Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Sponda di Banca Centrale a spericolate attivita’ del gruppo criminale

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: Sponda di Banca Centrale a spericolate attivita’ del gruppo criminale

 L’informazione di San Marino (ieri 11 marzo)

 Operazione “misteriosa” da 7 miliardi di dollari che facevano gola a politici e
qualche banchiere con pochi scrupoli sostenuta dai vertici di Bcsm

Sponda di Banca Centrale a spericolate attivita’ del gruppo
criminale

Negli affari di vendita delle licenze bancarie
spuntano i nomi di chi doveva far parte del Cda dell’istituto comprato dai
russi: Franco Botteghi Andrej Ceccoli e un altro soggetto designato da Asset
Banca

Antonio Fabbri

Nell’ordinanza che ha ri-arrestato
Podeschi e Baruca
gli inquirenti tornano sul ruolo di Banca centrale e ne
specificano anche qui i contorni, sia nel periodo di riferimento della tangentopoli
sammarinese-conto Mazzini
, sia nel periodo successivo molto recente, quando
gli attori principali della vicenda si sono dati da fare per “riciclarsi”
attraverso le loro conoscenze, competenze e soprattutto influenze, come
intermediari per la vendita
di licenze bancarie
e mediatori nel trasferimento
di imponenti masse di denaro di dubbia provenienza
da riversare a San
Marino.

Secondo i magistrati, dunque, l’azione di influenza di quello che
definiscono gruppo criminale arriva fino ad oggi. La recente perquisizione
di Banca Centrale
e gli interrogatori
dei vertici
che ne sono seguiti, sono figli di questa ricostruzione e di
questa attività relativa a tempi recentissimi.

La prima occasione
di guadagno
Gli inquirenti ricordano tra le
prime occasioni di guadagno
pianificata dall’associazione
a delinquere, l’acquisto del
palazzo ex-Panzavolta, ex-Sammarina
Arte della Ceramica,
diventato poi la sede di Banca
Centrale. Per i magistrati quella
operazione fu pianificata e passò
attraverso interventi di Bcsm di
allora, del presidente Antonio
Valentini e attraverso le perizie
ritenute compiacenti di Luigi
Moretti, pure quest’ultimo tra
gli indagati a partire dal filone
“Penta immobiliare”. Operazione
che, come ormai noto, fruttò
alla contestata associazione
a delinquere e ai vari politici
di riferimento una tangente di
600mila euro che, facendo “la
cresta” sul valore dell’immobile,
venne praticamente fatta pagare
a tutti i cittadini.
Ma la ricostruzione dei magistrati
non si ferma qui.
La pianificazione
di operazioni recenti
La vicinanza degli apparti di
vertice di organismi di controllo
con gli esponenti del contestato
gruppo criminale, ha reso possibile la programmazione di affari
pilotati che non disturbassero e,
anzi, addirittura avvantaggiassero
i “manovratori”. Tanto che i
magistrati parlano della capacità
del gruppo di piegare le possibili
resistenze convertendo anche
l’attività dei controllori in una
partecipazione attiva all’azione
che invece avrebbe dovuto essere
interrotta e segnalata come
sospetta. Emblematico di questo
è il caso, che viene nuovamente
citato, dei circa 7 miliardi di
dollari di un paperone ungherese
– che poi si è scoperto essere
attenzionato per riciclaggio
internazionale – che dovevano
arrivare dal Giappone in una
banca sammarinese. I magistrati
rilevano che i vertici di Banca
Centrale non hanno preso le distanze da questa operazione,
ma l’hanno sostenuta e alcuni
esponenti dell’Autorità di vigilanza
si sono adoperati per fare
da apripista al flusso di denaro
che faceva gola ad alcuni politici
e a qualche banchiere con
pochi scrupoli. Gli inquirenti rilevano
che gli stessi vertici degli
organismi che avrebbero dovuto
controllare hanno partecipato
all’iniziativa, cercando contatti
e informazioni per non perdere
l’affare. Affare che, come poi
è emerso, è sfumato dopo le
recenti perquisizioni in Banca
centrale.
I promoter della vendita delle
licenze bancarie “orfane”
Dopo l’uscita dall’agone politico,
con la mancata candidatura
per le elezioni del 2012, Podeschi
si è dedicato, ricostruiscono
i magistrati, alla promozione
di nuove iniziative bancarie. In
particolare, come era già emerso
e come viene ulteriormente specificato
nella nuova ordinanza,
sulla base anche della ulteriore
documentazione sequestrata
durante le indagini, Podeschi si
è fatto mediatore della vendita
delle licenze bancarie rimaste
“orfane”, quelle di Ecb e Bcs,
a un investitore russo. Licenze
che non si comprende, a questo
punto, come mai non siano state
ritirate dalla piazza da Banca
centrale.

La International Bank
of San Marino
Dopo l’arresto di Podeschi,
anche questo è già emerso, il
lavoro di intermediazione era
continuato da parte di Stolfi che
in questo si era avvalso della
consulenza legale dell’avvocato
Massimiliano Annetta.
Della nuova banca che sarebbe
dovuta nascere dalla cessione
della licenza Ecb era già pronto
anche il nome: International
Bank of San Marino. Per questa
Podeschi si era proposto come
membro del consiglio di amministrazione.
Stesso incarico per il
quale si era proposto per la nuova
banca nascente dalle ceneri di
Bcs, con la licenza che doveva
essere ceduta all’Associazione
Internazionale dei consumatori
Russa. Della nuova banca era
già pronto il Cda del quale, oltre
a Podeschi, avrebbero dovuto
fare parte il noto commercialista
Franco Botteghi, Andrej Ceccoli,
che in più di un’occasione
ha accompagnato gli investitori
russi sul Titano facendo anche
da interprete, e un altro membro
designato da Asset Banca.

Antonio Fabbri

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