Stefano Elli di IlSole24Ore: Quel milione sbloccato in un ‘Minutillo’

Stefano Elli di IlSole24Ore: Quel milione sbloccato in un ‘Minutillo’

 IlSole24Ore 

Pratiche di frontiera

Quel milione sbloccato in un
“Minutillo”

Il bonifico “scappato” dalla Bcs di San Marino, il Mose
e le ipotesi sulle reti del nero

Stefano Elli

 I lettori più attempati ricorderanno il personaggio dei fumetti disegnati da Sergio Tofano: il signor Bonaventura, che “alla fine di ogni avventura”,  veniva compensato  con  un assegno di un milione:  1.184.480,42 per la precisione.

Una storia che a San Marino conoscono molto bene , che Plus24 ha raccontato e che ha dato origine a numerosi esposti, interrogazioni e interpellanze in Consiglio Grande e  Generale (il locale parlamento). Una storia che è suonata subito bizzarra, poco coerente e mal spiegata dagli stessi protagonisti. Ed è, soprattutto, una storia che va riletta con il senno di poi. Alla luce dell’inchiesta della procura di Venezia sulle tangenti che sarebbero state pagate per il sistema Mose dal gruppo Mantovani: tangenti che sarebbero transitate anche attraverso due entità sammarinesi: la Bmc broker e la Smib: la San Marino International Bank, la ex Banca del Titano.

E’ necessario fare un passo indietro. E’ il 2011 e a San Marino è in pieno corso la stagione delle purghe bancarie. L’istituto locale di vigilanza, la Banca centrale sammarinese, retta da un triunvirato di romani doc, formato dal presidente Renato Clarizia (partner di studio dell’avvocato romano Sergio Gemma), dal direttore generale Mario Giannini (fratello di Giancarlo, ex presidente dell’Isvap, e dal capo dell’Ispettorato Antonio Gumina, decidono di mettere sotto tutela il discusso sistema delle 12 banche sammarinesi, protagonista in negativo di svariati contenziosi penali con le magistrature italiana e locale.

A fare le spese di questo “giro di vite” sarà la Banca Commerciale Sammarinese. Una banca chiacchierata. Come altri istituti la Bcs verrà commissariata nel 2011. I commissari vengono individuati in Otello Carli e Sergio Gemma (collega di studio di Clarizia). Dopo il commissariamento, deciso il 25 novembre 2011, viene adottato un provvedimento emergenziale: la decisione di sospendere i pagamenti.

Blocco totale. Soldi congelati, nessuno può prelevare, nessuno può versare
denaro. Una cortina di ferro impenetrabile.

Eppure qualcuno trova il sistema di forzare il blocco. Accade il 15
dicembre del 2011. La data di un bonifico ‘giroconto’. Un passaggio
interbancario tutto sammarinese alla fine del quale 1.184.480,42
euro passano da un conto della
Banca Commerciale
Sammarinese
, intestato alla Finanziaria
Infrastrutture
a un conto dell’Istituto
Bancario Sammarinese
, intestato alla medesima Finanziaria Infrastrutture.
Insomma un’operazione di smarcamento delle somme per sottrarla a eventuali
vincoli o occhi indiscreti.
E da chi è amministrata la finanziaria Infrastrutture? Da Claudia
Minutillo, assistente personale di Giancarlo Galan, presidente delle  regione
Veneto
, amministratrice di fatto del brocker
sammarinese Bmc
, finita nell’occhio del ciclone del sistema tangentizio
sull’installazione del sistema di di salvaguardia della città lagunare
dall’acqua alta. Chi decide di dare l’ok al bonifico? I commissari. Però –
dicono – su
esplicita autorizzazione dell’autorità di vigilanza
: in particolare di Antonio
Gumina che però
, di fronte  alle domande del Consiglio Grande e Generale risponde sdegnato.  Intanto Gemma dà le dimissioni dall’incarico e Gumina diventa consulente del Governo di San Marino. E il blocco dei soldi resterà festosamente aggirato.

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