La Serenissima. Con la contessa Olori un po’ di San Marino entra in Vatileaks

La Serenissima. Con la contessa Olori un po’ di San Marino entra in Vatileaks

La Serenissima: Con la contessa Olori un po’ di San Marino entra in Vatileaks
/ E Chaouqui annuncia: “In Calabria giovedì dirò le mie verità”

“Andrò in carcere, credo ad aprile.
Subito dopo Pasqua. Sconterò un
anno e mezzo di pena. Partorirò
in carcere”. A parlare, o meglio a
scrivere, è Francesca Immacolata
Chaouqui, la promoter calabrese
con grandi influenze nei palazzi
romani e del Vaticano, incastrata
insieme a monsignor Lucio Ángel
Vallejo Balda nello scandalo
Vaticanleaks 2 come i “corvi” della
fuga di notizie dal Vaticano.

GLI “AUGURI” DI CHAOUQUI
– La Chaouqui scrive sul
suo profilo Facebook a poche ore
dalla chiusura del 2015, postando
i suoi personalissimi auguri di
buon anno, che sono poi un percorso
a ritroso nella vicenda. Lo
fa prima di tutto proclamandosi
innocente: “Io verrò condannata.
Sono innocente ma sarò dichiarata
colpevole. Non c’è possibilità
che il tribunale vaticano, dopo
avermi arrestato, dopo aver creato
un processo che doveva concludersi
in pochi giorni e che si
sta protraendo per mesi, dopo
che questa vicenda ha fatto il giro
dell’universo conosciuto, dica “ci
siamo sbagliati” abbiamo messo
alla sbarra un’innocente incinta
per giunta”.

GIOVEDÌ LA VERITÀ – Per giovedì
7 gennaio Chauqui ha poi
fissato una conferenza stampa in
a San Sosti, provincia di Cosenza,
sua terra natia: “Sarà una conferenza
importante – si legge sempre
su Fb -. L’unica dove si potrà
trovare una risposta alla famosa
domanda su come io sia riuscita
a fare la mia carriera. Sarà il luogo
dove spiegherò perché le sorti
di questo processo prescindono
dall’accertamento della verità, ma
si basano su logiche politiche in
base alle quali verrò condannata.
Racconterò le ragioni dell’odio contro chi come me ha combattuto
a fianco di Papa Francesco.
Mostreró al mondo il mio paese,
il luogo dove la “papessa” ha
scelto di diventare la “papessa”.
Chiariró dopo due anni la posizione
che assunsi nella lettera al
corriere sulla morte di Fabiana
Luzzi. E farò un appello a quella
politica che sembra aver dimenticato
la mia terra. Questa conferenza
sarà l’occasione per raccontare
la vera “papessa”. Il luogo dove
tutto ha avuto inizio. Sarà l’unico
momento per comprendere cosa
c’è dietro quel processo, dietro
Vatileaks che lo ha generato. Scoprirete
le bugie che la stampa corrotta
dalle malelingue vaticane ha
raccontato. Il metodo con cui l’ha
fatto. Le ragioni”.

IL FILE ROUGE SAMMARINESE
– Una vicenda, quella legata
ai “corvi” Balda (ai domiciliari in
attesa del processo) e Chaoqui,
che tocca San Marino, seppur
marginalmente. L’anello di congiunzione
è la potente nobildonna
romana Marisa Pinto Olori del
Poggio, ambasciatrice a disposizione
dell’Antica Repubblica
dal 2006. Sempre su formiche.net
esce una sua biografia dettagliata
(solo per citare le cariche e le onoreficenze
ricevute dalla contessa,
serve mezza pagina). “Settantasei
anni, originaria di Lecce, vedova
dello storico stampatore ed editore
romano Luigi Pinto nella cui
azienda si sfornavano le copie de
Il Sole24Ore destinate alla capitale
e dintorni, la contessa maestra
nel tessere relazioni di alto livello,
amica degli Agnelli e con ottimi
rapporti sia in Vaticano che al
Quirinale, è finita suo malgrado
nel tritacarne mediatico del Vatileaks
2. Il motivo? Sarebbe stata
lei a introdurre Francesca Immacolata
Chaouqui nei salotti della
Roma che conta – scrive Giovanni
Bucchi -”. Il giornalista, che per
anni ha lavorato al quotidiano
riminese La Voce di Romagna,
aveva già incrociato le sorti della
nobildonna romana nel 2012,
quando l’allora segretario agli
Esteri dell’Antica Repubblica
l’aveva nominata, appunto, ambasciatore
a disposizione. “Dal
2012 la contessa è ambasciatore a
disposizione della Repubblica di
San Marino – scrive oggi il giornalista
su formiche.net – come scrisse
nel 2012 il quotidiano locale
La Voce di Romagna, tale carica le sarebbe stata attribuita per avere
avuto “il merito di introdurre nei
salotti della Roma bene” il segretario
di Stato sammarinese Antonella
Mularoni”.

CHI È LA CONTESSA OLORI
DEL POGGIO
– Davvero numerosissime
le cariche rivestite dalla
nobildonna romana. Grande Ufficiale
per l’Ordine al Merito della
Repubblica Italiana dal 2003 su
iniziativa dell’allora presidente
Carlo Azeglio Ciampi, con il quale
la contessa manteneva stretti
rapporti, in particolare con la
moglie Franca Pilla, sua grande
amica come scritto da Lettera43.
Dal 2006 Olori del Poggio è anche
una Dama di Gran Croce di
Giustizia del Sacro Militare Ordine
Costantiniano di San Giorgio.
Il suo nome è tra i soci onorari
della fondazione Samuel & Barbara
Stenberg Onlus, tra i consiglieri
di Arpai (associazione per il
restauro del patrimonio artistico
italiano) guidata dai Marzotto.
Insomma, la nobildonna “occupa
un’infinita serie di poltrone”
come ha scritto Marco Damilano
su L’Espresso. “Nel board della St.
John University, vice-presidente
della Fondazione Gerusalemme
(guidata da Giancarlo Elia Valori),
il suo regno è il club Diplomatia,
in cui si radunano imprenditori,
ambasciatori, docenti. La
signora riceve nell’ufficio di via
Sallustiana, accanto all’ambasciata
americana di via Veneto, il presidente
prima dei guai giudiziari
è l’eterno Umberto Vattani, per
decenni dominus della Farnesina”.
C’è chi l’ha accostata ad ambienti
del cattolicesimo tradizionalista
e lefebvriano, come scritto
da Lettera43, e pure chi alla nobiltà
nera della capitale che, stando
a La Stampa, l’avrebbe però “scaricata”.

IL PROCESSO VATILEAKS
2
– Intanto, il processo davanti
al tribunale del Vaticano che
vede imputati mons. Balda e la
Chauqui, e due giornalisti andrà
per le lunghe più del previsto.
Si parla della fine di febbraio.
L’inizio delle operazioni peritali
sulle comunicazioni email, sms
e whatsapp tra gli imputati Vallejo
Balda, Francesca Immacolata
Chaouqui e Nicola Maio – i primi
due ex membri e il terzo ex collaboratore
della Commissione
Cosea sulle finanze vaticane, tutti
accusati anche di associazione
a delinquere – è stato fissato per
l’11 gennaio, il termine per il 20
febbraio. Solo dopo riprenderà il
dibattimento.

CHAOUQUI CONTRO PAPA
FRANCESCO
– A fare scalpore
nelle ultime ore sono le dichiarazioni
rilasciate da Chaouqui
commentando le parole di Papa
Francesco durante l’omelia della
Messa in San Pietro. Lo fa sempre
sui social, “Sentire il Papa
pronunciare la parola ‘giustizia’
quando nello Stato che Egli governa
si sta celebrando un processo
inumano contro una donna
incinta, arrestata senza nessuna
prova di quello di cui mi accusano
fa rabbrividire. E fa indignare
persino me con quell’uomo al
cui servizio ho sacrificato la mia
esistenza”. “Fintanto che l’ultimo
dei ladri non sarà punito e
cacciato mentre al loro posto io
vengo giudicata e condannata, il
Papa e il Vaticano – scrive Chaouqui
– non parlino di giustizia.
Per rispetto della giustizia stessa.
E sopratutto degli abiti che portano”.
Di certo la Chaouqui, pronta
ad entrare in carcere, non è altrettanto
decisa a gettare la spugna, e
rivela che dal carcere scriverà un
libro sulla sua storia.

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