San Marino. Andrea Lattanzi La Serenissima: Pedini Amati deluso da Civico 10, un controsenso unirsi ai partiti

San Marino. Andrea Lattanzi La Serenissima: Pedini Amati deluso da Civico 10, un controsenso unirsi ai partiti

La Serenissima, il Giornale dei Sammarinesi

L’esponente di Md-Si guarda comunque avanti: “Con Rete stiamo ragionando su liste e candidati in vista delle elezioni”

Pedini Amati deluso da Civico 10:
“È un controsenso unirsi ai partiti”

Andrea Lattanzi

“Ora stiamo ragionando sulle
liste e sui candidati in vista
delle elezioni del prossimo 20
novembre, ovviamente la porta
è aperta a chi è interessato al
rinnovamento della Repubblica
di San Marino. Il nostro obiettivo
è arrivare al ballottaggio,
piazzandoci tra le prime due
coalizioni al secondo turno di
votazioni per poi andare a governare
in caso di vittoria”.

Con queste parole Federico Pedini
Amati, esponente di Movimento
democratico di San Marino
insieme, fa il punto della
situazione su Democrazia in
movimento, la coalizione appena
nata dopo l’alleanza con
Rete. In questa intervista Pedini
Amati ci racconta le sue sensazioni
provate durante la serata
di presentazione dell’aggregazione,
le differenze tra il clima
politico attuale e quello di quattro
anni fa, la giusta ricetta per
rilanciare l’economia del Paese
e quale forza politica lo ha più
deluso nel gioco delle alleanze.

Federico, che tipo di pubblico
ha trovato giovedì scorso nella
Sala Montelupo di Domagnano?
 
“Noi di Rete e Md-Si, all’atto
della presentazione della coalizione
Democrazia in movimento,
abbiamo visto un pubblico
molto entusiasta. C’erano tantissime
persone che non avevo
mai visto prima di quell’evento,
ho percepito un entusiasmo crescente
e sono contento per questo.
Erano presenti esponenti di
altre coalizioni perché, secondo
me, stanno nutrendo interesse
nell’impegno che ci stiamo assumendo verso il Paese. Al di là
del nostro entusiasmo, ho notato
una grande partecipazione
da parte dei cittadini che prima
non avevo mai vissuto”.

Rispetto a quattro anni fa, trova
cambiato il clima politico
attuale?
“Direi di sì. Le indagini riguardanti
‘Conto Mazzini’ hanno
scompaginato quello che era il
quadro consiliare. Ora non ci
sono più i margini per continuare
a gestire il Paese da parte
della politica in maniera truffaldina
e poco trasparente. Il clima
però è da coltello sotto il tavolo,
questo lo sento. Vorrei che affrontassimo
questa campagna
elettorale, confrontandoci sulle
proposte che porteremo avanti
come Democrazia in movimento
e concentrandoci sulle gravi
tematiche da risolvere come il
sistema bancario-finanziario e
la Pubblica amministrazione”.

Cosa serve per rilanciare l’economia?
“Occorre un rilancio dell’economia,
attirando imprese sane che
possano avere la possibilità di
poter operare in un tessuto economico
con una fiscalità vantaggiosa
rispetto ad altre realtà
nel circuito europeo. Per facilitare
le esportazioni, invece, occorre
eliminare il fantomatico
T2 che ci impedisce di lavorare
alla pari degli altri Paesi. La Camera
di Commercio dovrebbe
avere un ruolo fondamentale
e costantemente recarsi in varie
parti d’Italia e parlare con i
proprietari di piccole medie imprese,
convincendoli a trasferire
le proprie aziende nel nostro territorio anziché andare fuori
dall’Italia. In questo modo verrebbe
fuori un reciproco vantaggio
tra Italia e San Marino
perché ci guadagnerebbero entrambe”.

Quale partito o movimento
l’ha delusa in questo gioco
delle alleanze?
“Mi ha deluso Civico 10 non
tanto per le persone, per le quali
nutro una grande stima per la
loro preparazione politica dimostrata,
ma perché si era prefissato
l’obiettivo di innescare
quel meccanismo movimentista
che avrebbe dato vita a un cambiamento
nel Paese che poi non
ha continuato. Il motivo che ci
ha fatto intraprendere questo
percorso è quello di ridare una
speranza al Paese attraverso un
nuovo metodo di fare politica,
che chiaramente va impostato
sui contenuti. Allearsi con i partiti tradizionali, dove dal
loro interno è difficile apportare
modifiche a causa dei poteri
forti e di interessi incrociati,
secondo me, è un controsenso.
Noi avevamo intenzione di andare
avanti come unione dei
movimenti per dare una nuova
speranza ai cittadini ma mi
è dispiaciuto vedere Civico 10
unirsi a Sinistra socialista democratica
e Repubblicafutura.
In più ho notato alcune defezioni
interne a Civico 10, dove
alcuni aderenti hanno preso
le distanze da questa scelta di
alleanza che anche io ritengo
sbagliata. A quelli che ci accusano
di aver avvantaggiato la
Democrazia cristiana, rispondo
dicendo che loro non se la sono
sentita di prendere in mano il
governo di questo Paese. Non
accetto questa critica”.

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