Antonio Fabbri – L’informazione: Criminal Minds, Ricciardi e Platone condannati a 2 anni

Antonio Fabbri – L’informazione: Criminal Minds, Ricciardi e Platone condannati a 2 anni

L’informazione di San Marino

Criminal Minds, Ricciardi e Platone condannati a 2 anni

Riconosciuti colpevoli di una estorsione da 320mila Euro ai danni dell’imprenditore anconetano Claudio Vitalucci

Antonio Fabbri 

SAN MARINO. Si è chiuso con la condanna il processo sulla parte sammarinese del caso Criminal Minds. Riccardo Ricciardi e Bruno Platone sono stati condannati a 2 anni di prigionia dal giudice Gilberto Felici. Nella mattinata si è proceduto alle conclusioni delle parti.
Le accuse
Quattro erano i capi di accusa, a
vario titolo, per minaccia, percosse,
violenza privata ed estorsione.
Gli imputati, Bruno Platone e Riccardo Ricciardi, costrinsero
l’imprenditore anconetano claudio
vitalucci a sottoscrivere una
quietanza di avvenuto pagamento
impossessandosi di 320mila euro
che erano destinati alla Immobiliare
Ponte Sasso dell’imprenditore
anconetano da parte della
Petra Immobiliare di Marco
Bianchini, all’epoca il patron di
BiHolding Spa. Di questi soldi si
impossessarono i due imputati e
ottennero anche 50mila euro per
un Aston Martin, della concessionaria
MB Class di Platone, da
intestare alla immobiliare di Vitalucci.
Auto che però non arrivò
mai a quest’ultimo.
La parte civile
Parte lesa nel processo era dunque
Claudio Vitalucci, l’imprenditore
anconetano che nella branca
riminese figura invece pure
lui tra gli imputati. Minacce e
contro minacce nei confronti di
Marco Binchini, l’ex patron di
Karnak e Fingestus, e episodi più
o meno opachi con numerosi protagonisti
di un caso che ha tenuto
banco a cavallo tra la Repubblica
e la Riviera. Sul Titano, invece,
Vitalucci è parte civile in questo
procedimento nel quale è entrata
anche buona parte degli atti italiani.
Il difensore di Vitalucci, Antonio Masiello, ha evidenziato
come sia “emersa con chiarezza
la genuinità delle affermazioni
della parte lesa. I comportamenti
contestati integrano i reati di
minaccia, percosse, violenza privata
ed estorsione che è fruttata
agli imputati 320mila euro di ingiusto
profitto più 50mila euro
per l’acquisto di una Aston Martin
con consegna assegni. Chiare
le responsabilità di Platone
e Ricciardi con sullo sfondo la
vicenda Fingestus e Marco Bianchini,
con le lotte intestine nella
società. Ma dalle conversazioni
intercettate dalla procura italiana
emergono chiaramente i fatti
oggetto di questo processo. Da
una conversazione tra Banchini
e Ricciardi emergono anche particolari
inquietanti le modalità
di comportamento di Ricciardi
laddove quest’ultimo, in un’altra
circostanza, affermava: ‘mi metto
i ferri in tasca e vado a parlare
alla gente’”.
Poi l’avvocato Masiello ha evidenziato
il richiamo a certe “persone
‘per bene’ – dice – Abbiamo
sentito all’interno di questo procedimento
di denari finiti nelle
casse di una non meglio precisata
famiglia”. Richiamo del legale
anche al fatto che in un primo
momento il caso a San Marino
venne archiviato. “Non parliamo
poi dell’archiviazione – ha detto
– Se siamo qui lo dobbiamo a giudice
delle appellazioni. Ritengo
che il reato sia avvenuto e debba
essere punito. Chiedo la condanna
e in solido il risarcimento del
danno per 320mila euro oltre al
danno morale e chiedo una provvisionale
rimettendo la quantificazione
all’equo apprezzamento
del giudice”.
Il Procuratore del Fisco Il procuratore del fisco Roberto Cesarini ha tracciato il quadro
della situazione. “Non sfugge
– ha rilevato – che ci sono altri
provvedimenti, ci sono persone
che sono riconducibili ad associazioni
criminali, ci sono guardaspalle,
ci sono diversi interessi
(…)Ci sono diverbi. Emblematica
la frase di Fonti (uno dei guardaspalle,
ndr.) che dice ‘qui c’è da
mangiare per tutti. Ci dividiamo
i soldi’. Anche lo stesso Vitalucci
è in questo contesto e in Italia risulta
imputato. Egli stesso aveva
affermato di avere delle prove in
mano che, però, non si sono viste
e anzi anche le sue dichiarazioni
sono state ambigue. Quindi
non possiamo dare la colpa al
tribunale sammarinese se ha
archiviato perché in quella fase
non c’erano gli elementi. Pure alcune
testimonianze in quest’aula
sono state contraddittorie. Anche
portare la signora Anna Bigonzi
– suocera di Ricciardi che ora
rischia l’imputazione per falsa
testimonianza – la quale ci viene
a dire che per Capodanno il
genero era da lei, e invece poi lo
stesso Ricciardi ci dice che forse
non era Capodanno, ma qualche
giorno prima di Natale. Insomma,
in una situazione del genere
emergono responsabilità da una
parte e dall’altra, di chi usa metodi
di questo genere e poi si viene
a lamentare”, ha detto il Procuratore
del Fisco. Ha comunque
rilevato che nei casi contestati, in
particolare nella vicenda dell’Admiral
Point, “atti di violenza e
minaccia per ottenere somme di
denaro ci sono stati. Non si può
dire che non sussista riscontro al
fatto che delle somme di denaro
sono state sottratte a Vitalucci,
configurando ingiusto profitto in
capo agli imputati”. Realizzato
quindi il reato di estorsione il
Pf Cesarini ha ritenuto assorbiti
gli altri reati contestati (minacce,
percosse, violenza privata)
nella contestazione principale di
estorsione. Così ha chiesto “la
condanna per i due imputati a 2
anni e un mese di prigionia, 800
euro di multa e e interdizione per
4 anni dai pubblici uffici e diritti
politici”.
Le difese
L’avvocato Lara conti, difensore
di Bruno Platone, ha affermato
come sia stato lo stesso Vitalucci
a dichiarare: “Platone non mi
ha mai minacciato né percosso”.
“In questo fascicolo – ha poi detto
Lara Conti – c’è di tutto e di
più. Dall’ordinanza di custodia
cautelare italiana ad altri atti.
Ma se prendiamo un atto italiano,
dobbiamo considerarli tutti e in
altre parti si parla di responsabilità
di quella che oggi qui è parte lesa. Allora aspettiamo l’esito
processo italiano e poi ci rivediamo”,
ha detto provocatoriamente,
chiedendo l’assoluzione per il suo
assistito “per non aver commesso
il fatto o perché non consta abbastanza
che sia colpevole”.
Dello stesso avviso, per il suo
assistito, l’avvocato Piero ippoliti,
domiciliato presso l’avvocato
Giuseppe Ragini, che ha addirittura
additato Vitalucci. “E’
fantasioso e bugiardo – ha detto
Ippoliti – Non nascondiamoci
dietro un dito, in Italia il processo
riguarda Vitalucci che pochi
giorni fa è stato sentito presso il
tribunale di Rimini ed ha raccontato
una verità completamente diversa
da quella che ha raccontato
qua. Negli incontri aveva con
sé i suoi guardaspalle e poi ad un
certo punto, arriva con lui anche
un certo Kazazi Ardjan, notorio
super delinquentone. Viene chiamato
egli stesso a rispondere di
estorsione in Italia. Insomma, mi
pare siano state mosse accuse costruite
a tavolino e non possiamo
sopportare che i nostri assistiti
vengano condannati senza prove.
Pertanto chiediamo l’assoluzione”.

La sentenza
Il giudice Gilberto Felici, dopo circa tre quarti d’ora di camera di consiglio, ha praticamente accolto la tesi del procuratore del fisco ad ha condannato Ricciardi e Platone a due anni di prigionia, 800 euro di multa, tre anni e mezzo di interdizione dai pubblici uffici e diritti politici e al risarcimento del danno. “Sicuramente faremo appello. Non si è mai vista un’estorsione senza minacce”, ha commentato l’avvocato Lara Conti. Appello annunciato anche dall’avvocato Ippoliti.
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