Antonio Fabbri – L’informazione: Verifiche bancarie sui conti di Andreoli

Antonio Fabbri – L’informazione: Verifiche bancarie sui conti di Andreoli

L’informazione di San Marino

Verifiche bancarie sui conti di Andreoli 

Ieri la richiesta di indagine giunta a tutti gli istituti di credito

Inchiesta secretata, al momento non è dato sapere se il leader socialista sia indagato

Si tratterebbe di vicende legate all’affare del Centro uffici Tavolucci

Antonio Fabbri

Verifiche bancarie e finanziarie su una serie di soggetti per scandagliare movimentazioni e transazioni, nell’ambito di quella che ormai è stata battezzata come la tangentopoli sammarinese. La richiesta, da parte dell’Autorità Giudiziaria, è arrivata ieri agli istituti di credito e alle finanziarie del Titano. La verifica riguarderebbe una serie di nomi tra cui, in particolare, il leader del Partito socialista sammarinese, Paride Andreoli.

Si tratta quindi di verifiche bancarie e non è dato sapere, al momento, se Andreoli sia indagato o meno, dato che la parte del fascicolo dalla quale sono scaturite queste richieste di informazioni, risulta ancora coperta da segreto. Si tratterebbe di una richiesta di informazioni su flussi finanziari a tutto tondo, sulle movimentazioni, i cespiti, investimenti e i titoli riconducibili ad Andreoli.

Nella richiesta di informazioni, giunta agli istituti di credito, ci sarebbe anche un’altra serie di nomi, tra i quali Franca Volpinari moglie di Andreoli, il suocero Nazzareno Volpinari, la sorella del suocero, Maria Volpinari, e il di lei figlio, Loris Lividini, le cui transazioni la magistratura ha chiesto di scandagliare.

Anche in tale caso non
è dato sapere se siano
indagati o meno, sempre
per via della segretazione
degli atti di questa parte dell’inchiesta.
Nominativi, tuttavia, che
già comparivano all’interno
dell’ordinanza che
aveva portato, lo scorso
17 ottobre 2015, all’arresto
di Gabriele Gatti.
In sostanza questi nomi
venivano citati nelle
complesse movimentazioni
e trasferimenti di
leasing ricostruiti dalla
magistratura e legati alla
convenzione tra Ambrogio
Rossini e l’Eccellentissima
Camera, in
ordine alla realizzazione
del “Centro Uffici” dello
Stato in località Tavolucci
a Borgo Maggiore.

Citava l’ordinanza: “Il 5.3.2009 Ambrogio
Rossini ha ceduto a Nazzareno
Volpinari parte
del leasing (n.7000543/1)
in essere con la Banca
Agricola Commerciale
relativo ai terreni del
Complesso Immobiliare
B. La cessione, per
500.000,00 euro, aveva
per oggetto il leasing
su due negozi e due
autorimesse. L’atto di
cessione indicava che
399.000 euro erano stati
versati anteriormente
e 101.000 euro contestualmente
alla cessione.
Contestualmente Banca
Agricola Commerciale
ha concesso in leasing
a Nazzareno Volpinari,
per 500.000,00 euro, tali
immobili. Il pagamento
del leasing prevedeva un
canone iniziale 399.000
euro.
Il 24.4.2009 Ambrogio
Rossini ha ceduto a Loris
Lividini e a Maria Volpinari
parte del leasing acceso
con Banca Agricola
Commerciale sui terreni
del Complesso Immobiliare
B. La cessione, per
500.000,00 euro, aveva
per oggetto il leasing su
3 negozi, 2 autorimesse
e 2 posti auto. L’atto di
cessione indicava che
l’importo della cessione
era stato interamente pagato.
In pari data Banca
Agricola Commerciale
ha concesso in leasing a
Lividini Loris e Volpinari
Maria, per 500.000,00
euro, tali immobili. Il
pagamento del leasing
prevedeva un maxicanone
iniziale 399.000
euro”.
A questo punto non è
escluso che questi ulteriori
sviluppi dell’inchiesta
giudiziaria possano
avere anche ripercussioni
politiche.

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