Referendum 15 maggio, commenti e reazioni: Civico 10

Referendum 15 maggio, commenti e reazioni: Civico 10

Quella di domenica è stata una giornata molto importante per la Rep. di San Marino.

La cittadinanza, con una partecipazione record sul fronte interno, ha sfruttato questi quattro quesiti referendari per dare messaggi molto chiari alla politica e al governo.

Compito di chi fa politica è ora cogliere questi risultati per avviare una nuova fase di condivisione delle scelte, partendo proprio dall’adozione di una nuova legge elettorale che sia capace di applicare il quesito sulla preferenza unica prima della prossima tornata elettorale, da una nuova legge sui referendum che preveda l’abolizione del quorum e da un’applicazione del tetto agli stipendi che riesca a non provocare una fuga di professionalità all’interno degli Enti e delle partecipate.

Sui primi due temi, in particolare, serve il massimo dialogo fra maggioranza e opposizione e con i Comitati promotori, per fare in modo di impostare le basi di un nuovo sistema democratico senza distorsioni.

La riforma elettorale che dovrà introdurre la preferenza unica, anche per i cittadini all’estero, può infatti essere occasione per ragionare, oltre che dell’introduzione di tecnologie che permettano il voto a distanza, dell’istituzione di un collegio estero con cui i nostri concittadini dal mondo possano eleggere direttamente propri rappresentanti all’interno del Consiglio Grande e Generale.

L’abrogazione del quorum ha segnato un passaggio realmente epocale per il nostro Paese. La partecipazione, l’informazione dei cittadini, saranno senza dubbio incentivate dall’assenza di una barriera senza senso, e si inizierà a ricucire la distanza che si è venuta a creare fra Palazzo e cittadinanza negli anni della malapolitica. Anche qui, in accordo con i promotori, andrà rivista l’attuale legge referendaria.

A fianco dell’abrogazione del quorum e alla facilitazione della raccolta firme – da effettuare sotto diretta responsabilità penale del rappresentante legale del Comitato – si potrebbe invece valutare l’incremento del numero delle firme necessarie a sostegno del quesito, come sottolineato dagli stessi rappresentanti del Comitato promotore.

In questo modo si otterrebbe, da una parte, una maggiore garanzia del fatto che il quesito sia realmente di interesse generale e non venga sfruttato per una mera battaglia politica, dall’altra che l’assenza del quorum spingerà tutti i cittadini a informarsi e partecipare per non dover subire le decisioni altrui.

Per questo speriamo che la maggioranza non decida di andare avanti a testa bassa. Il messaggio uscito dalle urne è chiaro, l’opportunità è importante per l’intera classe politica.

Serve unità di intenti e coesione per fare in modo che questa occasione non sia gettata al vento, e che non si rischi nuovamente, come è successo sul quesito del Prg, di avere un Paese spaccato a metà su temi di importanza cruciale per il futuro del nostro Paese e delle nostre Istituzioni.

Civico10

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