Capo Rizzuto San Marino. Wind Farm. Gli imputati sammarinesi, Roberto e Maximiliano Gobbi, verso il rito abbreviato

Capo Rizzuto San Marino. Wind Farm. Gli imputati sammarinesi, Roberto e Maximiliano Gobbi, verso il rito abbreviato

Zoom24.it

L’inchiesta riguarda i presunti interessi del clan Arena nella costruzione delle pale eoliche. Il 27 maggio prossimo avrà inizio la requisitoria del pm

Rito abbreviato i 24 imputati dell’inchiesta sul Parco eolico “Wind Farm” di Isola Capo Rizzuto.

Parco eolico: rito abbreviato per 24 imputati, c’è pure un consigliere regionale

 

Fra gli ammessi al rito abbreviato – che comporta uno sconto di pena pari ad un terzo in caso di condanna ed un giudizio allo “stato degli atti” – anche l’attuale consigliere regionale Giuseppe Graziano, di Rossano, all’epoca dei fatti componente del Nucleo di valutazione dell’impatto ambientale (Via). Graziano, alla sua prima legislatura in Consiglio regionale, è stato eletto nel novembre 2014 con la Casa delle Libertà con 9.058 preferenze. Nella seduta di insediamento del 7 gennaio 2015, è stato eletto segretario-questore del Consiglio.
Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di abuso d’ufficio, falso e interposizione fittizia di quote societarie, associazione a delinquere. L’accusa viene sostenuta dal pm della Dda di Catanzaro, Domenico Guarascio, e dal pm della Procura ordinaria Paolo Petrolo. Il Parco eolico di Isola Capo Rizzuto è stato sequestrato il 13 luglio del 2012 su disposizione della Dda. Gli inquirenti ritengono che il clan Arena si sia infiltrato nella realizzazione di 48 pale eoliche dal costo stimato in alcune centinaia di milioni di euro. Per quel che attiene le misure patrimoniali, tale ipotesi degli inquirenti non ha però convinto il gip di Catanzaro che ha già escluso finanziamenti occulti del clan Arena nella realizzazione del Parco, tanto che le società e le pale eoliche sono state dissequestrate. Ad avviso della Dda, fra il 2005 ed il 2012, tramite società italiane e svizzere sarebbe stata camuffata la presenza del clan Arena all’interno della società del parco eolico.
Gli imputati ammessi al rito abbreviato sono: Pasquale Arena, 62 anni, di Isola Capo Rizzuto; Nicola Arena, 78 anni, di Isola; Nicola Arena, 51 anni, di Isola; Carmine Megna, 51 anni, di Isola; Roberto Gobbi, 51 anni, di San Marino; Giovanni Maiolo, 58 anni, di Isola; Fabiola Ventura, 53 anni, di Isola; Maximiliano Gobbi, 39 anni, di San Marino; Martin Zwichy, 53 anni, Svizzera; Salvatore Nicoscia, 53 anni, di Cutro.
Quali componenti del Nucleo di valutazione sono stati ammessi al processo con rito abbreviato: Giuseppe Graziano, 54 anni, nativo di Longobucco, attuale consigliere regionale; Salvatore Curcio, 76 anni, di Castrolibero; Antonio Genovese, 67 anni, di Motta San Giovanni; Vincenzo Iacovino, 53 anni, di Catanzaro; Giovanni Misasi, 56 anni, di Castrolibero; Vittoria Imeneo, 48 anni, di Vibo Valentia; Egidio Pastore, 65 anni, di Rende; Luciano Pelle, 65 anni, di Antonimina, nel Reggino; Annamaria Ranieri, 41 anni, di Soverato; Domenico Vasta, 61 anni, di Lamezia Terme; Massimo Zicarelli, 56 anni, di Paola; Giuseppe Ferraro, 6 anni, di Grotteria (presidente della Conferenza dei servizi per il rilascio dell’autorizzazione unica); Carmelo Misiti, 43 anni, di Castrolibero (all’epoca dei fatti dirigente del Dipartimento “Attività produttive della Regione Calabria); Stefano Colosimo, 64 anni, di Catanzaro, progettista.

 

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ReggioTV

Ci sarebbero condizionamenti da parte del clan Arena

Inchiesta parco eolico Wind Farm nel crotonese, 24 richieste di rito abbreviato

Isola Capo Rizzuro (Crotone). Hanno chiesto di essere giudicate con rito abbreviato le 24 persone coinvolte nell’inchiesta sul parco eolico Wind Farm di Isola Capo Rizzuto, sul quale, secondo l’accusa, avrebbe messo le mani il clan Arena. La richiesta è giunta nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup di Catanzaro che si è svolta stamani. Il processo con rito alternativo avrà inizio il prossimo 27 maggio. Gli imputati sono accusati di associazione per delinquere, abuso di ufficio, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e interposizione fittizia delle quote societarie. Secondo l’accusa, Pasquale Arena avrebbe realizzato il parco eolico, formalmente di proprietà della “Vent1 Capo Rizzuto srl”, avvalendosi di una rete di società estere che sarebbero servite a nascondere il nome della famiglia Arena dietro l’affare del parco eolico tra i più grandi d’Europa. L’operazione avrebbe consentito al clan di Isola un immediato ritorno economico “consistente – é detto nel capo d’imputazione – nella corresponsione dei canoni di locazione dei terreni su cui insiste il parco, per lo più riconducibili alla famiglia Arena, nonché successivamente ulteriori vantaggi economici derivanti dall’assegnazione di gran parte dei lavori a imprese direttamente o indirettamente riconducibili alla famiglia”. Tra gli imputati ci sono anche alcuni dirigenti della Regione che avrebbero dato parere favorevole riguardo la compatibilità ambientale del parco eolico “pur in assenza di istruttoria alcuna”.

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