Upr: domani in Consiglio riferimento sul sistema bancario

Upr: domani in Consiglio riferimento sul sistema bancario

Nella seduta del Consiglio Grande e Generale di domani avremo modo di ascoltare il riferimento del Segretario di Stato per le Finanze ed il Bilancio in merito alle facilitazioni o aiuti concessi agli istituti finanziari ai sensi dell’articolo 68 ultimo comma della Legge n.219/2014 e successivo dibattito.
Il tema è importante e svolgendosi in seduta segreta i cittadini non avranno modo di ascoltare come lo Stato intervenuto per sostenere istituti finanziari in difficoltà.
Unione per la Repubblica vuole però su questo argomento svolgere pubblicamente alcune riflessioni affinché il riferimento e dibattito non rappresentino solo uno sterile esercizio di dialettica politica ma possano contribuire a capire qual è il reale stato del settore finanziario.
In premessa dobbiamo constare che continuano a mancare dati e informazioni per compiere analisi e proporre politiche. Gli unici dati statistici disponibili risalgono al 30 settembre 2014 ( 9 mesi fa!) pubblicati sullo scarno bollettino di Banca Centrale denominato “Dati statistici trimestrali”. Per il resto nulla. Non ci sono studi analisi che permettano di capire l’andamento del settore e questa condizione non è accettabile per un Paese che si dichiara avanzato, trasparente e dotato di ben 2 autorità, AIF e BCSM, preposte alla vigilanza del settore finanziario.
Maggio è il mese della chiusura dei bilanci e le notizie che arrivano non sono confortanti. Si parla sempre con più insistenza di fusioni, riduzione di personale e stranamente nessuna menzione sulle condizioni della più antica e grande banca della Repubblica destinataria di 85 milioni di euro nel dicembre 2013 destinati al “Finanziamento per il rafforzamento patrimoniale della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.A.” (Delibera Congresso di Stato n. 1 – 17/12/2013). Zero informazioni sullo stato del PPR e se quanto suggerito dal FMI sulla governance sarà attuato.
A ciò si aggiungono le preoccupazioni sull’impatto della Voluntary disclosure sul nostro sistema bancario. Per avere qualche informazioni si deve ricorrere alla risposta di una interpellanza presentata da colleghi di opposizione, senza che nessuna istituzione dia informazioni o formuli analisi a riguardo.
Tale situazione oltre a essere critica e pericolosa è eticamente poco sostenibile in quanto, come già più volte accaduto, se il settore finanziario sarà in difficoltà, ci sarà necessità di un intervento pubblico per garantire il sistema e fornire la necessaria liquidità per fare fronte ai deflussi di capitali.
Unione per la Repubblica intende di nuovo esprimere il proprio disappunto su come siano tenute riservate informazioni che dovrebbero essere a disposizione di tutti i gruppi consiliari e in alcuni casi dell’intera collettività.
UPR ricorda che la Repubblica di San Marino è uno stato “tecnicamente” in recessione, con una liquidità del bilancio pubblico ridotta, con le banche esposte agli effetti della Voluntary disclosure e senza significativi progetti di sviluppo che nel breve – medio termine possano portare significativi ritorni alla casse pubbliche.
Dispiace che Governo e maggioranza abbiano completamente disatteso un ordine del giorno sostenuto da UPR e altre forze politiche sul settore finanziario nel febbraio 2014, così come ci lascia molto perplessi su come si cerchino con pervicacia soluzioni spettacolari per rilanciare alcuni settori dell’economia (polo della moda – fabbriche di autovetture) con migliaia di potenziali posti di lavoro, trascurando invece il settore finanziario che occupa personale sammarinese altamente professionalizzato e ha un ruolo strategico in ogni strategia di sviluppo o di rilancio del Paese. Non vorremo che il personale in esubero da banche e finanziarie debba pensare a un futuro come addetti al restauro di auto antiche o magari collaudatori di prototipi di veicoli sportivi made in San Marino.
Non capiamo poi perché il perno su cui ruota il sistema, ci riferiamo a Banca Centrale, continui a essere autoreferenziale – rispondendo solo al governo o al massimo a qualche ministro estero – ignorando ogni principio minimo di fair play istituzionale. La comunicazione in Consiglio Grande e Generale della revoca dell’autosospensione è l’esempio della “strana autonomia” di BCSM e di come il governo è ormai ostaggio di figure ingombranti, famose per emolumenti milionari, il presunto coinvolgimento in vicende giudiziarie e la voluta distanza dal Paese reale e i suoi problemi.
Ultimo punto la delibera del Congresso di Stato n. 36 del 8/4/14 con oggetto “Disposizioni a tutela del risparmio – Incarico di collaborazione per verifica recupero crediti”. UPR ha chiesto senza successo la non corresponsione degli emolumenti previsti in favore di Antonio Gumina. Ricordiamo agli smemorati che il protagonista dell’autorizzazione al famoso bonifico BCS emesso in regime di blocco dei pagamenti, è ancora in piena attività come “Commissario osservatore”, con emolumenti con cifre almeno a 5 zeri.
Questa è la disarmante situazione in cui affronteremo domani un dibattito segreto su un tema strategico per il futuro del Paese

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