A San Marino Scaramella fu portato da Claudio Podeschi. Anna De Martino, NQ Rimini San Marino

A San Marino Scaramella fu portato da Claudio Podeschi. Anna De Martino, NQ Rimini San Marino

Ieri udienza a Rimini del processo contro Mario Scaramella avviato dall’avvocato di San Marino Alvaro Selva.

Anna De Martino di NQ Rimini San Marino: “Fu portato a San Marino da Podeschi per usarlo in un’indagine contro Gabriele Gatti”“Ero scomodo e fui accusato”Alvaro Selva ascoltato in aula nel processo Scaramella 

“La prima volta che ho sentito  parlare di Mario Scaramella – ha  detto ieri in aula Selva – è stato da  Claudio Podeschi che in confidenza  mi riferì che aveva incaricato  Scaramella di svolgere alcuni  incarichi, certe indagini, su Gabriele  Gatti”. Selva poi fa un  excursus sulla nota vicenda: dalla  delibera  che conferiva a Scaramella  un incarico per la sicurezza  affidatagli dal Congresso di Stato,  all’indagine della gendarmeria, fino  alla relazione finale della commissione  Consiliare, passando  per l’esposto che Andrey Ganchef,  come coordinatore della  Ecpp, organizzazione intergovernativa  per la quale Scaramella lavorava,  presentò al commissario  della legge Alberto Buriani sempre  a proposito del traffico di armi  a San Marino. “Sono venuto a  sapere del mio coinvolgimento  nella questione – ha detto Selva –  quando sono stato interrogato  dalla Digos di Bologna”.

Perché  tale accanimento? “Per motivi politici  – risponde Selva alla domanda  del procuratore – dalla fine del  2005, fino alle elezioni nel 2006, si  preparava la campagna elettorale.  E la mia presenza non era gradita.  L’azione di Scaramella ha avuto  conseguenze sul piano politico  devastanti. Accuse utilizzate in  parlamento per farmi passare per  tangentista, tanto che fui costretto  a dimettermi. Un atto gravissimo”.  Sapeva dei soldi che dall’Urss  arrivavano ai partiti comunisti  occidentali?, chiude la difesa.  “Sì me lo dissero al partito. Era un  rendiconto annuo di 20/40mila  dollari”. Ma Selva parla anzi puntualizza  anche sulla lettera che  Gabriele Gatti, attuale Capo di  Stato di San Marino e inizialmente  indagato poi prosciolto, scrisse  al presidente della commissione  Mitrokhin e all’ambasciata d’Italia  a San Marino.

In quella lettera,  Gatti mette in relazione russi, “garanti”  del compromesso storico  tra Dc e Pc, come Zagladin, Popov  e Lunkov scrivendo: “Da parte  sammarinese le relazioni erano  direttamente intrattenute soprattutto  dall’allora segretario agli Interni  e uomo di punta Alvaro Selva”.  Da lì parte tutto. Dalla lettera,  nella quale però lo stesso Gatti  scrive in incipit riferendosi a Scaramella:  “Sono rimasto sconcertato  dalle notizie che Ella mi ha  voluto mettere a conoscenza”. Ossia  il possibile traffico di uranio.  “Spero solo che Scaramella dica la  verità”, ha detto Selva in corridoio  mentre si allontanava dal Tribunale.    

Leggi sui rapporti fra Scaramella e i politici di San Marino

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