L’informazione di San Marino: Guarda che Mare, editoriale di Antonio Fabbri,

L’informazione di San Marino: Guarda che Mare, editoriale di Antonio Fabbri,

L’informazione

Guarda che mare

Antonio Fabbri

La nonna di mia moglie non è mai stata al mare. E manco ci è mai voluta andare. E’ arrivata sui lidi dell’aldilà senza mai aver passeggiato su quelli dell’aldiquà. A lei andava bene così, ma non pretendeva di dire che il mare non esistesse. E invece qui, siccome il mare non lo si vuol vedere, si dice che non esiste.

Sembra un po’ quello che succede al dottor Romeo, che le notizie non le dà, manco le legge e per lui è come se non ci fossero. “Tamquam non essent”, visto che gli piace il “latinorum”. E allora eccone un’altra. “Honeste vivere, alterum non laedere, suum cuique tribuere”. Gliela traduco. Vivere onestamente, non danneggiare il prossimo e dare a ciascuno ciò che gli è proprio.

Vogliamo dire che adesso siamo onesti? Diciamolo. Vogliano dire che abbiamo danneggiato e adesso non danneggiamo più? Diciamolo. Vogliamo dire che abbiamo dato a ciascuno ciò che gli è proprio? Possiamo anche dirlo, ma dobbiamo essere coscienti che da Forlì, dalle altre procure italiane e probabilmente pure dal Ministero, non ci credono. Non gliene frega niente se, come è pur vero, sono state approvate le leggi per poter dire: “Adesso siamo bravi”.

Infatti,
a parte che bravi non lo siamo
diventati del tutto, questi qua rivogliono
i denari che ritengono
gli siano stati indebitamente sottratti.
Ed è arrivato il momento in
cui chiedono il conto.
L’inettitudine di una classe politica,
dirigente e non solo, che sapeva
che questo momento sarebbe
arrivato – e lo sapeva dai primi
anni 2000 – sta proprio nel non
essersi preparata ad affrontare
il passaggio. Poi, questa faccenda
che “sono cose del passato”,
è un’altra storiella a cui si vuole
credere.

Un paio di esempi. La
voglia di concedere residenze a
chi ha qualcosa da nascondere, è
roba di questa legislatura oppure
no? Il bonifico Bcs in regime
di blocco dei pagamenti, è roba
recente oppure no? Ce lo ricordiamo
che Direttore ed ex capo
della vigilanza di Banca centrale,
santificati fino all’ultimo da questa
politica e non da quella di 10
anni fa, si sono dimessi l’altro ieri
perché indagati per quel bonifico
legato alla corruzione italiana,
oppure no?

Vogliamo parlare di trasparenza?
Lasciamo stare gli abusati beneficiari
effettivi. Parliamo piuttosto
di comunicazione trasparente.
Hanno fatto fuori, con un licenziamento
senza precedenti, Vladimiro
Renzi, vice direttore della
banca-stato. Ancora nessuno, dai
vertici di Cassa o dalla politica ha emesso un fiato per spiegare cosa sia successo a più di una settimana
dalla defenestrazione. Ma
ci sono i soldi dei sammarinesi lì
dentro! Ci sono i soldi della collettività,
delle pensioni, più quelli
del rifinanziamento fatto sulle
spalle di tutti. Oh, nessuno che si
sia degnato di dire beo. E vogliamo
dare ad intendere che è cambiato
tutto? Diamolo pure ad intendere.
Qui sul Monte c’è anche
chi ci potrà credere in ragione di
una sammarinesità col paraocchi,
ma se poi la genesi dell’ultima inchiesta
di Forlì è in due operazioni,
Re Nero e Varano, un paio di
riflessioni bisognerà pur farle.

Il
nome che hanno dato è emblematico:
“Torre d’avorio”. E’ lì che
si continua a voler rimanere, nella
torre d’avorio. E allora non si
vede che diversi dei protagonisti
di quelle due indagini, tra l’altro
a giudizio con contestazioni mica
da poco, sono pure i protagonisti
della vita sociale e politica di
oggi. “Situazioni datate”, si dice.
Ma la maggior parte dei nomi
che contano in quelle due indagini
– oggi e non quella volta, con
buona pace dei soloni che dicono
che si tratta di roba vecchia – in
particolare nel caso di Asset banca
occupano senza remore i posti
di potere e di orientamento della
vita economica, politica e sociale
del Paese. Dalla vice presidenza
dell’Associazione Bancaria Sammarinese,
all’influenza su scelte
politiche; sostengono le attività
delle Segreterie di Stato, “occupano”
tramite sponsorizzazione
le attività sociali, si comprano i
giornali, i siti internet e i giornalisti,
fanno lingua in bocca con la
Tv di Stato, orientano la pubblica
opinione.

Il quadretto emblema
di quanto siano cambiate – si fa
per dire – le cose, è il caporedattore
del quotidiano di proprietà di
Asset, condannato in primo grado
per truffa ai danni delle assicurazioni
a due anni e cinque mesi,
che premia il Segretario alla Giustizia,
Giancarlo Venturini, per la
sua attività nel settore.

E poi è chi
racconta la cronaca a screditare
la Repubblica? Miei co…mplimenti.
In tutto questo sviolinare
d’orchestrina ci si vuole dare ad
intendere che di là, se stiamo zitti
zitti o ciarliamo d’altro, non si
accorgono di nulla e si scordano
dei soldi che vogliono vedersi restituire
da qui.
La verità è: o non c’è nessuno
in grado di capire quello che sta
succedendo, o se lo capisce non
sa che cosa fare. Allora, se queste
cose le volete vedere sono lì.
Altrimenti tenetevi gli Oddone, i
Severini e i Romeo.

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