Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino: i nomi del Conto Mazzini

Antonio Fabbri, L’Informazione di San Marino: i nomi del Conto Mazzini

L’Informazione di San Marino

Movimentazioni complessive per oltre 5 milioni e 448mila effettuate da persone politicamente esposte e imprenditori

Conto Mazzini, ecco i nomi dei politici che compaiono nelle pagine dell’inchiesta

Antonio Fabbri

 

Complessivamente 5.448.520
euro. Tanto è transitato del turbinoso
giro di soldi e di libretti
legati al cosiddetto “Conto Mazzini”
e ai suoi “figli”. Per la precisione
più che un conto, Mazzini
Giuseppe, era un fantomatico
signore, con tanto di residenza,
che con la sua anagrafica apriva
tutti i libretti al portatore suoi
figli, poi finiti nella disponibilità
di politici e movimentati da imprenditori.

E’ questo quanto risulta dalle
quasi quaranta pagine non più
secretate. Il quadro è stato tracciato
a più riprese nei mesi scorsi.
Le pagine sono quelle del
rapporto giudiziario del Nucleo
antifrode e dell’Aif, l’Agenzia
di informazione finanziaria. Un
rapporto redatto sulla base dei
documenti posti sotto sequestro
in più occasioni nelle vicende
giudiziarie che hanno interessato
la Banca Commerciale Sammarinese
e Fin Project.

In quel fascicolo, in mano al
Commissario della legge Simon
Luca Morsiani, gli indagati
sono, a quanto si sa, ancora
soltanto due: l’ex responsabile
dell’antiriciclaggio della banca,
Giuseppe Roberti, e l’ex Direttore,
Gilberto Canuti, ai quali
viene contestato il riciclaggio.

Quello che fa scalpore nelle quaranta pagine, però, sono i
nomi dei politici e degli imprenditori
che hanno movimentato
centinaia di migliaia di euro.

Movimentazioni, come dicono
gli inquirenti, senza apparente
motivo. Va detto che le persone
politicamente esposte e gli
imprenditori non risultano al
momento indagate, ma una giustificazione
alla movimentazione
di quella imponente mole di
denaro per ora non ci sarebbe.

Il primo nome che compare è
quello di Fiorenzo Stolfi, con
una movimentazione di 745mila euro tra il 2004 e il 2005, finita
dal libretto “Arrivederci” a
quello denominato “Giulio”,
con una operazione fatta dallo
stesso Stolfi.

Poi viene descritto un altro
blocco di libretti che hanno
origine da quello denominato
“Brasile”, a sua volta acceso dal
padre di tutti, il signor Mazzini.
Le operazioni di questo blocco
sono state effettuate tra il 2005
e il 2006. In tale caso, sempre
con l’anagrafica Mazzini, viene
prima versato un centesimo,
a quanto pare per predisporre
l’apertura del libretto, subito
accompagnato dal contestuale
versamento di oltre 1,2 milioni
di euro provenienti dal conto di
una non meglio precisata Fondazione.
Questi soldi, poi, vanno
a finire in parte nei libretti
“Palme”, “Mercedes”, “Linda”,
“Don” e un po’ sul conto corrente
intestato a Gian Marco
Marcucci
.

Dal “Brasile” quei denari finirono
anche in altri libretti intestati
ad altre persone, alcune non dei
politici, altre in qualche modo
politicamente esposte. Comunque
sempre nomi fantasiosi per i
libretti: “Pippo”, “Settembre” e
“Stelle”. Il libretto “Pippo”, nato
con l’anagrafica Mazzini, è stato
estinto nell’ottobre 2005 da
Mirella Frisoni, che con quella
provvista di circa 100mila euro,
più altri 100mila derivanti dal
libretto “Palme”, ha acceso il
libretto “Stelle”.

Un altro gruppo vede i libretti
di risparmio denominati “Uno”,
“Due”, “Tre”, e “Quattro”. Anche
qui i rapporti vengono accesi
sotto l’anagrafica Giuseppe
Mazzini che attinge dal famigerato
libretto “Arrivederci”.
Dal libretto “Uno” in data 9
luglio 2008 vengono destinati
25.000 euro di assegni circolari
e 10.000 euro in contanti a
Remo Giancecchi.

Il più attivo di questo gruppo è
il libretto “Tre” che registra una
serie di quattordici prelevamenti
effettuati tra il 2004 e il 2008
da Giovanni Lonfernini per
importi che vanno da un minimo
di 600 euro a un massimo di
23.620 euro, fino alla chiusura
del libretto con versamento del
saldo da 135mila euro e rotti sul
proprio conto in Asset Banca,
quando questa nell’aprile del
2012 acquisì Bcs.
C’era poi il libretto “Napoleone”,
aperto sempre dal signor
Mazzini il 17 ottobre 2005.
Questo ha visto la destinazione
della provvista per oltre 35mila
euro in assegni circolari emessi
a nome di Pier Marino Menicucci.

Presenti anche due libretti denominati
“Alcide”. Da questi nel
luglio 2004 è partita la richiesta
di assegni circolari per 50mila
euro a favore di Cesare Antonio
Gasperoni
. Dal secondo libretto
“Alcide”, poi, sono numerosi
prelievi e movimentazioni effettuate
dallo stesso Gasperoni
nell’anno 2006.

Per completare il quadro dei
nomi, va citato, poi, quello di
un non meglio precisato “Podeschi
che compare nella parte in
cui il rapporto del Nucleo anti
frode e dell’Aif fa riferimento
alle movimentazioni del conto
“Arrivederci”, quello cioè aperto
dal fantomatico signor Mazzini
che ha dato origine a tutto.

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