L’informazione: Sconquasso nel Psd, i Dem schierati con la Lazzarini in rotta con gli altri

L’informazione: Sconquasso nel Psd, i Dem schierati con la Lazzarini in rotta con gli altri

L’informazione di San Marino

Sconquasso nel Psd, i Dem schierati con la Lazzarini in rotta con gli altri 

“Parte del Psd ha deciso di rompere chiudendo ogni porta ad alleanze diverse da quelle che vedranno tutta la vecchia politica schierata dalla stessa parte”

“Dannoso per il Paese il costituirsi di una coalizione basata su alleanze sterili come quella proposta dal Pdcs” 

E’ con una presa di posizione pubblica che i consiglieri Dem del Psd si schierano con il dimissionario Segretario Marina Lazzarini dopo che nella riunione della Direzione del partito, nella votazione, ha prevalso il gruppo pro-Dc capeggiato dal Segretario Iro Belluzzi e da Marino Riccardi, ribaltando una linea stabilita nel congresso e sconfessando due anni di lavoro. Nella direzione, tendenzialmente a maggioranza Dem, il giro di telefonate del pomeriggio ha però visto partecipare anche persone che in direzione non si vedevano più da anni, reclutate all’uopo per la votazione della serata che ha visto finire il partito in un colpo solo in mano a Belluzzi e i suoi e, contestualmente, consegnato nelle braccia della Dc. Il che ai dissidenti di
area Dem non va giù. Non lo
dicono, ma la spaccatura appare
ormai inevitabile. La posizione
espressa dai consiglieri Segretario
alla cultura Giuseppe Morganti
e dai consiglieri Enrico
Carattoni, Michele Muratori,
Vladimiro Selva e Guerrino
Zanotti appare eloquente.
Eccola:

“Le dimissioni del Segretario
del Partito, Marina Lazzarini,
rappresentano la diretta e
inevitabile conseguenza della
deliberazione adottata martedì
sera dalla maggioranza del
Consiglio Direttivo del Psd.
Una decisione tesa ad adeguarsi
alla proposta del Partito alleato
per costituire una coalizione
formata dalla Dc, Ps e, in modo
residuale, dal Psd. Noi non
condividiamo questa scelta
perché svilisce una politica che,
affrontando l’emergenza di un
Paese in grave difficoltà, ha
ricercato negli ultimi anni alleanze
dichiaratamente e preventivamente
disposte a sostenere i
cambiamenti necessari.
Questa la logica che nel 2012
ha portato il Psd a collaborare
in un governo che aveva come
obiettivo prioritario l’uscita del
Paese dall’isolamento internazionale,
ricreando le basi
per un nuovo sviluppo. Così è
avvenuto e, sebbene convinti
che ancora tanto ci sia da fare, è
oggi necessario registrare nuove
convergenze rispetto ai problemi,
altrettanto gravi, che si sono manifestati successivamente.
Il metodo che con Sinistra
Socialista Democratica, Marina
Lazzarini ha impostato è andato
nella stessa direzione, quella
di condividere le soluzione dei
principali temi dell’attualità: la
crisi del sistema finanziario, il
consolidamento della finanza
pubblica e del sistema previdenziale,
la salvaguardia del sistema
sanitario pubblico, la crescita
occupazionale, l’efficienza
della P.A. In particolare per
affrontare il tema delle banche
occorre essere molto chiari e
determinati, svincolati da scelte
mirate alla tutela degli interessi
contingenti, affinché la politica
indichi l’obiettivo della tutela
del sistema lasciando però a
Banca Centrale e alla nuova
governance che sta finalmente
dando a tale importante istituto
forte credibilità internazionale,
il compito di gestire scelte complesse
quanto necessarie.
Notevoli sono su questo punto
le differenze fra la linea del Psd
e l’impostazione data dal Pdcs
che intende risolvere con la
semplice istituzione di una bad
bank un problema che condizionerà
la vita di San Marino per i
prossimi 30 anni.

Mentre con alcune forze politiche
SSD ha trovato anche
su questo complicatissimo
tema significative convergenze,
sarebbe stato altrimenti
necessario affrontare il dialogo
con il Pdcs da posizioni di forza
determinate dalla compattezza
che SSD esprime.

La scelta della maggioranza
del Psd ha invece demolito
questa compattezza, portando
il Partito a discutere con il Pdcs
dalla posizione molto debole
di chi non ha altra possibilità di aggregazione politica se non
quella proposta dal Pdcs stesso,
manifestando peraltro già
grandi disponibilità a retromarce
significative sui contenuti,
prima addirittura di cominciare
il confronto.

Di fronte all’emergenza in cui
versa il Paese, con il rammarico
di avere perso la forza propulsiva
che il Psd ha avuto negli anni
nella proposta di cambiamento
e di trasparenza, noi riteniamo
dannoso per il Paese il costituirsi
di una coalizione basata
su alleanze sterili come quella
proposta dal Pdcs.

Coerentemente al percorso fatto
con Sinistra Unita e LabDem
noi pertanto continueremo a
sostenere il progetto di formazione
di una lista unitaria della
sinistra e questa scelta di campo
ci vedrà impegnati a sostenere
il progetto che pensavamo, il
25 marzo 2016, fosse ormai
un dato di certezza anche per
quella parte di Psd che invece
ha deciso di rompere, causando
le dimissioni del Segretario
democraticamente eletto in
Congresso, e chiudendo ogni
porta ad alleanze diverse se non
quelle che vedranno tutta la
vecchia politica schierata dalla
stessa parte.

Al Segretario del Psd, Marina
Lazzarini, va tutta la nostra stima
e il grande apprezzamento
per il lavoro fatto in questi difficili
anni, dimostrando sempre le
proprie idee, come deve fare un
Segretario Politico, ma accogliendo
e dando identico spazio
alla voce di chi non condivideva
e che spesso non ha perso occasione
anche di lanciarle offese
di natura personale”, concludono
i cinque consiglieri

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