi soldi”

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