Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Fincapital, cinque assoluzioni e quattro condanne

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Fincapital, cinque assoluzioni e quattro condanne

L’informazione di San Marino

Fincapital, cinque assoluzioni e quattro condanne

Si è chiuso nel pomeriggio di ieri il primo grado del processo che vedeva imputati l’intero Consiglio di amministrazione, il collegio sindacale, la società di revisione e il dominus della finanziaria

Si è concluso ieri nel pomeriggio il processo Fincapital e ha visto l’assoluzione di cinque dei nove imputati e la condanna per gli altri. Tutti erano comparsi davanti al giudice con le accuse di false comunicazioni sociali e ostacolo alla funzione di vigilanza. Direttore, Oriano Zonzini, Collegio sindacale (Pierangela Gasperoni, Cristina Ercolani e Gianluigi Reggini) e società di revisione (Alberto Chezzi), sono stati assolti dal giudice Battaglino. Condannati, invece, con pena da diversi mesi a poco più di un anno (pene sospese), Livio Bacciocchi, considerato il dominus della finanziaria, il presidente del consiglio di amministrazione Marino Angelini e i membri del cda Milena Bizzocchi e Monica Fantini. 

La requisitoria
del Procuratore del Fisco

Prima delle conclusioni il
giudice Roberto Battaglino ha
esaminato una eccezione di
legittimità presentata dall’avvocato
Paolo Reffi per conto
dei suoi assistiti. L’ha valutata
manifestamente infondata e rigettata.
Non è escluso, tuttavia,
che l’eccezione venga ripresentata
in sede di appello che con
tutta probabilità gli imputati
condannati presenteranno. Per
primo è toccato al procuratore
del fisco, Roberto Cesarini,
trarre le sue conclusioni. Ha ripercorso il travagliato iter
di questo procedimento, nato
come caso di amministrazione
infedele e arrivato a giudizio
con le imputazioni, a vario
titolo, di false comunicazioni
sociali e ostacolo alla funzione
di vigilanza. Qualche nota di
biasimo espressa dal Pf sulla
conduzione della fase istruttoria,
considerato che alcune
perizie sono state disposte nel
corso della fase dibattimentale
proprio su richiesta della Procura
fiscale. Le accuse si sono così
ridimensionate, sia per entità
di importi, sia per gravità delle
condotte contestate. Il Procuratore
del fisco ha dunque escluso
la responsabilità dei sindaci,
del direttore e del responsabile
della società di revisione.
Sottolineato, infatti, l’elemento
essenziale del reato di false
comunicazioni sociali, ovvero
il fatto che le notizie false siano
comunicate “fraudolentemente”.
“Quindi i fatti non rispondenti
esposti nelle assemblee e nei bilanci
debbono essere comunicati
con l’intenzione di ingannare”,
ha specificato il Pf. Di qui
le richieste di assoluzione per i
sindaci, la società di revisione
e il direttore, e la richiesta di
condanna, invece, per i membri
del Cda e per Livio Bacciocchi
cui Fincapital faceva capo.
Pene richieste, secondo le diverse
responsabilità riconosciute,
tra i 10 mesi per i membri delcda a un anno e due mesi per
Bacciocchi.

Le difese
L’avvocato Gian Nicola Berti,
difensore di Oriano Zonzini,
ha sottolineato di prendere atto
degli elementi sollevati dalla
procura fiscale, chiedendo tuttavia
l’assoluzione con formula
piena “Ritengo che Zonzini sia
finito qui per un equivoco”, ha
detto.
L’avvocato Pier Luigi Bacciocchi,
difensore di Pierangela Gasperoni
e Gianluigi Reggini ha
evidenziato alcuni particolari:
“Ci troviamo a dover concludere
un processo che parte d lontano
– ha detto – Occorre dare
atto al Procuratore del fisco
delle ricerche di prove e indizi,
cose che dovevano essere fatte
in istruttoria. Ma occorre dare
atto che le risultanze istruttorie
non sono state prese per oro
colato. L’istruttore si è adagiato
sulle conclusioni di Banca
centrale, ma mi sento di fare un
appunto proprio a Bcsm, unico
organo che sapeva ufficialmente
chi era l’avvocato Livio
Bacciocchi. Banca centrale
sapeva esattamente chi era
socio di maggioranza di Fincapital.
E non solo non ha detto
niente, ma non ha mai rilevato
il palese conflitto di interesse in
cui versava Livio Bacciocchi e
la Fincapital, così ponendo in
difficoltà tutta una serie di soggetti
che ruotavano attorno alla società finanziaria”. Ha chiesto
quindi anche lui l’assoluzione
per i suoi assistiti. Stessa cosa
hanno fatto gli avvocati Simone
Menghini, difensore di Cristina
Ercolani, sindaco revisore, e
Giampaolo Pasquali difensore
di Alberto Chezzi, della società
di revisione.

“In questo processo
la montagna ha partorito
il topolino – ha detto Pasquali
– Ma anche se avesse partorito
il ‘topolone’, nella perizia d’ufficio
della dottoressa Graziani è
stata comunque sottolineata la
correttezza della attività della
società di revisione”.
Compito più difficile per i legali
degli altri imputati per i quali la
Procura fiscale aveva chiesto la
condanna. Ciascuno per il proprio
assistito e in diversi modi,
gli avvocati Paolo Reffi, Fabio
di Pasquale, Simone Sabattini e
Maurizio Simoncini, hanno sottolineato
il fatto che da un lato
non c’era l’intento fraudolento
da parte dei membri del Cda e,
in ogni caso, le dichiarazioni
contenute in bilancio non si scostavano
da quanto anche rilevato
nelle perizie.

Il Commissario
della legge Roberto Battaglino,
ascoltate le arringhe conclusive,
ha deciso per l’assoluzione di
collegio sindacale, presidente
della società di revisione, e
direttore, condannando invece
Cda e dominus di Fincapital.

Sarà presentato appello.

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