Tony Margiotta (Su) a proposito del membro di opposizione del gruppo tecnico della spending-review

Tony Margiotta (Su) a proposito del membro di opposizione del gruppo tecnico della spending-review

Un’altra occasione persa

Anche nell’ultimo consiglio la politica ha perso un’occasione.
Ho deciso di scrivere queste righe stimolato dall’intervista di Matteo Zeppa, Consigliere di Rete, uscita domenica sull’Informazione. Intervista questa prevalentemente incentrata su argomenti scottanti in Repubblica, come Giustizia e Comissione Antimafia e sui quali, onestamente, mi trovo molto vicino alle posizioni del collega.

Mi trovo però anche contrariato su come si possa sbandierare la trasparenza e, di conseguenza, la correttezza in alcuni casi e in altri no.
Mi spiego meglio.
Matteo Zeppa e tutti i colleghi/amici di Rete penso siano concordi con me sul fatto che la Politica (e l’uomo politico) debba dare l’esempio con un segnale di cambiamento importante verso la cittadinanza, ed assicurare che le figure che avranno la responsabilità di rendere possibili questi cambiamenti (rivolti verso un Paese più equo, trasparente, solidale e leale) abbiano reali competenze e che siano orgogliose e meritevoli di sedere in Consiglio e non meramente sponsorizzate da vari Gruppi.

Purtroppo negli ultimi giorni ho sentito inesatezze e incompletezze in merito ai fatti avvenuti sulla nomina del membro dell’opposizione del Gruppo Tecnico della Spending Review, e questo dispiace tanto.
Vanno specificate alcune cose, altrimenti si rischia di non comprendere bene l’accaduto e soprattutto il perché di un’altra occasione persa.
Cittadinanza Attiva (Sinistra Unita e Civico 10) dopo vari incontri con i colleghi dell’opposizione, adottando un atteggiamento propositivo e pragmatico, si è impegnata a trovare un punto di incontro tra Intesa per il Paese e Rete, addirittura ritirando la propria rosa di candidati.

Questo perché il gruppo di Cittadinanza Attiva era concorde sulla necessità di trovare una candidatura unica per tutta l’opposizione, visto che il membro in questione dovrà rappresentarla interamente le forze di opposizione e non solo una parte.
Il candidato di Rete, Maurizio Pallante, da un lato era sicuramente un candidato di assoluto rispetto, spessore e prestigio, ma, dall’altro, non poteva garantire la sua presenza in Repubblica per più di due giorni la settimana; avrebbe anche messo a disposizione un pool di collaboratori di Pesaro e Bologna e altre parti d’Italia per garantire almeno la presenza del suo gruppo di lavoro.
Questo fatto ha comunque sollevato perplessità all’interno dell’opposizione, per la “macchinosità” della proposta degli amici di Rete.
Contemporaneamente cresceva sempre più la volonta di trovare una figura sammarinese, per il motivo che, per un progetto come quello della spending review della durata di soli quattro mesi, era opportuna una persona che conoscesse la storia, le dinamiche e le realtà del territorio.

Si è quindi deciso per la Dott.ssa Federica Renzi.
Ma non è tutto qui.
Cittadinanza Attiva, in accordo con Intesa per il Paese, ha proposto a Rete la nomina di Pallante quale consulente dell’intera Opposizione sia sulla spending review, sia sullo studio del risparmio energetico in Repubblica con mandato per l’intera legislatura.
E qui, oltre a non aver dichiarato pubblicamente la proposta dell’opposizione sulla possibile consulenza di Pallante, Rete e la Politica , hanno perso un’altra occasione.
Un’occasione persa perché gli amici di Rete hanno rifiutato la proposta, facendo vincere personalismi, individualismi e non il Progetto che si poteva attuare.
Un’occasione persa perché ancora una volta i cittadini hanno visto la politica discutere sui nomi e sulle nomine e non su argomentazioni di spessore come lavoro, Europa, patrimoniale, ecc.

Un’occasione persa perché finalmente si poteva dare un segnale di cambiamento, dimostrando la volontà da parte di tutta l’opposizione di lavorare e collaborare in gruppo per il bene del Paese.
Un’occasione persa perché l’intera opposizione poteva avere al suo fianco un autorevole intellettuale come consulente per l’intera legislatura ed invece, a causa dei soliti e più volte denunciati personalismi, il nome di Pallante è stato portato in aula, sminuendolo con quei 7 voti.
Dispiace, ma ancora una volta si è persa un’occasione.

Tony Margiotta

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