Angelica Bezziccari – L’Informazione di San Marino: 12 banche 60 finanziarie

Angelica Bezziccari – L’Informazione di San Marino: 12 banche 60 finanziarie

L’Informazione di San Marino

Il presidente della Quarta Torre racconta come un gruppo di ragazzi si
interrogò quale fosse l’origine della ricchezza del Titano

“12 banche
e 60 finanziarie: abbiamo chiesto perché e nessuno ci ha risposto”

Angelica Bezziccari 

 

        Oggi tutti si sono accorti che la principale ricchezza
su cui si basava San Marino, era assai poco
lecita.
Un fitto sottobosco finanziario, fatto di banche, finanziarie,
società anonime e casi di riciclaggio di denaro, evasione fiscale e capitali di dubbia provenienza erano l’humus di questa
piccola
Repubblica. Il sistema finanziario sammarinese era arrivato a contare, nel 2009, 72 “soggetti
autorizzati”: dodici banche (con le rela
tive filiali)
e sessanta tra finanziarie, fiduciarie, società di gestione,
compagnie d’assicurazioni. Non si sa quanti cittadini
sapessero, ma certamente pochissimi si ponevano delle domande e le ponevano alla
cittadinanza. Tra questi pochi, un gruppo di ragazzi, che avevano fondato nel
2008 un’associazione culturale denominata “Quarta Torre”, si interessò del tema.
Ce lo racconta il presidente dell’associazione Michele Giardi.

Come
si formò l’associazione Quarta torre e cosa spinse ragazzi poco più che
ventenni alla necessità di un’altra offerta culturale?
“Eravamo solo un gruppo di ragazzi con idee comuni,
non troppo soddisfatti del nostro paese, c’erano diverse cose che non ci piacevano,
per questo decidemmo di iniziare a fare un’informazione più indipendente, di
parlare di fatti di cui nessuno parlava. E così venne fuori l’argomento banche.
Qualche anno fa di banche e società anonime non ne parlava praticamente
nessuno, e nemmeno del sistema con cui San Marino andava avanti, cioè capitali
di dubbia provenienza: erano temi di cui era quasi proibito parlare. E così
decidemmo di creare
L’Atipico, un giornale di informazione indipendente”.

Perché
avete scelto di parlare proprio delle banche?
“Il fatto che ci fosse un’altissimo numero di banche, e anche di fi– nanziarie, per una popolazione così ridotta come
quella sammarinese aveva attirato la nostra attenzione. Lo scopo era quello di
far
riflettere il cittadino sammarinese medio, perché sicuramente una persona che faceva parte
del sistema lo sapeva a cosa servivano, mentre i più giovani magari non
avevano mai riflettuto su ciò”.

Quali
furono le reazioni dopo la pubblicazione de L’Atipico?
“Il giornale era stato distribuito gratuitamente, ed
ebbe ampia diffusione soprattutto nei luoghi pubblici. Decidemmo di spedirlo anche
ai Segretari di Stato dell’epoca e a tutte le Segreterie di Partito, ma nessuno
ci rispose, tranne Sinistra Unita. Tranne loro, non ci sono state reazioni nel
mondo della politica, tutti ci hanno ignorato”.

Nemmeno
i cittadini si sono interessati?
“La reazione della cittadinanza è stata
diversa, ci leggevano e si complimentavano per gli argomenti trattati”

Ora
che il numero di banche e
finanziarie
è diminuito drasti
camente, ora che
san Marino sembra intenzionato a seguire una via più trasparente e retta,come
vedi la vostra analisi alla luce di tutti questi
anni trascorsi e di tutte le vicende accadute, e il fatto che è siete stati
ignorati?
“Ora che il sistema bancario di San Marino è collassato, il
nostro lavoro rimane un’importante testimonianza che dimostra che non tutti
hanno chiuso gli occhi, e i primi a non farlo sono stati i giovani. Nessuno
voleva dare credito a un giornale di informazione fatto da ragazzini. In quel
periodo non si pensava che il sistema potesse collassare. Qualunque Segretario sapeva
come funzionava il sistema a San Marino e non lo vedeva come una problematica, non
avrebbero mai pensato di mettere in discussione il sistema paese, nessuno
pensava potesse crollare”.

Cosa pensi di tutte le proteste di piazza che si sono susseguite in questo
periodo e di quelle che verranno?
“Adesso
sicuramente si è svegliata una forte coscienza civile e una rivista come la
nostra avrebbe più seguito. Al tempo, nessuno si chiedeva però come sarebbe potuto
sopravvivere San Marino se quel modo facile di accumulare denaro e generare
ricchezza
fittizia
fosse crollato. Noi ci era
vamo posti il problema, e
ora se lo stanno ponendo anche tutti i sammarinesi. Adesso che stiamo vivendo
le conseguenze del collasso di questo sistema, la gente si sta svegliando.
Speriamo che non sia troppo tardi”.

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 Che fine hanno
fatto le banche di San Marino? Tra vicissitudini giudiziarie, fusioni e
accorpamenti

Ecco
un quadro sintetico e non esaustivo d
i che
fine hanno fatto
le banche sammarinesi,
delle loro vicissitudini, delle fusioni e di quante ne sono rimaste oggi. La
metà rispetto ai dodici soggetti di cui parla l’articolo sopra:

Eurocommercial
Bank:
verrà accorpata con Banca Cis.
Lo Stato contribuisce al salvataggio con sgravi. Questione ancora oggi aperta e
con non poche polemiche politiche
(vedi
a lato)
.

Istituto
Bancario sammarinese:
Finito anch’esso
nelle indagini della procura di Forlì per il rapporto e l’identità dei suoi vertici
con quelli del Credito di Romagna. Oggi non esiste più in seguito alla fusione
con Bac.

Banca
di san Marino:
Tuttora esistente e
attiva, ma ha avuto pure lei i suoi problemi legati all’esposizione con
Fincapital e al caso della bolla immobiliare ad essa collegato.

Asset
Banca:
Ad oggi esistente e molto
attiva. A suo tempo indagata nell’inchiesta Re Nero della procura di Forlì.
Inchiesta della quale si attendono ancora le conclusioni.

Cassa
di risparmio:
coinvolta nell’indagine
Varano, legata al caso Delta, proprio in questi giorni giunta all’udienza
preliminare nella quale la provincia di Rimini si è costituita parte civile nel
processo contro Carisp.

Credito
sammarinese:
Bcsm ha deliberato l’11
ottobre 2011 la liquidazione coatta amministrativa. Fu commissariata a seguito dell’indagine
Decollo Money che ha portato all’arresto, tra gli altri, del direttore Valter
Vendemini e del presidente Lucio Amati. L’accusa è di riciclaggio di soldi
della ‘ndrangheta.

Credito
industriale sammarinese:
Nel 2010 i
commissari Riccardo Sora e Piernicola Carollo avevano chiesto ai componenti del
cda del Cis di dimettersi dalla banca sammarinese, dato che il commissariamento
della banca Carim dipendeva principalmente proprio dai rapporti con San Marino.
Oggi dalla fusione con Banca Partner è nata Banca Cis.

Banca
sammarinese d’investimento:
Potrebbe
essere definita
la banca degli
industriali. Enzo Donald Mularoni è l’azionista di maggioranza con il 28,32% delle
quote. Nella proprietà anche Emanuele e Ivo Colombini, Bac Fiduciaria e Pier
Giovanni Terenzi.

Banca
commerciale sammarinese:
commissariata,
con il provvedimento 28 ottobre 2011 va in amministrazione straordinaria. Quindi
viene acquisita da Asset Banca. Intanto emergono numerose vicende giudiziarie
che tirano in ballo Bcs. Tra queste l’indagine sul “Conto Mazzini” che vede
Giuseppe Roberti e Gil
berto Canuti, ex-presidente ed ex direttore generale, sotto indagine per riciclaggio.

Banca
agricola commerciale:
Oggi fusa con
Ibs. Bac viene tirata in ballo nel cosiddetto “memoriale Vargiu”. L’investigatore
era interessata a sapere quando la
Gdf
stazionava al confine. Bac a
suo tempo ha smentito.

Banca
Partner:
Si è fusa con il Cis ed ora
è protagonista dell’operazione su EuroCommercial Bank. Banca Partner si trova
nella vicenda delle famose pressioni di Alfa e Beta sulle ispezioni di Bcsm.

San
Marino international Bank
già Banca
del titano:
commissariata l’11 febbraio 2011 da Banca Centrale, oggi è stata
acquisita da Bsm e porta il nome di Banca impresa di San Marino. Sostituì la
vecchia Banca del Titano a suo tempo e a sua volta commissariata e per il cui risanamento
tutti i sammarinesi hanno contribuito con 500 euro.   
 

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