Fondazione Paneuropea Sammarinese: ‘La Rete pesca solo granchi. E rischia due querele’

Fondazione Paneuropea Sammarinese: ‘La Rete pesca solo granchi. E rischia due querele’

Interessante è la lettura del testo completo dell’interrogazione del movimento Rete del 2 scorso dedicata all’Associazione Paneuropa San Marino: peccato che i diversi organi di stampa che hanno inzuppato il pane in inesistenti questioni pecuniarie l’abbiano censurata fino a far scomparire il vero scopo di cotanto moralismo, ipocrita ed ignorante come quello di ogni sinistra ideologica: la demonizzazione e l’eliminazione dell’avversario, specie se cattolico.
Per la Rete, Paneuropa San Marino è “un ente con finalità politico-religiose” che dimostra una “forte compenetrazione tra politica ed ideologia fondamentalista cristiana”, motivo per cui la Rete nega che “una visione parziale come quella citata possa venir sostenuta a spese dello Stato”; al di là dell’uso scalcagnato di terminologie di cui non si conosce evidentemente il significato, il fatto che le posizioni dell’Unione Paneuropea Internazionale di cui i Paneuropei Sammarinesi sono parte integrante siano quelle del Partito Popolare Europeo, il più grande partito politico del continente (ma anche di un grande storico attivo anche a San Marino come Franco Cardini), non scuote il furore ghigliottinatore della Rete: non la pensate come noi, non ci piacete, quindi non avete diritto ai contributi di stato: lo decidiamo noi.

Statalismo più integrale e becero non verrebbe in mente nemmeno al benemerito Pol Pot. Per fortuna che la Rete rimarrà in tal modo una minoranza inutile per decenni.
Questo è il suo fine esplicito, che testimonia come la mala pianta della cristianofobia stia attecchendo anche nella parte più rozza ed arretrata della sinistra sammarinese; e per portare a termine questo killeraggio si utilizzano di prammatica retoriche ed accuse moralistiche a senso unico.
Ma che, quando si poggiamo sul nulla, rischiano di ritorcersi contro chi le agita.
Ovvero, le menzogne non solo non pagano, ma rischiano di finire male.

Prima menzogna della Rete: Il contributo di € 6.000,00 concesso congiuntamente quest’anno dalle Segreterie di Stato per la P.I. e Cultura e per gli Affari Esteri (e perché citarne solo una? ulteriore menzogna per omissione ideologica?) è stato richiesto dalla e concesso alla Fondazione Paneuropea Sammarinese, costituita il 12 novembre 2012, e non dalla Associazione Paneuropa San Marino, attualmente in liquidazione. Vi è stato successivamente un singolare errore di intestazione della delibera in oggetto che sia le due Segreterie di Stato che la Banca Centrale della Repubblica si stanno adoperando per risolvere (il che comporta che ancora il finanziamento non sia stato versato), e la cui responsabilità non è affatto, beninteso, delle Segreterie di Stato competenti; siccome non siamo complottisti non ci sogniamo di vedere un nesso fra questo strano fatto e il killeraggio della Rete. Sta di fatto che sarebbe bastata una telefonata per chiarire la cosa, oppure tenere aperti gli occhi e prendere atto che dall’anno scorso il movimento Paneuropeo sammarinese è strutturato ed opera come Fondazione (e non come associazione): presentazioni pubbliche, presenza sui media ed in TV, Convegni internazionali… nulla, tutto scivola evidentemente sul muro opaco dell’ignoranza autoreferenziale. Ecco che, come per magia, il fumo dell’interrogazione si disperde così al vento. Verificare prima quello che si scrive? Ma sarebbe stato chiedere troppo a questi moralisti della mutua per i quali, se i fatti cozzano contro le loro idee, tanto peggio per i fatti: e poi, contro queste idee fondamentaliste cristiane, notoriamente ogni arma è buona.

Seconda menzogna della Rete: le inadempienze formali di cui la Rete farnetica in apertura di interrogazione, relative alla presunta omissione del deposito del bilancio 2011, del relativo elenco Soci e del prezioso e ineffabile “prospetto Finanziamenti e impieghi riassuntivi” 2011 dell’Associazione Paneuropa San Marino presso il Tribunale della Repubblica entro il 31/12/2012 (e giù un bel copia-e-incolla di riferimenti legislativi, per far vedere che si ha studiato) esistono solamente nelle loro menti distorte dall’ideologia: ossia è una balla colossale; pericolosa da affermare, in quanto il Tribunale rilascia alle Associazioni che depositano la documentazione suddetta copia della medesima con timbro (datario e numero progressivo) nella prima e nell’ultima pagina. Difficile sostenere e dimostrare pertanto che vi siano inadempienze sulla base di un mero rapporto… Ed è ovvio che né la Rete, né nessun altro si possono permettere di scrivere falsità sul nostro lavoro – quasi ventennale, che è ben descritto in un apposito volume a disposizione gratuitamente della cittadinanza – in Repubblica senza prendersi fino in fondo le proprie responsabilità.

Terza menzogna della Rete: mescolando rozzamente nell’interrogazione i Soci effettivi ed i Soci Onorari dell’Associazione Paneuropa San Marino, omettendone colpevolmente i differenti ruoli statutari, ed omettendo dall’elenco volutamente i nomi di tutti coloro che non appartengono all’area del PPE come la compianta dott. Emma Rossi che tanto aiutò il lavoro Paneuropeo sammarinese al suo sorgere (e di tutti i non-sammarinesi, segno di un provincialismo che procede di pari passo con la rozzezza), la Rete nella sua interrogazione insinua che “la significativa incidenza percentuale, tra i soci, di personaggi con ruoli all’interno dei governi degli ultimi anni, non possa essere servita per creare indebitamente corsie preferenziali in merito all’ottenimento di contributi da parte dello Stato”. Insomma, esattamente come una mafia. Questa descrizione è del tutto falsa e diffamatoria per le nostre persone e per un’esperienza che negli anni è stata supportata ininterrottamente da Segretari di Stato di ogni colore politico, da Sinistra Unita ai Moderati. E alle diffamazioni non ci stiamo, lasciando ovviamente alla Rete ogni responsabilità nella dimostrazione di quanto sostenuto nelle sedi opportune. Anche qui, sarebbe bastato una telefonata ed un po’ di umiltà per evitare accuse tanto pesanti quanto inconsistenti, ma il moralista giacobino è fatto così: quando sente odore di cattolico non la tiene più, e sbrodola.

Farsa finale. Per favore, qualcuno spieghi alla Rete… la differenza che c’è fra il corpo diplomatico sammarinese e quello accreditato in Repubblica. Chiedere al governo sammarinese di “sollevare dall’incarico” un diplomatico onorario accreditato in Repubblica da uno Stato estero è una bestialità di proporzioni epocali, che la dice lunga. Studiare prima di aprire la bocca? Troppa fatica, con tutta evidenza…

E ci fermiamo qui, perché sarebbe troppo lungo e facile infierire su un testo siffatto. In conclusione vogliamo credere che la giovane età, l’inesperienza e il furore ideologico abbiano giocato alla Rete una brutta sorpresa: un triplice granchio; chi fa politica conosce bene i rischi del delirio d’onnipotenza, che rendono purtroppo vera anche a San Marino la celebre battuta secondo cui in democrazia si può dire qualsiasi bestialità, ma comunque sarebbe bene non esagerare. Ci attendiamo quindi dalla Rete un pubblico messaggio di scuse entro sette giorni, e considereremo cavallerescamente chiuso l’incidente; in caso contrario ci troveremo più borghesemente in tribunale e lì quel pezzo di Verità che è concesso agli uomini trovare, verrà fuori.

 

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