Antonio Fabbri – L’informazione: Zucchero amaro per l’erario nel caso Titan Sugar

Antonio Fabbri – L’informazione: Zucchero amaro per l’erario nel caso Titan Sugar

L’informazione di San Marino

Era contestata una evasione di imposta pari a 372.896,27 euro

Zucchero amaro per l’erario nel caso Titan Sugar

Antonio Fabbri

Deceduto il principale imputato. Assoluzione per gli altri due che hanno dimostrato di non essere coinvolti nell’evasione della monofase nel caso Titan Sugar 

SAN MARINO. Si è chiuso ieri il processo per la truffa allo stato perpetrata attraverso l’attività della Titan Sugar, società di Gualdicciolo che operava nell’ambito dell’importexport di zucchero. Il principale imputato, Clemente Colle, 69enne originario di Pozzuoli, ma residente a Borghi, in provincia di Forlì-Cesena, è tuttavia deceduto prima dell’inizio del processo, che si era avviato nel maggio 2014. Erano rimasti imputati, invece,
Marco Giaon, 45enne della
provincia di Verona, e Paolo
Corsini, 54enne sempre del veronese.
Il primo, difeso dagli avvocati
Simone Menghini e Paolo
Ghiselli del foro di Rimini, era
stato amministratore della società
per qualche mese, ma nessun
documento risulta da lui firmato.
Elementi questi sollevati dalle
difese in udienza per attestare la
sua estraneità alle contestazioni.
Il secondo, difeso dall’avvocato
Lorenzo Moretti, era invece amministratore
di una società italiana
che di fatto metteva in contatto
clienti con la Titan Sugar. Anche
la difesa di Corsini ha dimostrato
l’estraneità del suo assistito
alle operazioni che venivano fatte
a San Marino che, è risultato
dagli atti, erano tutte in capo al
Colle. Lo stesso Procuratore del
Fisco, Roberto Cesarini, aveva
così chiesto l’assoluzione per i
due imputati rimasti, con formula
dubitativa “perché non consta abbastanza che siano colpevoli”.
Insufficienza di prove, insomma.
Il Giudice Gilberto Felici ha in sostanza accolto le conclusioni del Pf, assolvendo con formula piena Giaon e con formula dubitativa Corsini. Estinto il reato nei confronti del principale imputato, visto il decesso.
Dal dibattimento è comunque
emerso come vi fossero trasporti
senza documenti accompagnatori,
consegne in destinazioni
diverse da quelle previste, fatture
false e addirittura assunzioni
fittizie di dipendenti. Tutto questo ruotava attorno alla attività della Titan Sugar. Una mole imponente di zucchero che arrivava sul Titano, in maniera reale o fittizia, in particolare da Serbia e Croazia. Zucchero destinato,
poi, in diverse parti dell’Italia. Il tutto raggirando il fisco sammarinese
e, molto probabilmente,
viste le pratiche che lasciano intendere
un traffico in nero dello
zucchero, anche quello italiano.
Il danno all’erario, parte civile tramite l’Avvocatura dello Stato, difficilmente sarà a questo punto recuperabile, ed vede 372.896,27 euro complessivi – per gli anni 2007, 2008, 2009 – di rimborso monofase non dovuto.
Inoltre
la Titan Sugar compare anche
nell’elenco dei cosiddetti “ furbetti
della monofase”, con un
debito – che, pure questo, difficilmente
sarà onorato visto il decesso
del principale responsabile, la
revoca della società e l’assenza di
sequestri a garanzia – per imposta
monofase non pagata pari a
427.232,96 euro.
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