“I videogames sono la forma d’arte che ha caratterizzato il XXI° secolo, così come per l’ottocento lo è stata la fotografia e per il novecento il cinema” così Enrico Mitrovich apre la sua riflessione artistica sui videogiochi, lui che, primo in Italia, ha sperimentato in pittura i linguaggi e le estetiche di “una forma di avanguardia mascherata da intrattenimento per adolescenti”.
A riconoscere la valenza museale di questo percorso artistico è stata Marcella Michelotti, curatrice della Sm.Art Lounge di San Marino, la galleria che ospiterà, dal 12 febbraio e sino al 16 marzo, la mostra “Art in the Age of Videogames”, dedicata proprio alle opere di Enrico Mitrovich.
L’artista, classe 1962, vicentino di origine, aveva già esposto alla Sm.Art Lounge lo scorso anno, in occasione del 35° compleanno di Pac Mac, l’icona dei videogiochi, la creatura sferica e gialla che strappa un sorriso carico di ricordi a chiunque, per età anagrafica, abbia vissuto le sale giochi al pomeriggio, i gettoni, l’assenza degli smartphones e quella sana paura di arrivare al fantomatico ed insuperabile livello 256.
Il ritorno in Repubblica si allinea con le tendenze internazionali che, sempre più, portano alla ribalta queste forme artistiche legate all’interpretazione metaforica dei linguaggi informatici, anche il MoMa di New York, ad esempio, sta acquistando opere di questo cosmopolita filone espressivo.
I videogames hanno stilizzato sul piano estetico un’epoca ed il simbolismo che lega i tratti delle opere in mostra a San Marino, quelle realizzate da Mitrovich nel ventennio dedicato ai videogiochi di prima generazione, rappresentano un percorso ideale di avvicinamento del grande pubblico a questa forma artistica, immergendo il visitatore all’interno di una grotta sulle cui pareti i quadri dell’artista vengono esaltati come fossero graffiti rupestri emblemi ancestrali di una storia lontana