Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Nuova perquisizione in un ufficio di Mularoni

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Nuova perquisizione in un ufficio di Mularoni

 L’informazione di San Marino

Nuova
perquisizione in un ufficio di Mularoni 


Nella mattinata di ieri gli agenti del nucleo antifrode della
polizia giudiziaria sono entrati nello stabile di Via La Toscana a Cailungo,
nell’immobile di una società riconducibile al consigliere, ieri non presente
alla seduta dei sessanta

Antonio Fabbri

Perquisizione, nella mattinata di ieri, in un ufficio di Pier
Marino Mularoni
che si trova nello stabile di Via La Toscana, la strada che,
parallela a quella che conduce al pronto soccorso dell’Ospedale di Stato, porta
al parcheggio della camera ardente.

Nuova perquisizione, dunque, nei confronti di Pier Marino Mularoni, dopo
che, circa un mese fa, il 28 ottobre scorso, era stata eseguita, dagli agenti
della polizia giudiziaria, una analoga
operazione nella abitazione
dell’ex Segretario di Stato alle Finanze.

Perquisizione
dell’ufficio

Nello stabile di Via La
Toscana, gli agenti della
polizia giudiziaria sono
entrati ieri mattina e,
dopo qualche ora, sono
usciti. Non è dato sapere
cosa cercassero di preciso,
di sicuro si tratta di un
altro provvedimento legato
alle indagini sulla Tangentopoli
sammarinese.

Giusto lunedì Mularoni era tornato in Consiglio grande e generale e la
sua presenza aveva creato un certo imbarazzo tra i consiglieri
. Come
imbarazzo e scalpore hanno creato le sue parole, scambiate qua e là nei corridoi
del Palazzo con alcuni colleghi. Mularoni di fatto avrebbe affermato parlando
coi vicini di scranno: siccome quello di cui mi si accusa lo facevano tutti, un
eventuale arresto dovrebbe avvenire da consigliere. Ecco perché non
rassegnerebbe le dimissioni, come fatto da altri
compagni di partito
.

Insomma, una
sorta di linea “difensivadimostrativa”
nella quale,
se dovesse essere destinatario
di provvedimenti
giudiziari di restrizione
della libertà, perché i
magistrati dovessero ravvisare
esigenze cautelari,
lo sarebbe da consigliere,
volendo significare in un
certo senso come quello
di cui è accusato deriverebbe
da un modo di agire
diffuso e di sistema.

Gli immobili
di Via La Toscana
La palazzina dove sono
state fatte le perquisizioni
nella mattinata di ieri
sarebbe della Ibis, società
riconducibile a Pier Parino
Mularoni. Tra l’altro,
quell’immobile era stato
oggetto di polemica anche
in passato, in particolare
nel dicembre 2006,
uno degli anni caldi cui si
riferisce l’inchiesta giudiziaria.
Fu argomento di
una interpellanza dell’allora
consigliere di Noi
sammarinesi, Marco Arzilli.
In sostanza l’interpellanza
chiedeva conto
del trasferimento, presso
la palazzina in questione,
del Centro igiene mentale-
servizio neuropsichiatrico
dell’Iss dietro il
pagamento di un canone
di affitto che si aggirava
attorno ai 50mila euro
annui, pari a circa 4.100
euro al mese. Canone
che, ancora oggi, lo Stato
evidentemente paga, probabilmente
aggiornato,
dato che la sede del Servizio
di Salute mentale si
trova ancora lì, in via La
Toscana 1. Questo mentre
già allora c’era chi si
domandava se, a quel
prezzo, sarebbe stato più
conveniente per lo Stato
accendere un mutuo per
acquistarlo, quell’immobile.
i sequestri
Già a fine ottobre erano
stati sequestrati a Mularoni
documenti, apparati
informatici e telefonini.
Non è noto cosa sia saltato
fuori ieri e a cosa gli
agenti di polizia giudiziaria
del nucleo antifrode
(foto) abbiano eventualmente
messo i “sigilli”.
Certo è, comunque, che
anche questo ulteriore
atto lascia intendere
come l’attenzione sia ancora
alta attorno agli indagati
della tangentopoli
sammarinese.

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy