L’informazione di San Marino: Traffico rifiuti pericolosi anche da San Marino a Rimini

L’informazione di San Marino: Traffico rifiuti pericolosi anche da San Marino a Rimini

L’informazione di San Marino

Traffico Rifiuti pericolosi anche da San Marino a Rimini

L’operazione Heavy Metal, della Polizia municipale e della Gdf Guardia di Finanza, ha portato all’indagine su 30 persone e 14 mezzi sequestrati 

SAN MARINO-RIMINI. Si chiude con un bilancio di 30 indagati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di rifiuti pericolosi (metà italiani, metà di origine romena) e 14 mezzi sequestrati, e con la bonifica delle aree interessate, l’indagine “Heavy metal” condotta dalla Polizia municipale e dal Reparto aeronavale della Guardia di Finanza di Rimini.
Un’operazione, è stato spiegato in conferenza stampa, “nata nel 2011, quando gli agenti del Reparto mobile della Polizia municipale hanno controllato svariati autocarri che trasportavano rifiuti ferrosi di vario genere”. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore di Rimini Davide Ercolani, ha portato alla scoperta di “sette siti abusivi di stoccaggio di rifiuti speciali e pericolosi nel territorio del Comune di Rimini”, documentando “la movimentazione di ingenti quantitativi di rifiuti in violazione della normativa di settore, e nel disprezzo delle elementari esigenze di tutela ambientale”.
Parte dei rifiuti, fanno sapere gli inquirenti, “proveniva anche dalla Repubblica di San Marino”. Dalle investigazioni è anche emersa “una rete di rapporti che collegava diversi soggetti, che partecipavano all’organizzazione che gestiva anche stoccaggio e smaltimento nella provincia di Forlì-Cesena, utilizzando stabilmente due imprese, di cui una costituita allo scopo”.
I reati “vanno dalla violazione della normativa ambientale al falso, e per 10 persone c’è anche l’accusa di associazione per delinquere”. L’indagine ha anche evidenziato che numerosi cittadini di origine romena “erano sistematicamente sfruttati dagli appartenenti all’organizzazione”.
Secondo gli inquirenti mente e braccio dell’organizzazione sono risultati appartenere ai vertici di una ditta di Gambettola, arrestati nel 2014 per estorsione nei confronti di lavoratori stranieri.
Si tratta del titolare Marcello Spada e del suo collaboratore Davide Gerardi: la misura cautelare nei loro confronti costò 60 giorni di sospensione della licenza all’azienda di Acquaviva “Metal World” di cui risultavano entrambi soci. Con la cooperativa Metalcoop creata ad hoc, i vertici della associazione avevano garantito una
facciata di legalità all’organizzazione di struttura piramidale che collegava diversi soggetti – da rom di etnia sinti ad italiani- coinvolti a vario titoli nello stoccaggio e nello smaltimento a Rimini. La cooperativa in questione si occupava anche del porta a porta da privati e attività come gli alberghi, per poi affidarli alla ditta Spada, dove veniva smaltito il solo materiale ferroso.
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