Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Scossa di terremoto nel Psd si dimette Patrizia Busignani

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Scossa di terremoto nel Psd si dimette Patrizia Busignani

L’informazione di San Marino

Dura lettera dell’esponente del partito tra i fautori dell’unificazione

Scossa di terremoto nel Psd si dimette Patrizia Busignani

In ballo ci sarebbe l’esclusione di Macina e Felici, dagli organismi del partito in seguito al rinvio a giudizio per i noti fatti della tangentopoli sammarinese. Intanto Stolfi avrebbe ripreso a muoversi politicamente.

Antonio Fabbri

Nel Psd si prospettano dimissioni eccellenti. Anzi, si sono già prospettate. Infatti a presentarle è stata Patrizia Busignani, una degli esponenti maggiormente di spicco dell’unificazione di socialisti e democratici.

Una lettera che, per ora, pare resti in un cassetto in attesa di potere discutere di questa scelta e provare a fare rientrare la decisione. Il merito non si conosce nel dettaglio. Pare tuttavia che la lettera di dimissioni sia stata presentata dopo una delle ultime Direzioni di Via Rovellino.

In ballo ci sarebbe l’esclusione, in funzione di quanto disposto dal codice etico, di Stefano Macina e Claudio Felici, dagli organismi del partito in seguito al rinvio a giudizio per i noti fatti della tangentopoli sammarinese-conto Mazzini.

C’era chi avrebbe voluto un atteggiamento più prudente nei confronti dei due compagni di partito. Probabilmente su questa linea anche Patrizia Busignani che, come noto, è sempre stata vicina ai due e anche a Fiorenzo Stolfi. Lo stesso partito, tuttavia, sia in consiglio sia nelle comunicazioni pubbliche, se con Stolfi ha tenuto una linea più intransigente, con Macina e Felici ha usato molta più prudenza, riconoscendone l’attività e l’impegno politico fino alle dimissioni dal Consiglio grande e generale.

Gli stessi due, tra l’altro, hanno
sempre sostenuto di avere preso
quei soldi – i duecentomila
euro dei libretti custoditi da
Mirella Frisoni – per il partito.
Ad optare per un profilo basso
su Macina e Felici, anche il
segretario Giuseppe Morganti , tra l’altro nominato
assieme ai colleghi di
partito nella testimonianza della
Frisoni, ma la cui posizione
era risultata da subito marginale
e, come poi è risultato, non
penalmente rilevante.

Diversa è la posizione di Stolfi.
O almeno diversamente è considerata nel partito, che da
subito è stato molto più critico
fino a “scaricarlo”. Fu proprio
Stefano Macina in veste di
Capogruppo del Psd a pronunciare
parole dure verso l’ex
leader del partito.
Tuttavia, adesso che l’ex segretario
agli esteri è liberto in attesa
di giudizio, sono numerosi
gli incontri che intrattiene coni cosiddetti “stolfiani”, i consiglieri
ed esponenti politici che
gravitavano, e probabilmente
gravitano ancora, nella sua
linea politica.

E’ stato notato in
più di un’occasione incontrare
personaggi politici ed esponenti
del suo ex partito. E c’è
chi giura di aver visto anche
qualche imprenditore andarlo
a trovare a casa sua sempre in compagnia di esponenti
politici.
Tutte circostanze che fanno
capire come le strategie non si
stanno studiando solo a livello
giudiziario in vista dell’imminente
apertura del processo,
ma anche politico. Di sicuro quanto sta accadendo
dopo il terremoto giudiziario,
vede delle scosse di assestamento
sul piano politico.

Nella
Dc le dichiarazioni dei giorni
scorsi di Teodoro Lonfernini e
Marco Gatti, con la proposta di
costituzione di parte civile del
Partito, appaiono il tentativo
di frapporre un elemento di
rottura con un ingombrante
passato. Ammesso che passato
sia davvero. Nel Psd anche le
ultime dimissioni di Patrizia
Busignani, sulle quali i vertici
dovranno ragionare nei prossimi
giorni, sono l’avvisaglia che
l’estate politica sarà calda.

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