Lo Stato cosi’ non recuperera’. Marino Cecchetti, L’Informazione di San Marino

Lo Stato cosi’ non recuperera’. Marino Cecchetti, L’Informazione di San Marino

SEGUONO

BDT, REPLICA DELL’EX PRESIDENTE BCSM VALENTINI A CECCHETTI  (lettera aperta del dr. Antonio  Valentini, ex presidente di Banca Centrale), L’Informazione di San Marino, 26 ottobre 2011.

MARINO CECCHETTI A ANTONIO VALENTINI: “IL CASO BDT è IL SEGRETO PIU’ OSCURO DEL PAESE” , L’Informazione di San Marino, 28 ottobre 2011.

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Come per Bdt anche per Cs lo Stato in un cul-de-sac?  L’Informazione di San Marino, 24 ottobre 2011

Ci sono le premesse perché anche per Credito Sammarinese, com’è successo per Banca del Titano, lo Stato venga messo nelle condizioni di non poter richiedere indietro i soldi spesi.

La preoccupazione sorge dalla lettura dei decreti che stanno alla base delle due operazioni.
Come per Bdt anche per Cs lo Stato, al momento,  è tagliato fuori dalla possibilità di rivalersi  direttamente come creditore. Dopo di che, per gli azzeccagarbugli, è un gioco da ragazzi rendere lo Stato inoffensivo, legargli le mani, cacciarlo insomma in un cul-de-sac.
A un governo, qualsiasi governo, vanno riconosciuti come legittimi il diritto e la responsabilità di decidere di investire soldi pubblici a difesa del sistema finanziario, in caso di default di una banca: salvando la banca (caso Bdt) o salvaguardando gli interessi dei clienti  della banca (caso Cs).
Il non recupero della somma spesa e l’impunità per i responsabili del dissesto, sono altra cosa.  Fra l’altro, non certo un deterrente  per altri casi.
Per Bdt il decreto emanato il 15 ottobre 2007 stabilì – grosso modo – l’ammontare della erogazione ma sorvolò sul recupero. Il 25 ottobre 2007 il Presidente di Banca Centrale (creditore pignoratizio), dr. Antonio Valentini, sottoscrisse l’atto di cessione della Bdt, in cui i venditori ottennero l’impegno – perpetuo! – a non promuovere contro di loro azione alcuna. Il 30 ottobre 2007  il governo pro tempore  – a buoi usciti – ordinò all’avvocatura dello Stato di darsi da fare per il recupero.
Com’è andata a finire?  Lo si è letto nei giorni scorsi in un comunicato di Alleanza Popolare: La vicenda Banca del Titano, scandalo scoppiato a seguito di indagini di autorità italiane, è costato 1000 euro ad ogni sammarinese, bambini compresi. Il Governo e la Banca Centrale di allora hanno letteralmente regalato 30 milioni d’euro agli azionisti della Banca del Titano, senza chiedere in cambio nulla di nulla, né azioni né garanzie.
Per Cs è stata imboccata la stessa strada: nel decreto, come per Bdt, lo Stato figura come erogatore non come creditore.

Per Bdt, il Segretario alle Finanze di allora  Stefano Macina – su suggerimento di qualche luminare? per non sconfessare direttamente Banca Centrale? – ha tentato  di aggirare la immunità giudiziaria del 25 ottobre 2007,  promuovendo un’azione basata sulla ‘responsabilità extra-contrattuale’. Risultati? Quelli indicati da Ap, allora, come oggi, al governo.

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BDT, REPLICA DELL’EX PRESIDENTE BCSM VALENTINI A CECCHETTI
Da L’informazione di San Marino, mercoledì 26 ottobre 2011 

Gentile Prof. Marino Cecchetti, dalla lettura dei suoi ultimi articoli di domenica 23 e lunedì 24 ottobre viene confermata la sua grande attenzione per le questioni finanziarie sammarinesi che si tramuta in un’attrazione addirittura morbosa per la Banca del Titano. Purtroppo però come spesso accade (mi riferisco sempre alla BdT), in maniera più o meno casuale, i suoi articoli contengono grossolane imprecisioni. Egli è infatti inciampato nell’ennesima grossa inesattezza nell’affermare che il sottoscritto, quale Presidente della Banca Centrale il 25 ottobre 2007 “sottoscrisse l’atto di cessione della B.d.T., in cui i venditori ottennero l’impegno – perpetuo! – a non promuovere contro di loro azione alcuna”, lasciando maliziosamente ad intendere che in tal modo allo Stato fosse preclusa ogni possibilità di avviare azioni contro i responsabili del dissesto e quindi di recupero delle somme impiegate. Intanto apprendo con stupore che pur rimanendo invariato l’importo della perdita per lo Stato (€. 10.435.807,00) il costo che lei ascrive ad ogni cittadino, a dispetto di ogni più elementare regola della matematica, è salito dai famosi 500 €. a 1.000 €. In secondo luogo “l’avallo come creditore pignoratizio” è stato concesso dalla Banca Centrale rispetto alla cessione di azioni (il cui valore era comunque nullo) sulle quali insisteva il pegno della BCSM. L’impegno a non avviare le azioni di responsabilità era invece solamente assunto dalla parte acquirente delle azioni della B.d.T. (e non certo dallo Stato). D’altra parte questa era la condizione senza la quale i venditori non avrebbero di certo ceduto a soli 3 euro tutto il pacchetto azionario della banca. L’alternativa a questa cessione (soluzione) sarebbe stata la liquidazione coatta con maggiore pregiudizio (in quella circostanza) per lo Stato e per il personale dipendente. Non vi è mai stato invece, contrariamente a quanto lei scrive, alcun pregiudizio rispetto alle azioni che lo Stato aveva ed ha di rivalersi sulle figure apicali e manager della ex Banca del Titano. E’ un fatto che allo Stato rimanessero aperte le seguenti possibilità ai fini risarcitori: 1) di avviare un’azione aquiliana (ex art. 56.5); 2) di costituirsi come parte civile nel procedimento penale contro gli ex esponenti della B.d.t.; 3) di beneficiare su base negoziale, di quanto ottenuto da B.d.T. dalle azioni di responsabilità verso l’ex Direttore ed ex società di revisione Deloitte, verso i quali il Commissario De Marchis aveva comunque già avviato sul finire della procedura. Questi sono i fatti, il resto sono solo chiacchiere utili ad alimentare la confusione fra una cittadinanza ormai delusa e frastornata ed a gettare discredito sulle istituzioni del Paese che peraltro è anche il suo.
Antonio Valentini ex Presidente della BCSM

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MARINO CECCHETTI A ANTONIO VALENTINI: “IL CASO BDT è IL SEGRETO PIU’ OSCURO DEL PAESE” Da L’Informazione di San Marino, 28 ottobre 2011

Dr. Antonio Valentini,

La ringrazio per aver tenuto in considerazione quel che  sono  andato scrivendo    sul 
modo migliore per affrontare la vicenda Credito Sammarinese, alla luce
di quanto avvenuto – Lei protagonista – 
per Banca del Titano.

Il caso Bdt non è una bazzecola, ancora all’attenzione
della  gente per una mia fissa. E’ il “segreto più oscuro” del  Paese, come ebbe a scrivere Mario Gerevini di
Corriere della Sera. “Costato  500
euro a ogni sammarinese. È come se gli italiani si facessero carico di un
dissesto di 25 miliardi di euro di un’azienda privata”.
Anzi secondo Ap  i sammarinesi, a conti fatti, hanno speso il
doppio di quanto preventivato: 1000 euro a testa.  Il tutto senza mai sapere il nome
dei responsabili
”.   

Lei sostiene che firmando, in qualità di Presidente di Banca
Centrale, l’atto di cessione di Bdt, non ha precluso, verso i responsabili del
crac,  né azioni penali né azioni
risarcitorie. Ed elenca varie iniziative
che si sarebbero potute attivare.

Peccato che a distanza di 
quasi cinque anni  ancora nessuna
delle  iniziative da Lei indicate abbia
prodotto alcunché.  Nemmeno un euro è
stato recuperato. E dei colpevoli, ancora,  non si sa nemmeno il nome.  

Le cose, a mio parere,  sono andate così perché
 tra dette possibilità  manca proprio   l’azione di responsabilità verso
gli organi
sociali,   preclusa appunto dalla firma da Lei apposta, nel
 suddetto atto,  in qualità di “creditore pignoratizio” e  dopo la
formula “nulla oppone”.

Non mi soffermo sulla citazione  “ex 56.5”  che
non porta da nessuna parte,  né sulla strana
sostituzione di   ‘organi sociali’  con  ‘vertici
apicali,  né sull’azione civile promossa
dal commissario De Marchis  in
sostituzione dell’azione  di
responsabilità  che gli competeva. Mi
limito all’azione aquiliana. Fu annunciata 
come l’unica strada percorribile 
– dopo  l’avallo da Lei dato
all’immunità  dei responsabili del crac
–  dal Segretario di Stato  di Stato alle Finanze, Stefano Macina, nel
dicembre del 2007. Come è andata a finire? Si è avuto un cenno in un
telegiornale di San Marino
Rtv, stringatissimo e senza spiegazione alcuna, nel gennaio  scorso. Poi è ripiombato il silenzio. 

Mentre Le rispondo, apprendo che nel   ‘decreto salva clienti’ delle banche  varato 
a seguito della vicenda Cs,  al
momento della ratifica, all’articolo 1 è stato inserita la facoltà per lo Stato
di avviare comunque azione di responsabilità e pratiche risarcitorie.

Mi sarebbe piaciuto, dr. Valentini, che nell’occasione Lei
avvalendosi della Sua esperienza  si fosse
 schierato apertamente e subito con chi
ha insistito per detta aggiunta. Aggiunta che è 
un  chiaro  monito anche 
-adoperando una vecchia espressione – per tutti i tangentisti   e pirati della
finanza
che sono calati qui  perché
qui, a detta di un Segreterio di Stato alle Finanze,  erano usi a fare  “più controlli gli enologi del consorzio
vini che non la vigilanza di BCSM”
.

Con immutata stima

Marino Cecchetti

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