Upr sulla questione carburanti

Upr sulla questione carburanti

Partito Socialista e Unione per la Repubblica
fra le decine di emendamenti presentati alla legge di bilancio, ne hanno sotto
posto uno al giudizio dell’aula dedicato ai carburanti alternativi e al prezzo
del carburante che riportiamo di seguito:

Art. 41 bis (Carburante –
armonizzazione Unione Europea)

1. Al fine di dare applicazione alla
Direttiva dall’Unione Europea 2014/94/UE relativa ai carburanti alternativi e
alle politiche di mobilità sostenibile e alle normative europee in materia di
prezzo di carburanti ed accise, il Consiglio Grande e Generale da mandato al
Congresso di Stato di:

a. Predisporre un progetto di legge per il
recepimento delle normative precedenti nella normativa nazionale sammarinese;

b. Studiare un piano operativo per
introdurre tale normativa nella rete distributiva del carburante;

c. Attuare le iniziative di politica estera
necessarie a dare attuazione a quanto previsto ai punti a e b.

2. I punti a e b del comma 1 dovranno
essere raggiunti entro il 30 giugno 2015. Il punto c entro il 31 dicembre 2015.

3. Il contenuto di tale articolo andrà
armonizzato con l’agenda del negoziato con l’Unione Europea che la Repubblica
di San Marino sta attivando.

 

Ci sembrava che il contenuto della proposta
fosse interessante ed attuale anche in considerazione della scelta di governo e
maggioranza di autorizzare l’acquisto dall’estero di gas metano per uso
autotrazione.

Ma non è stato così, emendamento bocciato
senza riguardi con frasi di circostanza e nessuna volontà di discutere sul
contenuto.

Scelta politica rispettabile sulla quale ci
poniamo alcune domande.

Perché la maggioranza autorizza l’acquisto
estero di metano per autotrazione ma non accetta di introdurre a San Marino una
normativa europea su i carburanti alternativi o la mobilità sostenibile?

Perché stiamo per iniziare una complessa
trattativa con la UE e quando avevamo la possibilità in autonomia di fare un
passo in avanti su un tema così importante per l’Unione la maggioranza ha
battuto in ritirata dimenticando, almeno qualche forza politica, le battaglie
ambientalista e la linea filo europeista?

Perché si è prossimi a una serrata delle
pompe di benzina a causa della Smac e il governo non ammette che è ora di
affrontare con decisione il tema prezzo del carburante allineandoci alle direttive
della UE e smettendo di usare il trucchetto della Smac che inizia a mostrare
evidenti cedimenti.

Perché infine dopo gli annunci della
maggioranza di avviare un nuovo metodo di confronto con l’opposizione si è
tornati alla vecchia prassi di arroccarsi su i 33 voti e limitandosi a qualche
gesto di dialogo più formale che sostanziale.

Forse c’è paura nel dialogo? Le proposte
che facciamo non sono comprensibili?

Dalle risposte che governo e maggioranza ci
hanno dato è evidente come non ci si renda conto di quanto sta accadendo nel
paese e di come la miopia di alcune scelte ci sta portando verso il baratro.

La dura protesta dei gestori di carburante
è un segnale evidente. Noi avevano la soluzione per risolvere alla radice il
problema. Siamo uno stato e è giunto il momento di esercitare la sovranità
anche sul prezzo del carburante. Gli accordi internazionali sono fatti anche
per essere cambiati evitando scorciatoie.

A ciò aggiungiamo il tema della mobilità
sostenibile: San Marino non è un paese per automezzi elettrici o ibridi e forse
il governo dovrebbe mettere a Dogana oltre al cartello dell’Unesco un altro
dicendo che le auto elettriche è meglio lasciarle in piazza Tini, al massino
fra un po’ di settimane potremo offrire un pieno di gas metano.

Forse qualcuno dovrebbe smetterla di usare
gli slogan e fare qualche atto concreto, ma questa è un’altra storia,
soprattutto con un governo in piena verifica di maggioranza.

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