Centrale sindacale unitaria sui referendum 25 maggio

Centrale sindacale unitaria sui referendum 25 maggio

Referendum 25 maggio: le riflessioni della CSU
La CSU sui  temi oggetto del  Referendum in programma domenica 25 maggio esprime le seguenti valutazioni di merito.
Nel caso della libera professione dei medici (attività intramuraria),  il referendum abrogativo vuole cancellare  un regolamento già previsto da una Legge che risale a 20 anni fa.  E’ utile ricordare  che le norme  non riguardano gli assistiti dell’ISS, che la libera professione va esercitata fuori dall’orario di lavoro e che sono previsti rigidi controlli. Inoltre tale attività non può configurarsi come concorrenziale o in contrasto con le finalità istituzionali dell’ISS, il che significa che la sanità pubblica è garantita e che l’intramuraria e la libera professione dei medici  non potrà mai sostituirsi al sistema pubblico.  
L’attiività  intramuraria rappresenta quindi una opportunità di crescita e qualificazione  professionale  per il nostro sistema sanitario. Crescita che si sviluppa in due direzioni:  aumenta la casistica, e quindi l’esperienza, dei medici ISS e apre le porte della sanità sammarinese a professionisti di chiara fama, con positive ricadute sulla qualità dei nostri servizi sanitari.
Altro aspetto di rilievo è quello economico.  L’attività intramuraria infatti produce entrate economiche per l’ISS e quindi rafforza la sanità pubblica. Si rileva, semmai,  l’insufficienza  della percentuale dell’attività intramuraria  destinata all’ISS  e dunque l’obiettivo deve essere quello di alzare, in maniera significativa, la quota spettante all’ente sanitario statale.
Per quanto riguarda il  quesito su FONDISS, la CSU ritiene che il Decreto che si vuole abrogare introduca in realtà  significativi miglioramenti  alla legge sulla previdenza complementare.
Il nodo centrale è la possibilità di allargare a soggetti dell’Unione Europea  la gestione delle risorse del secondo pilastro previdenziale, questo allargamento è garanzia di maggiore professionalità e abbassamento dei costi di gestione, con il risultato di avere rendimenti migliori e pensioni più alte. Un modello  che funziona da anni in tutti i fondi di previdenziali italiani ed europei.
Il Decreto poi stabilisce che Banca Centrale potrebbe non essere banca depositaria:  aspetto, questo, squisitamente tecnico che non influisce in alcun modo sulla funzionalità e la sicurezza del sistema. Mentre a Banca Centrale restano i ben più importanti compiti di vigilanza e controllo di tutto il sistema della previdenza complementare.  
Altra novità del Decreto riguarda la possibilità di esternalizzare i servizi contabili di raccolta contributi ed erogazione delle prestazioni. Decisione che permette di abbassare notevolmente i costi di gestione, con un concreto beneficio per i futuri pensionati.
E’ importante sottolineare che  la destinazione dei fondi, la tipologia degli investimenti e la scelta dei gestori è affidata al Comitato Amministratore, Comitato dove sono presenti esperti nominati dalle forze politiche  di maggioranza  e di opposizione,  ed esperti nominati dalle associazioni di categoria e dalle organizzazioni sindacali.
Una chiara garanzia di trasparenza dei processi decisionali e di diffuso controllo  sulla gestione di Fondiss.  Controllo e  trasparenza  a tutela di chi versa in questo fondo, ossia i lavoratori e i datori di lavoro.
 
 

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