Civico 10: ‘Sotto elezioni più gradi per tutti’

Civico 10: ‘Sotto elezioni più gradi per tutti’

Sotto elezioni, si sa, i governi sono sempre prodighi di idee e di inventiva per accaparrarsi qualche voto in più. Il Decreto-Legge 108/2016, che va a riformare alcuni aspetti del Regolamento del Corpo della Gendarmeria, datato 1987, sembra rientrare proprio in questa tipologia di azione. 

Quello della riforma del Regolamento è un tema di cui si parla da un decennio, sollecitato da tutti gli ultimi Comandanti, oggetto di un ordine del giorno del Consiglio del 30 aprile 2015 in cui si chiedevano tanti altri interventi, rimasto poi lettera morta nel più assoluto silenzio del Segretario competente… almeno fino ad oggi, e solo per questo aspetto. La legge sul Dipartimento di Polizia, per esempio, arrivata in prima lettura e poi persasi nella nebbia. Ma quali sono gli elementi più critici, più “pre-elettorali”, di questo Decreto Legge divenuto così urgente (per il Governo)?

Il primo riguarda gli avanzamenti di grado, tema che sappiamo essere molto importante per la catena di comando dei Corpi di Polizia e per la competenza richiesta nello svolgimento del ruolo, come sottolineato anche nella relazione del Comandante Faraone discussa in Commissione Esteri. 

Il nuovo Decreto prevede che la qualifica di Ufficiale possa essere ottenuta solo a seguito di un concorso pubblico per Ufficiale, quindi specifico, e fissa i requisiti necessari per poter partecipare a questi bandi, tra cui il possesso della laurea o titoli equipollenti conseguiti presso Accademie Militari o Scuole di Polizia. Giusto. 

E se crediamo nei concorsi pubblici per premiare il merito, questa sarebbe la strada corretta. 

Ma grazie ad un Governo che trasforma qualsiasi questione pianificabile in emergenza, ecco che all’interno dello stesso decreto troviamo anche la norma transitoria che va in deroga a quanto si era appena stabilito, azzerando di fatto la necessità di concorsi pubblici, titoli, verifiche, ecc. 

Senza valutazione del merito, senza criteri per valutare se e quali tra i marescialli siano adeguati al ruolo, capaci e competenti, e quali no, come invece si dovrebbe fare per aumentare il livello di competenza.

Stessa cosa per il passaggio da Brigadiere a Maresciallo. Il Regolamento del 1987 richiedeva periodi temporali (6 anni) e procedure (proposta del Comandante della Gendarmeria, previo parere del Comando Superiore delle Milizie) ben precise, mentre col Decreto si prevede, in deroga, che tutti coloro che sono Brigadieri in servizio e non abbiano subito provvedimenti disciplinari diventino automaticamente Marescialli. Senza più prevedere alcun tipo di parere, né del Comandante né del Comando Superiore delle Milizie.

Il secondo elemento di preoccupazione è invece relativo alla Polizia Giudiziaria, che nel Regolamento del 1987 costituiva una suddivisione autonoma specificamente dedicata all’attività di polizia giudiziaria ed ai servizi presso il Tribunale Commissariale, mentre ora viene inserita nel “Reparto Operativo e di Polizia Giudiziaria”. Un organismo che svolge una serie di funzioni operative e investigative per la prevenzione e repressione dei reati in genere (e ne vengono elencati tanti, compresi quelli relativi allo spaccio di stupefacenti, criminalità informatica, tutela patrimonio artistico, ecc…). 

Si tratta di un incremento di funzioni e compiti e una modifica organizzativa che speriamo non vada ad inficiare il lavoro che il Nucleo di Polizia Giudiziaria in servizio presso il Tribunale sta egregiamente svolgendo relativamente ad alcuni processi “caldi”. Su questo chiederemo lumi al Governo in sede di ratifica.

Certo è difficile non ascoltare il grido d’allarme lanciato dalle Forze dell’ordine, incolpevoli di essere governate da chi è solo capace di rincorrere le necessità del Paese con misure palliative, certi così di far diventare emergenza anche le questioni più banali. 

Ma non si può non denunciare come, con questo Decreto emesso ormai in campagna elettorale, si scelga la soluzione più semplice ed elettoralmente più conveniente, risolvendo il problema degli avanzamenti di carriera, ormai noto da tempo, con la più classica delle sanatorie.

Civico10

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