Dopo il CGG. Unita’ di intenti della maggioranza in dissolvimento. UPR

Dopo il CGG. Unita’ di intenti della maggioranza in dissolvimento. UPR

COMUNICATO STAMPA 

Ci saranno poche a ricordo della sessione consiliare di luglio, l’ultima prima della pausa estiva.

Sarà lo spirito vacanziero all’interno della maggioranza, ma le ripetute schermaglie dialettiche durante i vari commi della discussione non sono un segnale confortante per il Paese che si appresta a entrare nell’ultimo anno di legislatura. 

Differenze di vedute, alcune anche profonde, mostrano come l’unità di intenti della maggioranza sia in dissolvimento. 

Tutto ciò sarebbe normale e legittimo per un Paese lanciato verso l’appuntamento elettorale, in cerca di nuovi equilibri su cui costruire progetti politici, alleanze coalizioni. 

C’è però un punto che al gruppo consiliare di Unione per la Repubblica sfugge. 

Se la situazione del bilancio pubblico è ai limiti estremi dell’accettabilità, la liquidità dello stato è molto ridotta, il settore bancario è ancora caratterizzato da forti criticità, la scure NPL (non performing loans) rischia di cadere pesantemente su i bilanci delle banche e di conseguenza dello Stato che senso ha allargare lo scontro a Banca Centrale? 

Dalle scelte o dalle non scelte di Banca Centrale, dipende il futuro e la stabilità del settore finanziario e sarebbe stupidito e permetteteci pericoloso cominciare con il tiro al piccione su i vertici di BCSM a soli pochi mesi dalla nomina. 

Il gruppo consiliare UPR reclama chiarezza e rispetto dei ruoli e autonomie fra Banca Centrale, Governo e Consiglio Grande e Generale. 

Un tema del genere non si può considerare di esclusiva pertinenza del governo o dei partiti che lo sostengono. Tutti i gruppi consiliari devono essere resi edotti delle eventuali  criticità partecipando alla definizione di un piano generale di azione. 

Quanto accaduto in passato fra dimissioni, licenziamenti, indagini, polemiche avrebbe dovuto insegnare qualcosa sia in termini di approccio sia nella gestione delle singole autonomie e linee di indirizzo. 

Se fosse stata varata una riforma dello statuto di BCSM, come proposto da Unione per la Repubblica, molte delle polemiche di questi giorni – vedi stipendi e emolumenti – non ci sarebbero in quanto la trasparenza assoluta, come proposto da UPR, eliminerebbe sul nascere ogni tipo di speculazione. 

Ultimo punto. Ancora una volta molte delle polemiche nascono intorno a figure dirigenziali estere. 

Nel 2016 a San Marino si ritiene siano ancora assenti professionalità in molti settori della vita pubblica e questa convinzione è a giudizio del gruppo consiliare UPR sbagliata e pericolosa in prospettiva. 

La sovranità di uno stato si esercita attraverso una classe dirigente forte e preparata che ha ben chiari gli interessi nazionali, classe dirigente su cui occorre investire affidando anche responsabilità e assumendosi rischi. 

Il Paese non si può permettere più insuccessi o divisioni su un tema del genere. 

La classe politica deve con responsabilità fare chiarezza per intraprendere delle politiche per mettere in sicurezza il sistema evitando polemiche che possono avere un effetto esplosivo sulla credibilità del sistema aumentando le tensioni sul bilancio dello Stato. 

Gruppo consiliare Unione per la Repubblica 

San Marino, 25 luglio 2016

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