San Marino. Consiglio Grande e Generale, 20 ottobre, seduta notturna. Agenzia Dire

San Marino. Consiglio Grande e Generale, 20 ottobre, seduta notturna. Agenzia Dire

LUNEDI’ 20 OTTOBRE- notturno

I lavori consiliari ripartono dal comma Comunicazioni dedicato alla risposta alle interpellanze. La Reggenza spiega, prima di passare la parola ai segretari di Stato che l’Interpellanza sulle notizie di reato sul caso Evox, presentata dai consiglieri di minoranza, che è stata dichiarata inamissibile dall’Ufficio di segreteria perché “le richieste non riguardano atti di pertinenza del governo, ma attività di competenza della magistratura”.

Terminato il comma comunicazione si è proceduti con l’avvio del comma 2, “Presa d’atto delle dimissioni del segretario di Stato per le Finanze e Bilancio e sua sostituzione”.

Il dibattito consiliare proseguirà nella seduta di domani che riprenderà alle 13.

Di seguito una sintesi dei lavori della seduta notturna.  

Risposte interpellanza/interrogazioni:

Interrogazione presentata dai Consiglieri Maria Luisa Berti, Massimo Cenci e Gian Nicola Berti per appurare se siano state formalizzate le costituzioni di parte civile nei procedimento penali sul “conto Mazzini” e se siano state avviate le azioni risarcitorie in sede civile

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni:

“Come già divulgato, la segreteria agli affari Interni ha provveduto  a verificare la puntuale attuazione all’ufficio incaricato  di quanto deliberato il 24 aprile 2007 sui reati contro lo Stato. Nell’unico caso al momento dove si è giunti a una sentenza definitiva, il caso Biagioli si è proceduto a quantificare il danno.

La tutela di immagine e del prestigio dello Stato è considerata priorità da questa segreteria e da inizio legislatura si è adoperata in questa direzione, ha rafforzato gli istituti del sequestro e della confisca, con la legge del reato di autoriciclaggio, ha recepito convenzioni in materia di lotta contro terrorismo, frodi e certificazioni, poi ha promosso iniziative tese alla lotta contro la corruzione. Quando ci sono procedimenti in corso si ritiene opportuno attendere gli sviluppi per impostare una difesa efficace. C’è viva attenzione sugli eventi che, oltre a configurarsi reati, ledono l’immagine di Stato e si è pronti ad attivare iniziative necessarie per salvaguardare il prestigio pubblico”.

Interpellanza presentata dal Consigliere Paolo Crescentini sulla destinazione di un’area del cimitero di Montegiardino all’inumazione delle salme di fede musulmana

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “E’ opportuno precisare, da quanto ci è comunicato dall’ufficio competente sui dati dei decessi del cimitero di Montegiardino, che il numero e il rapporto di tumulazioni e inumazioni restano in linea con gli anni precedenti.

Si può evincere quindi chela mancata disponibilità di loculi non ha comportato inumazioni al posto di tumulazioni. Nell’ambito del cimitero di Montegiardino potrà essere individuata un’area per le persone di religione islamica, secondo legge in materia in cui si prevedono aree per professanti culto diverso da quella cattolica. Per tanto dagli uffici preposti è stato individuato il cimitero di Montegiardino. Alcuni cimiteri non sono adeguati per la mancanza di spazi idonei”.  

Paolo Crescentini, Ps, replica: “Ci sono alcuni aspetti che non tornano. Non capisco perché non sia stata interpellata la giunta, non basta dire che la legge non lo prevede. La trasformo in mozione”.

Interpellanza presentata dai Consiglieri Andrea Zafferani e Luca Santolini in merito ad aspetti inerenti all’incarico del Direttore delle Attività Sanitarie e Socio Sanitarie dell’I.S.S

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Unitamente al collega Mussoni rispondo alle domande. Il trattamento retributivo del dott. Dario Manzaroli è stato deciso con delibera congressuale cui si è allegato il contratto. Le delibere devono contenere elementi utili in linea con la trasparenza. Le delibere non contengono dati tecnici che possono essere in un documento allegato. Le delibere citate in delibera possono essere poste agli atti o integrati. Quando sono allegati, ne costituiscono parte integrante e devono essere richiamati alla delibera. Non sono richiesti allegati i testi che non sono richiamati, ma sono posti agli atti del congresso. Solo gli allegati sono pubblicati on line sul sito www.interni.sm”.

Andrea Zafferani, C10, replica: “Il segretario non fa economia citando le norme, ma a volte, oltre le norme c’è anche il buon senso, se non la decenza. Dov’è la trasparenza quando si parla di soldi pubblici? Le norme non lo impongono, ma se si parla del contratto del direttore sanitario, di soldi pubblici, la trasparenza è norma di buon senso prima che norma giuridica. Trasformo l’interpellanza in mozione”.

Interpellanza presentata dal Consigliere Gian Matteo Zeppa per chiarimenti in merito al Dott. Vittorio Emanuele Bianchi e alla sua posizione all’interno del Poliambulatorio Stella Maris Srl.

Francesco Mussoni, segreteria di Stato per la Sanità:  “La normativa vigente delega all’Authority l’autorizzazione delle strutture sanitarie sammarinesi. Nelle sue funzione di vigilanza, l’authority si è attivata non appena avuto notizia del coinvolgimento del dotto Bianchi in caso di doping. Non sono pervenute in passato notizie di sanzioni al dottore, se in seguito a condanna seguirà  la sospensione da parte dell’Ordine dei medici al dottore, l’authority procederà a fare altrettanto. Non sono più in essere convenzioni con l’istituto Stella Maris con l’Iss”.

Interpellanza presentata dai Consiglieri Franco Santi, Ivan Foschi e Elena Tonnini sui ritardi registrati nell’effettuazione degli investimenti previdenziali e per chiarimenti dettagliati sulle responsabilità attribuibili al Comitato Amministratore di Fondiss ed a Banca Centrale.

Francesco Mussoni, segreteria di Stato per la Sanità: “Il comitato amministratore nominato a giugno e si è riunito il 13 luglio 2012 per la prima volta senza struttura amministrativa e finanziaria e i primi impegni sono stati rivolti alla predisposizione della convenzione con l’Iss e la strutturazione per il versamento dei contributi. A settembre 2012, raccolto materiale, è iniziata la stesura del regolamento, oggetto di serrato confronto tra Fondiss, Iss e Bcsm. Il confronto e il recepimento delle osservazioni, hanno consentito a presentare a parti sociali prima stesura il 13 dicembre 2012, e successivo confronto a gennaio 2013 testo condiviso da parti sociali e testo consegnato in febbraio 2013, per approvazione definitiva in Consiglio in ottobre 2013. una volta approvato il regolamento ha indetto la gara per investire depositi a termine, il 30 ottobre 2013, in questa fase il comitato amministratore ha richiesto alle banche sammarinese di presentare la propria offerta. La scelta è stata presa su indirizzo di Bcsm che invitava a investimenti prudenziali. Tale forma consente a Bcsm di operare senza oneri, né adeguamenti, senza quindi costi aggiuntivi per funzione banca depositante, che crescerebbero costi attuali di Fondiss. Le banche sono state selezionate con il criterio di stabilità finanziaria in base indici specifici. I tempi di revisione del regolamento Fondiss devono essere contenuti per consentire gli interessi agli iscritti e per dare attuazione alla legge, i confronti dovranno continuare. Sulla gestione amministrativa sono stati avviati contatti per ‘internare’ il servizio all’Iss, presto arriverà una proposta al tavolo istituito. C’è volontà di confronto su un’iniziativa che interessa tutti, ben venga”.  

Interpellanza presentata dal Consigliere indipendente Luca Lazzari riguardo ai recenti provvedimenti disposti dal Tribunale Unico nei confronti di Banca Centrale e per appurare vari aspetti tra cui la posizione del Governo nei confronti del Presidente e del Direttore Generale di Banca Centrale nonché lo stato di avanzamento del previsto memorandum tra Banca Centrale e Banca d’Italia.

Risponde Iro Belluzzi, segretario di Stato per le Finanze ad Interim: “Sui motivi della perquisizioni in Bcsm si risponde che trattandosi di indagine coperta da segreto istruttorio non è possibile dare risposta. Sull’allontanamento dei vertici: l’operato del presidente Bcsm verrà analizzato dagli organi preposti secondo criteri di opportunità e convenienza. Si precisa che nessun segretario di Stato in carica ha preso parte agli incontri di cui hanno parlato i media. In quelli tenuti a Palazzo Begni, era presente segretario alle Finanze, al Mercuri, quello Industria per incontrare imprenditori interessati a investire in Repubblica.

Bcsm precisa che non è abitudine ricevere nei propri uffici politici ed ex politici senza giuste ragioni ma è evidente che debba incontrare persone interessate ad acquistare soggetti vigilati, anche se siano ex politici. Gli incontri hanno come fine di conoscere soggetti interessati perché la valutazione di Bcsm riguarda non solo la validità del progetto ma anche l’onorabilità e l’origine dei fondi. Sull’avanzamento della centrale rischi: Banca centrale precisa che è in corso un proficuo confronto con Banca d’Italia per lo scambio di informazione dei residenti dei rispettivi Paesi per valutare le posizioni di rischio.

Su nomina del direttore e vicedirettore Aif, ad oggi non sono state effettuate e non si è proceduto a una selezione pubblica. Sulle consulenze di cui si avvalsa Bcsm da gennaio 2013 a giugno 2014, il numero consulenze è di 16, tra persone fisiche e studi professionali.  Il compenso di Renato Clarizia è stato ridotto del 35% della somma eccedente l’importo di 180 mila euro”.

Interpellanza presentata dai Consiglieri Mimma Zavoli e Luca Santolini in merito all’attuale degrado dei rapporti tra il gestore italiano del circuito CartaSì e gli istituti di credito sammarinesi e per conoscere le intenzioni del Governo al riguardo nonché appurare se sussista un progetto di consorzio tra banche sammarinesi per la gestione dei circuiti Visa e MasterCard.

Risponde il segretario di Stato per le Finanze ad Interim, Iro Belluzzi: “Non risultano a Banca centrale comunicazioni di disdetta dei servizi di Carta sì, eventuali criticità che dovessero presentarsi, saranno affrontate come in passato nei tempi e modi necessari, le richieste nei punti 5 e 6 non hanno fondamento”.

Interpellanza presentata dai Consiglieri Franco Santi e Francesca Michelotti in merito alla “mediazione” con Banca Centrale svolta da ex Segretari di Stato nell’ambito di trattative riguardanti la vendita di due licenze bancarie.

Risponde il segretario di Stato per le Finanze ad Interim, Iro Belluzzi: “Si condivide l’opinione di Bcsm che ritiene la domanda mal posta, Bcsm ribadisce che le trattative sono stati avviate tra le parti e e solo successivamente presentate a Bcsm. Nel corso degli incontri tra Bcsm e aspiranti acquirenti in nessun caso il prezzo di cessione delle aziende poteva risultare superiore ai prezzi di mercato. Le recenti indagini giudiziarie traggono origine anche dalle segnalazione del 2011 dell’Aif, i personaggi politici sono stati ascoltati nella loro veste di mediatori, senza che fossero al momento note le successive posizioni giudiziarie”.

Francesca Michelotti, Su, replica: “La risposta ci è sembrata elusiva e poco dettagliata, trasformiamo in mozione”.

Comma 2. Presa d’atto delle dimissioni del segretario di Stato per le Finanze e Bilancio e sua sostituzione.

Claudio Felici, Psd: “Ho riflettuto sufficientemente dal momento in cui ho preso penna per scrivere la lettera di dimissioni, non impegnerò quindi i lavori di questo consiglio nel ripetere osservazioni già chiare. Questo Paese ha bisogno di una trasformazione profonda e sono convinto che una classe dirigente che ha la pretesa di governare questo passaggio deve essere consapevole dei suoi oneri. L’azione non deve essere confusa da elementi perturbatori. Sono profondamente convinto di questo e non mi appellerò a elementi giuridici o istituzionali su questi passaggi. Ma rispetto la lettura della sensibilità alimentata nel Paese, quando si registra non è più concentrata sulle cose da fare ma sui timori che gli elementi perturbatori non consentano più l’azione del governo, è giusto che si rifletta se è più opportuno fermarsi o andare avanti. Di fronte all’esigenza che il Paese capisca che c’è un progetto di sviluppo da realizzare, le esigenze dei singoli devono passare in secondo piano. Il sottoscritto si sente a posto con la coscienza e con il ruolo che ha avuto. Ma Claudio Felici si ferma, penserà al proprio futuro e alle questioni che lo riguarderanno ed è disposto a riconoscere che altri possono proseguire quel tanto o quel poco che si è messo in campo con tanto impegno e sacrificio. Credo tanto di utile e buono è stato fatto per il Paese e tanto utile e buono è oggi lasciare proseguire altri. Lascio convinto di aver fatto il massimo di sforzo per dare il contributo per questo progetto per il Paese”.

Pasquale Valentini, segretario di Stato per gli Affari Esteri: “Non è facile parlare in maniera distaccata di un passaggio come questo, con il segretario Felici si sono condivise molte responsabilità comuni e c’è stato coinvolgimento personale ed emotivo che va oltre le cose concrete di cui abbiamo responsabilità pro-tempore. Ma cercherò di aprire il dibattito corrispondendo all’atto fatto di Felici. La cosa peggiore che potremmo fare ora credo sia quella di non cogliere le motivazioni e ciò che il segretario Felici ha voluto raccomandarci. Sembra paradossale ma è un atto di responsabilità per rafforzare il governo, questa la sua motivazione.

E’ evidente che siamo in una fase di verifica, a domandarci dell’azione dell’efficacia del governo e della questione morale. Non è facile accettare che un percorso di cambiamento il Paese lo abbia iniziato. Non si può tutti i giorni partire come se si fosse sempre all’anno zero.  Il segretario Felici ha avuto un ruolo importante nell’aiutare il suo partito a definire il rapporto con gli altri partiti della coalizione, e nel portare avanti il percorso di completamento dell’azione di riforma. Forse, ma è un giudizio personale, il completamento delle riforme particolari, la tributaria, la seconda parte del finanziamento di Carisp, la patrimoniale, anche questo gli è valso in parte quel contrasto che oggi lo porta a pensare che la sua presenza possa essere di inciampo. Sarebbe ingiusto guardare a quello che sta succedendo senza riconoscere il ruolo avuto dalla segreteria alle Finanze in questo percorso. Non si permetta quindi che una facile delegittimazione possa negare questo percorso di trasformazione. Oggi quest’opera di trasformazione è maggioranza in Consiglio e mi auguro anche nel Paese. Sulla questione morale: è importante che la giustizia vada avanti e faccia chiarezza sulle responsabilità. Chi le ha, di aver danneggiato lo Stato, è chiamato a rispondere”.

Luigi Mazza, Pdcs: “Non è un intervento facile. Intervengo come capogruppo Pdcs-Ns, ma farò un primo accenno sul piano personale. Conosco Claudio da anni e ho stima nelle sue capacità di leggere i momenti politici. L’inizio della legislatura non è stato facile. Al termine del governo del Patto, il capogruppo del Psd ha riconosciuto che solo le due forze più popolari potevano portare il Paese fuori dalla black list e dalla situazione difficile. Da lì è nato San Marino Bene comune.  Le prime norme sono state difficili, spending review, Carisp, riforma tributaria. Nel tempo non dimentico un momento di questa legislatura, nel settembre 2014 con una piazza ostile, altri avrebbero gettato la spugna su una riforma così osteggiata. Mi ricordo che dissi a Felici cosa facciamo per uscire da palazzo? Lui disse: ‘noi usciamo per primi’. La lucidità e determinazione, sapere che facciamo qualcosa di giusto per la collettività, ci fa mettere da parte nostro interesse. Claudio Felici non si dimette per la questione morale, ma perché ‘il tempo è galantuomo ma la politica non rispetta quei tempi’. Nulla oggi richiede le sue dimissioni, ma comprendiamo le sue motivazioni. Spero possa essere un momento di rafforzamento e lo dovremo fare tutti in maggioranza, ma nell’immediato si capisce che è il momento in cui si deve ripartire e ci pone ad affrontare giornate non facili. Due gli aspetti in ballo, questione morale e azione di governo. Con arresto di Claudio Podeschi e Fiorenzo Stolfi qualcosa è cambiato. Ci indica che la magistratura sta portando avanti indagini con massimo rigore e determinazione ma anche che l’indagine coinvolge più settori di rilevanza istituzionali. Quello che emerge dai giornali non mi lascia sereno, non si tratta di un finanziamento della politica, ma anche di un forte arricchimento personale per decine di milioni di euro, spero non sia così, ma i dati sono questi, non si parla di finanziamenti ma di tangenti. Le indagini ce lo diranno, ma in Aula mai avremmo pensato a questo. C’è esigenza di chiarezza prima in Tribunale poi con commissione d’inchiesta che è essenziale per capire le debolezze del sistema. Ma in questa situazione, scatenare la caccia alle streghe fa bene al Paese? O è opportuno lasciare lavorare la magistratura e attivare dopo la commissione d’inchiesta? C’è chi ha già pronta la condanna, ma io so che la magistratura sa fare il suo lavoro. Non accetto che si arrivi qui con una condanna senza conoscere i fatti. Poi c’è l’aspetto del voto di scambio, nessuno lo nega. Lo dice il capogruppo di uno dei partiti indicato come coinvolti, ma vorrei sapere i fatti. Ho ruoli di responsabilità dal 2007 e da allora certamente non sono avvenuti Ma non mi basta leggere sui giornali che c’è stato voto di scambio per insinuare che non c’è più legittimità. Poi l’azione di governo: da questo passaggio dobbiamo rafforzarla malgrado le dimissioni. Se ci sono primi dati positivi sul numero aziende che crescono e riduzione costi Pa sono solo primi passi. Maggioranza e governo devono affrontare con massima determinazione gli obiettivi. In questi giorni in maggioranza abbiamo trovato l’accordo in questa direzione. Va fatta verifica programmatica e sul governo stesso.  Diamo massimo sostegno a Gian Carlo Capicchioni per l’incarico che andrà a ricoprire”.

Gerardo Giovagnoli, Psd: “Le dimissioni di Claudio Felici per i Psd non possono che essere considerate un atto di responsabilità, non è atto di condanna politico della coalizione. Il tribunale deve portare a temine il suo lavoro e individuare responsabilità, ma il Consiglio grande e generale non è un aula di giustizia, ma vedo parti coinvolte, tutte politiche, ergersi a giudice. Testimonianze la cui attendibilità è da verificare hanno alimentato il tiro mediatico contro il Psd. Se si tratta di corruzione e clientelismo sono fatti da denunciare, ma se certi fatti abbiano inficiato i risultati elettorali e la democrazia, ricordo che allora Felici fu il primo dei non eletti allora.  La mia valutazione personale su Felici, Morganti e Macina è positiva e non può essere messa in dubbio, come non può essere messa in dubbio che si mise freno a certe pratiche dal 2006 con luna egge elettorale voluta dal Psd. L’autocritica ai principali partiti su atteggiamenti indebiti negli anni passati è condivisa, ma va precisata. Riconosco ad Ap di aver sempre fatto un’azione politica di argine a certi comportamenti e mi dispiace che a volte il Psd non sia stato alleato su battaglie di legalità. Ma se c’è un corrotto, c’è un corruttore, chi faceva circolare quei soldi? Non devono rispondere tutti coloro che si sono arricchiti? Perché non si riesce a fare un ragionamento complessivo? Perché la politica ricerca un vantaggio politico, come la caduta di un governo. Invito tutti a lasciare da parte il cecchinaggio per collaborare a migliorare San Marino. Non ci sto invece a chi vuole vedere i partiti come associazioni a delinquere. Non è da ora che il Psd ha promosso azioni di riforma, i movimenti dovevano ancora nascere nel 2008 quando proponeva la legge dell’autoriciclaggio. Il ruolo di Claudio Felici nell’adeguamento internazionale è stato fondamentale, abbiamo raggiunto l’ingresso in Sepa e l’uscita da black list, in corso d’opera c’erano altri traguardi storici, quali l’inserimento in white list, il memorandum tra Bcsm e Bankitalia, il sistema Iva, e alla fine lo scambio automatico di informazione. Questo testimonia il suo valore”.  

Simone Celli, Ps: “Le dimissioni di Felici non si superano sic et simpliciter con la sua sostituzione, occorre una riflessione. Felici è stato leader indiscusso del governo di Bene comune, come spiegare la difesa ad oltranza fatta da maggioranza e da congresso di Stato nei confronti dello stesso, che oggi viene scaricato, malgrado le parole scontate di elogio, con atteggiamento pilatesco.  E’ ipocrisia allo stato puro pensare di risolvere la questione morali con l’individuazione di vittime sacrificali, è un problema sistemico. Occorre coraggio per compiere una complessiva operazione verità.  Oggi l’Aula deve interrogarsi su come la politica possa recuperare autorevolezza e crebilità di fronte a una cittadinanza disorientata. E’ doverosa un’analisi seria per comprendere cosa non ha funzionato nei partiti tradizionali negli ultimi 4-5 lustri. Non è sufficiente l’elenco della spesa su provvedimenti presi a larga maggioranza. Senza una reazione coraggiosa c’è il rischio che il vuoto della politica sia occupato dal populismo e dalla demagogia dei demolitori da un lato, e dall’altro dai poteri occulti e logge massoniche che non hanno a cuore gli interessi del Paese. C’è bisogno di più politica di una politica che riprenda ruolo di guida del Paese e non deleghi. La questione morale non va affrontata come sommatoria delle posizioni individuali. L’esigenza di rigenerazione classe politica è sotto gli occhi di tutti. Dobbiamo ammettere che qualcosa anzi molto nei partiti tradizionali non ha funzionare negli ultimi 25 anni, si sono trasformati in comitati elettorali e hanno dato troppo spazio a lobby affaristiche Non è sanatoria del modello politico, ma serve approccio sistemico. I nuovi gruppi dirigenti devono accollarsi questa rigenerazione e assumersi anche responsabilità politica, quelle individuali sono in un altro terreno. Dobbiamo compiere autocritica e chiedere anche scusa ai cittadini se è necessario. Dobbiamo esercitare un cambiamento, graduale, ma serve, premiamo qualità e onestà, non la fedeltà , riscriviamo tutti insieme le regole del gioco, riforme delle istituzioni, legalità trasparenza nella pa, le incompatibilità, riscriviamole tutte insieme. Sul piano politico l’avvicendamento a Palazzo Begni rappresenta una soluzione di respiro corto sul piano politico, permette di svalicare questa sessione consiliare, ma i problemi restano tutti sul tavolo. Non possiamo far finta di nulla, la maggioranza si  sfibrata. Si è sostituito una sorta di capo del governo. Non è il Ps a dire che questo governo sia ai titoli di coda, alcune componenti della maggioranza ammettono il punto di rottura. Si va avanti per la legge elettorale che funge da camicia di forza. La verità è che il governo si trova costretto ad andare avanti ma fuori dal Palazzo il Paese brucia.  Da oltre un anno e mezzo sosteniamo sia necessario mettere in campo progetti politici all’insegna della responsabilità nazionale, siamo stati strumentalizzati, ci hanno detto che volevamo essere la stampella del governo, ma non ci interessa. Gli interessi del Paese vengono prima di tutti,  tra chi vuole distruggere e chi vuole costruire noi vogliamo stare con i secondi. Ora la maggioranza che ci deve dire dove vuole andare. Vogliamo dare prospettiva a questa legislatura sgangherata o a gennaio finirà? Non vogliamo alcun tipo di ambiguità su questo argomento”

San Marino, 20 Ottobre 2014/02

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