Rimini Yacht: provvedimenti cautelari per Lolli, la segretaria e il sammarinese Stefano Fabbri

Rimini Yacht: provvedimenti cautelari per Lolli, la segretaria e il sammarinese Stefano Fabbri

Rimini Yacht: provvedimenti cautelari per Lolli, la segretaria e il sammarinese Stefano Fabbri

 

Nelle prime ore di oggi i Carabinieri di Rimini hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP Sonia Pasini, su richiesta del P.M. Davide Ercolani. Il provvedimento cautelare costituisce l’epilogo dell’attività di indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Rimini, nel maggio del 2010, a seguito di alcune “anomale” denunce di furto ed appropriazione indebita di Yacht sporte presso la Stazione di Rimini e depositate presso la Procura della Repubblica di Rimini, e che hanno coinvolto tra tanti, Giulio Lolli, classe 1965, presidente del Consiglio di amministrazione e consigliere della società “Rimini Yacht” S.p.a., per le ipotesi delittuose di associazione per delinquere finalizzata alla truffa continuata, falsità ideologica commessa dal privato, falsità in scrittura privata ed altro. Secondo l’accusa il Lolli (irreperibile fin dal 21.5.2010 e dichiarato latitante l’ 8 gennaio u.s.), già colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere come responsabile del delitto di estorsione in danno della figlia del titolare della tipografia “Press” di Rimini, reato perpetrato al fine di ottenere la stampa di documenti falsi, necessari per le doppie vendite delle imbarcazioni Lolli è risultato attore principale dell’associazione, fungendo da intermediario – attraverso la società “Rimini Yacht – fra costruttori e potenziali acquirenti o, addirittura, semplicemente simulando la disponibilità da parte della sua Società, di importanti imbarcazioni da diporto da finanziare e concedere in locazione. Ciò anche grazie alla credibilità acquisita nel settore nautico a livello nazionale ed internazionale. Mediante tali finanziamenti, avvenuti per mezzo di società di leasing italiane e straniere, le imbarcazioni venivano cedute in uso a società o persone fisiche conniventi (che si prestavano dietro compenso a figurare quale utilizzatori finali), o a società di comodo, con sede a San Marino, riconducibili direttamente o indirettamente allo stesso Lolli, consentendo il mantenimento del possesso fisico dello Yacht agli associati, che potevano poi procedere alla seconda vendita in favore di altri “utilizzatori”, questa volta in buona fede, che entravano nella reale disponibilità del bene o che lo lasciavano alla Rimini Yacht, nella speranza di ottenere guadagni attraverso il noleggio. Tale meccanismo, fondato sulla disponibilità di documenti falsi prodotti a regola d’arte e sulla inesistenza di un registro informatizzato che permettesse di individuare un’imbarcazione già immatricolata (tipo PRA per le auto), ha permesso così di ottenere il pagamento del corrispettivo da parte dei distinti acquirenti dell’imbarcazione due o più volte. La maggior parte delle doppie vendite sono state effettuate in Italia e nella Repubblica di San Marino, alcune tra Italia e Francia, Italia e Isole Vergini Britanniche, altre Italia su Italia, ed una San Marino su San Marino. Fino all’inizio delle indagini nessuna delle società di leasing proprietarie rivendicava la disponibilità del bene, credendolo in possesso dell’utilizzatore contrattuale. Ciò poiché i rei potevano contare su varie società sammarinesi di comodo, prima tra tutti la società di servizi (che di fatto noleggiava e compravendeva yacht e auto di lusso), denominata “Trade & Rent”, della quale Giulio Lolli è Socio al 50% con Stefano Fabbri, che ne è il presidente con potere di firma. In molti casi, la Trade & Rent veniva fatta figurare quale utilizzatore al fine di ottenere il primo finanziamento dalle finanziarie alle quali Fabbri garantiva la presa in carico del bene, per poi far mantenere di fatto alla Rimini Yacht il possesso dell’imbarcazione da rivendere. In altre circostanze la Trade & Rent è stata utilizzata per esportare le imbarcazioni rivendute all’estero. La particolarità della società sammarinese è di non avere uffici nelle vicinanze di porti o zone marine ma presso uno studio commerciale, ecco perché è stato fondamentale l’apporto fornito dalla segretaria della Rimini Yacht S.p.A. Katarzyna Karolina Musial, che oltre a curare gli affari della Rimini Yacht, si occupava di tutta la parte nautica e documentale inerente la Trade & Rent S.r.l. Lo stesso Lolli, durante la propria latitanza, utilizzava una imbarcazione Bertram 570 con dati identificativi contraffatti e rivendicata da due Società di leasing che ne avevano finanziato l’acquisto. Le parti offese, oltre agli acquirenti, s’individuano anche nelle società di leasing italiane e della Repubblica di San Marino che avevano, come da prassi nel settore, finanziato il bene, senza un preventivo controllo, ma limitandosi a ricevere dall’utilizzatore un verbale di presa in consegna dello Yacht o dell’autovettura. La Procura della Repubblica di Rimini, ha disposto il sequestro preventivo di decine di imbarcazioni oggetto di truffa ed appropriazione indebita nonché di tutti i beni riconducibili all’indagato. Attualmente, le società di leasing italiane e sammarinesi, a vario titolo coinvolte nella vicenda, sono una decina ed hanno avuto un ruolo nel finanziamento di 75 natanti. Di questi almeno 5 sono totalmente inesistenti e creati ad hoc mediante documenti falsi per ottenerne il finanziamento del corrispettivo. Le altre imbarcazioni, che hanno valore da 100.000 a 6.000.000 di euro, tutte con due o tre proprietari che ne rivendicano la titolarità, sono state rinvenute e sequestrate in Italia ed in vari pesi esteri. Inoltre le indagini hanno portato al sequestro di 3 conti correnti bancari italiani, pacchetti di titoli azionari, un appartamento a Pennabilli, gioielli ed orologi per 350’000,00 euro circa autovetture di lusso quali Ferrari, Aston Martin, Maserati, BMW. Quasi tutti i beni recuperati ad oggi sono stati restituiti agli aventi diritto e molti dei proprietari delle imbarcazioni hanno trovato accordi al fine di richiedere il dissequestro delle imbarcazioni ed evitare così che il lungo periodo di alaggio ne compromettesse lo scafo ed i motori.
Le ordinanze di custodia cautelare riguardano oltre a Lolli, Stefano Fabbri e Karolina Katarzyna Musial, classe ’80, stretta collaboratrice del Lolli.

Comunicato Stampa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Rimini.

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