Antonio Fabbri – L’informazione: Truffa allo stato con false fatture due imprenditori rinviati a giudizio

Antonio Fabbri – L’informazione: Truffa allo stato con false fatture due imprenditori rinviati a giudizio

L’informazione di San Marino

Truffa allo stato con false fatture due imprenditori rinviati a giudizio

Decine Fatturazioni e autofatturazioni, secondo l’accusa per operazioni inesistenti, per l’ammontare di oltre un milione di euro

Documenti utilizzati per ottenere un rimborso della monofase non dovuto

Truffa aggravata ai danni dello stato, emissione e utilizzo di fatture per operazioni e servizi inesistenti, dichiarazione infedele per effetto di fatture false. Di questo dovranno rispondere due imprenditori del settore edile, Luca Costanzi quarantenne di Rimini, e Arturo Fiorentino, 61enne di Portocannone, in provincia di Campobasso.

I due erano rispettivamente amministratore di fatto e amministratore di diritto della Sms Società Materiali e Servizi srl con sede ad Acquaviva. Secondo l’accusa contenuta nel rinvio a giudizio firmato dal Commissario della Legge Antonella Volpinari, negli anni 2010-2011, i due hanno emesso fatture e autofatture per operazioni inesistenti per un ammontare complessivo di 1.030.970 euro.

In alcuni di questi casi
le fatture fittizie sono
servite, sempre secondo
la contestazione mossa
dall’accusa, per trarre in
inganno l’amministrazione
dello Stato. Con l’utilizzo di
questi documenti gli accusati
hanno fatto valere un credito
nei confronti dell’erario per
il rimborso dell’imposta sulle
importazioni, la monofase.
Rimborso che per l’anno 2011
venne erogato per oltre 18mila
euro.

In particolare tra le operazioni
contestate, ne viene evidenziata
una che servì per ottenere
il rimborso non dovuto.
Una autofattura registrata
l’ultimo giorno del 2010, il 31
dicembre, pari a 120mila euro riferita all’acquisto da parte
della società sammarinese di
“grano tenero zootecnico e
farina di estrazione di soia”.
La stessa società emetteva di
seguito, lo steso giorno, una
fattura di vendita nei confronti
della Eurocom srl, società
italiana di cui era stato socio e
amministratore Luca Costanzi,
ditta in fallimento dal
settembre 2011. Una fattura che
l’accusa ritiene emessa per una
operazione in realtà inesistente,
attraverso la quale è stato però
fatto valere il credito monofase.
Il caso sammarinese si intreccia
anche con una vicenda italiana
che riguarda in particolare Luca
Costanzi. Questi infatti aveva
denunciato, assieme al socio, la
Banca di credito cooperativo
Valmarecchia, lamentando
interessi usurari che avrebbero
fatto fallire la Eurocom, la
società di cui Costanzi era socio
e amministratore e verso la
quale risultano emesse fatture e
autofatture ritenute false dalla
magistratura sammarinese.

Ebbene, nel caso pendente
davanti al tribunale riminese, i
due soci della Eurocom di San
Leo, avevano aperto due conti
presso la Bcc Valmarecchia,
ottenendo affidamenti per
un milione di euro come
anticipo fatture. Venivano
cioè presentate fatture sulla
base delle quali la banca
erogava credito. In cambio
i due imprenditori avevano
dovuto fornire delle garanzie
fidejussorie. I due imprenditori
si erano però trovati
nell’impossibilità di far fronte
ai loro obblighi con la banca.
L’istituto di credito aveva così
ottenuto un decreto ingiuntivo
per riavere i 600mila euro.
La Eurocom era quindi
fallita, ma i due hanno poi
deciso di fare causa alla
banca lamentando interessi
usurari.

Il Pm aveva chiesto
l’archiviazione, ma a fronte
dell’impugnazione del legale di
Costanzi, Nicola De Curtis, il
perito del Gip aveva riscontrato
che in alcuni periodi potevano
riscontrarsi tassi usurari.
Così il Gip ha chiesto al Pm
di formulare l’imputazione.
Il rinvio a giudizio dei
responsabili della banca è stato
disposto a dicembre scorso
e la prima udienza davanti
alla Corte d’Assise era in
programma lo scorso 11 marzo.
Difficile dire se le vicende
sammarinesi, in particolare la
contestata falsità delle fatture
della quale si dovrà discutere in
giudizio a San Marino, avrà un
riflesso anche sul procedimento
italiano.

Sul Titano la data del
processo è ancora da fissare

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