Carlo Filippini – L’informazione: Polo della moda, De Spirt: ‘racconteremo in tutti i castelli la bonta’ del progetto’

Carlo Filippini – L’informazione: Polo della moda, De Spirt: ‘racconteremo in tutti i castelli la bonta’ del progetto’

L’informazione di San Marino

“Il 4 maggio al Kursaal una serata aperta a tutti per spiegare cosa faremo a Rovereta… Chiunque potrà fare domande”

Polo della moda, De Spirt: “racconteremo in tutti i castelli la bonta’ del progetto”

Carlo Filippini

SAN MARINO. E’ di questi giorni la notizia che la giunta comunale di Bellaria Igea Marina ha approvato la realizzazione di un grande outlet su un’area di circa 5 ettari situata vicino al mare. Una iniziativa come questa è in diretta competizione con il progetto del polo della moda di San Marino la cui realizzazione sta subendo
un ritardo per effetto del referendum. 

Di questa possibile concorrenza e del progetto sammarinese al centro della campagna referendaria che si è aperta ieri, parla uno degli investitori, Paolo De Spirt del Gruppo Borletti

Altri investitori, in zone limitrofe
a San Marino, vogliono
dare vita ad un progetto simile
a quello che avete battezzato
The Market e che sarà un
polo della moda per marchi
internazionali posizionati a
livello medio-alto, alto e anche
del lusso. Siete ancora intenzionati
ad investire nel vostro
progetto?

“Per quel poco che conosco,
da informazioni sommarie, mi
risulta che il progetto delle zone
limitrofe avrà un posizionamento
diverso dal polo della moda.
Come ho già detto in altre occasioni,
stiamo dialogando con
marchi di alto profilo, conosciuti
a livello internazionale, che
saranno affiancati da marchi di
moda di livello medio-alto ma
sempre molto conosciuti. Mi
risulta, invece, che i centri delle
zone limitrofe avranno una tipologia
di marchi posizionati in
maniera locale e con un target
più basso rispetto al progetto
che vorremmo sviluppare a
San Marino. Pertanto non vedo
una diretta concorrenza. Primo
perchè i marchi internazionali
di più alto profilo sono la maggiore
attrazione tra le varie tipologie di Outlet; secondo ritengo
che dovrebbe girare a loro la
domanda, poiché sono loro a rischiare
una concorrenza capace
di attrarre clienti.”

Il progetto del polo della
moda a San Marino, secondo
lei ha ancora una sua valenza?

“Il progetto del Polo della moda
ha per noi una fortissima valenza.
È un progetto sul quale investiamo
da oltre 3 anni. Intensi
dialoghi con i principali marchi
internazionali di moda, un forte
impegno di risorse umane. Naturalmente
dipenderà da cosa
succederà il 15 maggio…”

Vi siete resi conto che siete
stati latitanti nella comunicazione
e, forse, non siete riusciti
a far comprendere fino in
fondo la bontà del progetto?

“Ci siamo concentrati molto a
lavorare sul progetto. La nostra
idea era di riuscire a comunicare
non appena fossimo stati
in condizione di promuovere
un prodotto definito e, oggi, ci
rendiamo conto che spaventa
le persone che non conoscono
gli elementi positivi di questo
progetto. Ora sappiamo cosa
verrà fatto a Rovereta e oggi ci
sentiamo nelle condizioni di poter
comunicare al meglio quello
che faremo nelle prossime settimane a partire dalla sera del 4
maggio prossimo, alle 21 presso
il centro congressi al Kursaal.
Una serata durante la quale,
oltre a me, interverranno i promotori
del progetto come Maurizio
Borletti (Borletti Group),
gli advisor di DEA Real Estate,
l’architetto del progetto e Mario
Cantini, l’ex sindaco di Fidenza
dove è sorto uno dei nostri outlet
di successo. Sarà una serata
aperta a tutti i sammarinesi.
Chiunque potrà fare domande e
chi lo vorrà potrà anche lasciare
i propri riferimenti tramite
un’apposita scheda per essere
coinvolto e/o collaborare con il
progetto. Abbiamo un programma
definito di comunicazione.
Con un infopoint itinerante nei
vari castelli sammarinesi verrà
raccontato il progetto, con
l’ausilio di un plastico e di un
video. Durante queste serate,
raccoglieremo i nominativi di
tutte le persone che vorranno
proporsi per lavorare all’interno
del centro”.


Cosa risponde a chi vi addita
alla minaccia alla sovranità
di San Marino, cioè sulla possibilità
per un grosso gruppo
di fagocitare uno stato con un
investimento importante come
quello che state per fare?

“Questo timore nasce, probabilmente,
dal fatto che non tutte
le persone hanno gli elementi
per capire come funziona questo
progetto. E’ un progetto
dove noi promotori avremo un
numero molto limitato di dipendenti
diretti e i singoli marchi
assumeranno autonomamente e
direttamente i loro dipendenti.
Quindi dal punto di vista sociale
e del peso che potremo avere
noi sull’impiego complessivo
del centro, la nostra leva sarà
molto ridotta.
Per quanto riguarda la parte
finanziaria ed economica, investiremo
finanze e soldi che
vengono dall’estero e debito
bancario che viene in prevalenza
dall’estero. Anche in questo
caso l’influenza che potremo
esercitare sulla società sammarinese
non potrà esserci. Non
ultimo, noi siamo imprenditori
che da decenni portano avanti
operazioni imprenditoriali con
migliaia di dipendenti e con
fatturati a volte anche superiori
rispetto al progetto di San Marino,
ma non abbiamo mai in
nessun modo cercato di assumere
un ruolo politico. Ci siamo
focalizzati unicamente sul nostro
impegno che, lo ricordo, è
quello imprenditoriale”.

Quali saranno le ricadute su
San Marino?

“Non sarà un centro commerciale,
uno shopping center
come quelli che esistono oggi
a respiro locale, regionale…
ma un progetto di livello internazionale,
che guarda ad una
clientela con capacità di spesa
alta e medio-alta, da San Marino…
dall’Italia… ma anche e,
soprattutto, dall’estero.
Ci sarà, ad esempio, un team
dedicato che lavorerà nel dipartimento
di Tourism & Marketing
della struttura per promuovere
San Marino e The Market
come destinazione turistica a
livello internazionale: dall’Italia
alla Cina, agli Stati Uniti. Non
sarà solo shopping. Un progetto
di questa portata arriverà a facilitare
e promuovere anche tutti
gli aspetti cosiddetti dell’hospitality
(come ad esempio alberghi,
ristoranti), con evidente benefici
per tutti innescando, così,
un meccanismo virtuoso.
Ci sarà inoltre dentro The Market
uno spazio dedicato all’ufficio
del turismo di San Marino…
pensato proprio in collaborazione
con quest’ultimo.
Sul fronte finanziario, al netto
di qualsiasi contributo che il
progetto potrà ricevere da San
Marino, lo Stato avrà un incasso
di oltre 200 milioni nei prossimi
10 anni. Negli anni successivi
stimiamo un incasso di circa
30milioni all’anno. Sul fronte
economico, come fatturato,
riteniamo che il centro porterà
un incremento del pil superiore
al 10%. Sul fronte lavorativo,
sempre da stime nostre, dovrebbe
impiegare oltre 400 persone.
Le ricadute su San Marino,
come potrà capire, saranno molteplici”.

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