Stefano Elli, IlSole24Ore. I traffici attraverso FinProject

Stefano Elli, IlSole24Ore. I traffici attraverso FinProject

Stefano Elli di IlSole24Ore: L’inchiesta. Misteri su alcuni maxi-movimenti di denaro sul Titano / FinProject e la pista libica / Le anomalie di una fiduciaria sammarinese da cui passano mille vicende
Da una costola dell’inchiesta romana su Telecom Sparkle-Fastweb (nome in codice Phuncard-broker), spunta un filone che,  ancora  una volta, punta su San Marino.
E da qui,  in un dipanarsi di collegamenti che hanno il loro baricentro nella fiduciaria del Titano Finproject, raggiunge le coste libiche, in una vicenda che rischia davvero di diventare dirompente per gli intrecci e i collegamenti che vi si intuiscono.
Il nome di Mwaffak Madoir, cittadino siriano, residente a Lugano, domiciliato a Bologna, spunta la prima volta nel corso della deposizione del capitano dei Carabinieri del Ros Francesco di Lellis nel corso di uno stralcio del procedimento ‘Phuncard Broker’. 
Il nome di Mwaffak Madoir, cittadino siriano, residente a Lugano, domiciliato a Bologna, spunta la prima volta nel corso della deposizione del capitano dei Carabinieri del Ros Francesco di Lellis nel corso di uno stralcio del procedimento Phuncard Broker. Chi è Madoir? Fino al 2005 è stato il presidente della FinProject, finanziaria a capitale libico, perquisita il 9 febbraio scorso dal commissario della legge di san Marino, Rita Vannucci. Dai suoi caveaux e dai suoi archivi esce di tutto, carte, contratti, segreti di Stato della Jahmayria, sino a conti cifrati di chiacchierati uomini d’affari russi e cinesi. In particolare ai gendarmi salta agli occhi un mandato fiduciario: nome in codice “Cinghiale”, che ha un beneficial owner dal nome improbabile: Ocean Eastwood. In realtà il beneficiario effettivo sarebbe un misterioso cittadino russo, Ivars Antonov sulle cui attività il commissario Vannucci starebbe effettuando ulteriori accertamenti.
Sul conto “Cinghiale”, mandato numero101.026 aperto il 12 dicembre 2008, con delega operativa a un certo Wei Ganen oltre allo stesso Antonov, sarebbero transitati dal dicembre 2008 al dicembre 2009, 62.9 milioni di euro. Su Antonov circolano voci inquietanti. In primo luogo che di lui si sta occupando il Federal bureau of investigation, l’Fbi, nell’ambito di una indagine relativa a un traffico d’armi internazionale che avrebbe come terminale proprio la Libia. Non è finita. Perché sempre dagli atti dell’inchiesta Phuncard spuntano altri particolari collegamenti. Come alcune transazioni con la Broker Management, amministrata dal keniota, ma cittadino britannico Patrick Michael Dwen, a un conto della Banca commerciale sammarinese, aperto dalla Lorand Ltd anche questa amministrata da Dwen. Sul conto risultano numerosi prelevamenti in contanti ( autorizzati) effettuati proprio da Madoir.
Da sottolineare come il 20%  del capitale della Banca Commerciale Sammarinese, (ora in liquidazione, da leggersi in amministrazione straordinaria, ndr) sia proprio della Finproject. Dopo l’uscita di Madoir dalla società, l’amministratore della Finproject diventa Gian Luca Bruscoli, famiglia pesarese ma consigliere diplomatico di San Marino, addetto ai rapporti con la Libia.  E’ proprio Bruscoli che usa il passaporto diplomatico per tentare di bloccare i gendarmi sammarinesi che, il 9 febbraio, vogliono perquisire le cassette di sicurezza della FinProject.
E’ significativo anche il fatto che il suo collegamento con Tripoli prescinda dal mutamento di regime. Bruscoli risulta, infatti, avere avuto ottimi rapporti con i figli del colonnello Gheddafi. Ma anche con Moahmmed Kankun, facoltoso uomo d’affari locale, attivo nel settore petrolifero, da sempre oppositore del colonnello. E proprio a Kankun sono riferibili alcuni conti alla FinProject. In particolare uno su cui dal marzo 2007 al settembre 2011 sarebbero transitati 118 milioni di euro.
Ma tra i conti della FinProject ce ne sono almeno altri quattro che sono particolarmente interessanti. Il primo e il secondo sono intestati all’imprenditore Tommaso Di Lernia. Il primo mandato ha il nome in codice “Iris”, con delega a Massimo De Cesare, amministratore delegato di Eurotec, sul secondo mandato (“Ciclamino”), era delegata a operare la società Antinaxt trading Itd, mandato numero 101.080 del 10 agosto 2009. Il terzo conto è di Raffaello Rizzo, manager della logistica di Enav. Il nome in codice del conto è “Lollino”, il numero è il 100.990 ed è stato aperto il 31 luglio 2008. I tre, insieme all’ ex presidente di Enav, il generale in congedo Bruno Nieddu, sono indagati a Roma dal Pm Paolo Jelo, per le tangenti Finmeccanica –Enav. E a nome di Nieddu risulta essere stato aperto il quarto mandato fiduciario con il nome in codice “Antonio Nettuno”. Da dove arrivavano le “dazioni” secondo l’accusa? Ancora una volta dalla Libia. Per un subappalto da 300 milioni affidato dalla Selex (Finmeccanica) alla Print system di Di Lernia per il cosiddetto “muro elettronico” antiemigraione. Ora Di Lernia ha deciso di collaborare con gli inquirenti. Ed è plausibile che con il suo aiuto si arrivi presto a ulteriori novità. ct

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