‘Cosa succede ai Laghi?’ AMS

‘Cosa succede ai Laghi?’ AMS

Dove sono i Laghi? Per chi non lo sapesse, i Laghi si trovano in un’area compressa tra il crinale del Ventoso e la zona produttiva (sic) della Ciarulla; i Laghi, ultimamente, sono stati soggetti a cedimenti franosi dovuti a una gestione approssimativa delle aree calanchive che sovrastano l’area. Cosa succede ai Laghi? E’ presto detto: ai Laghi, una delle zone del nostro paese in cui è possibile fare ancora della sana agricoltura perché ne ha la più completa vocazione, il nostro governo delle magie e delle soluzioni intelligenti, ha deciso, con la delicatezza di un elefante, di metterci un centro di smistamento per la raccolta differenziata occupando un’area di circa 2 ettari (20.000 mq.) di proprietà dello Stato (potrebbero esserci elementi di imprecisione, vista la scarsità di informazioni rilasciate dal governo in merito).

Sarebbe come prendere due mucche dalla stalla e metterle dentro una sala operatoria mentre è in corso un intervento chirurgico. Un paradosso per spiegare l’assurdità di una decisione presa da questa amministrazione con una leggerezza e un candore che spaventano soprattutto in previsione di altre possibili scelte future. Bombardare un sito naturale con una struttura che in quel posto non c’entra niente, non ha alcun senso logico se non distruttivo, non ha nulla a che fare con una ponderata progettazione urbanistica.

La località “i Laghi” è una delle poche zone della Repubblica a fortissima vocazione agricola, con pochissime case sparse e qualche piccola azienda agricola; non è dotata delle infrastrutture minime idonee (soprattutto la dimensione delle strade) a sopportare un qualsiasi tipo d’intervento, per adeguarle occorrerà intervenire con spese non indifferenti per la comunità. Perché distruggere i pochi siti naturali che ancora abbiamo considerando anche che quella zona è ricca di acqua sorgiva che potrebbe essere una risorsa e che invece andrebbe totalmente compromessa?

Si torni indietro su questa scelta scellerata, si smetta di ragionare solo e sempre in funzione di risparmio sull’acquisto dei terreni utili a insediare servizi senza guardare dove andranno a finire e i danni che faranno. Purtroppo l’urbanistica non è poi una scienza così approssimativa come vogliono farla sembrare gli estensori di simili progetti; smettete di fare stupidaggini e pensate seriamente ad un sito alternativo dove poter inserire, con il minor impatto possibile, strutture come queste.

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