Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Roberti presenta una memoria Baruca interrogata per cinque ore

Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Roberti presenta una memoria Baruca interrogata per cinque ore

 L’informazione di San Marino

 Mentre a Rimini l’ex
presidente di Bcs se la cava in meno di un’ora e si difende indicando una
operatività di sistema, sul Titano si finisce all’imbrunire e slitta a oggi
l’audizione di Podeschi

Roberti presenta una memoria

Baruca interrogata per cinque ore

Antonio Fabbri 

 

E’ durato meno di un’ora l’interrogatorio
di Giuseppe Roberti
presso il Tribunale di Rimini,
in un ufficio della procura. “Un
colloquio nel quale Roberti ha
serenamente espresso la propria
posizione difensiva”, riferisce
il suo legale sammarinese Rossano
Fabbri presente assieme ai
colleghi italiani Francesco Pisciotti
e Pier Luigi Autunno del
foro di Rimini. Nel capoluogo
romagnolo è sceso dal Titano
anche il Commissario della
legge Simon Luca Morsiani accompagnato
da un agente di Pg.
Prevalentemente l’audizione di
Roberti è stata incentrata sulla
memoria difensiva di quattro
pagine che ha depositato e che
adesso dovrà essere valutata dai
magistrati.

La memoria di Roberti. Nella sua memoria difensiva Roberti
ha di fatto affermato che il finanziamento dei partiti avveniva attraverso i
libretti quando erano leciti gli uni, i finanziamenti, e gli altri, i libretti
al portatore. Ha anche spiegato che i soldi
per la politica erano destinati “al voto estero” e ai partiti
. Quindi, non
potendo girare le somme direttamente sui conti dei partiti, erano stati aperti i
libretti al portatore. Roberti ha detto di non essere stato lui ad aprire il primo
libretto della famiglia Mazzini
, all’inizio degli anni 2000, ma un’impiegata
della Finproject. Ammessa invece la gestione dei libretti, ma specificando che
tutto quanto fatto rientrava nell’ambito di attività lecita all’epoca.

Niente nomi di politici per ora
Roberti, che non ha fatto il
nome di politici ma ha annunciato
nuove rivelazioni sul
ruolo dell’attuale ministro delle Finanze, ha dichiarato che in
quegli anni nel “sistema San
Marino, si consentiva l’anonimato
bancario e quindi i libretti
al portatore”.
Nella memoria presentata
Roberti evidenzia il ruolo di
Gilberto Canuti, ex direttore generale
della Bcs indagato per gli
stessi reati. “Che credibilità può avere un direttore – ha sostenuto
Roberti – che aveva le seconde
chiavi e ha aperto le cassette di
sicurezza della banca?”
Ha poi espresso difficoltà ad
entrare nel merito della ricostruzione
di singole movimentazioni,
ma ha lasciato intendere una
possibile disponibilità ad ulteriori
audizioni nel proseguo delle
indagini. La linea difensiva
di Roberti descrive, insomma,
un sistema nel quale non solo la
Bcs operava nel modo contestato,
ma anche gli altri istituti di
credito. Per Roberti, insomma,
sarebbe contestata una operatività
che all’epoca era normale e
di sistema.

L’interrogatorio
di Biljana Baruca

Del tutto diversa la situazione a
San Marino dove l’interrogatorio
di Claudio Podeschi non c’è
stato. E’ slittato alla giornata di
oggi per ragioni di tempo. L’intero
pomeriggio, dalle 15 alle
20, per ben cinque ore, è stato
infatti impiegato per l’audizione
di Biljana Baruca. Ha sostenuto
l’interogatorio il commissario
della legge Alberto Buriani, accompagnato da un agente di
polizia giudiziaria. Poco prima
erano arrivati gli avvocati
Massimiliano Annetta, Stefano
Pagliai e Achille Campagna.
Un interrogatorio di cinque ore,
dunque, tutte concentrate evidentemente
sul ruolo della Baruca
e, presumibilmente, delle
società a lei riconducibili.
Prima fra tutte la Rp, la società
del caffè che nei giorni scorsi
ha visto anche la perquisizione
e l’acquisizione di documentazione
presso lo studio di Aldo
Geri, commercialista di Dogana
che da vent’anni segue la società
costituita originariamente
dall’ex marito, Pietro Rossi
oggi deceduto, della Baruca. Il
sospetto degli inquirenti è che,
attraverso la copertura di un
apparente commercio di caffè,
la Rp fosse utilizzata, come la
Clabi, per la contestata attività
di riciclaggio di denaro di
provenienza illecita. Alla Baruca
erano poi riconducibili le
quattro società create in un solo
giorno, oltre alla fondazione
Alexandra onlus, presieduta prima
dalla donna e poi da Podeschi.
Ente che, sempre secondo
i magistrati, come la Fondazione
per la Promozione Economica
e Finanziaria Sammarinese,
veicolava i flussi di denaro
ritenuto di provenienza illecita.
Ci sono poi i conti corrente, i
rapporti con i soggetti greci, le
movimentazioni di denaro attraverso
stati off-shore e i rapporti
con società di tutto il mondo.
Molte situazioni da chiarire che,
evidentemente, hanno richiesto
la lunga audizione di ieri. Nulla
trapela sugli effettivi contenuti
dell’interrogatorio. Certo è che
l’audizione di Podeschi ieri è
slittata e dovrà essere sentito
oggi.

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