I sammarinesi Stefano Ercolani, presidente, Barbara Tabarrini, direttore generale, e Stefano Venturini, membro del consiglio di amministrazione, di Asset Banca sono stati arrestati su mandato della procura di Forlì nell’ambito dell’indagine, denominata ‘Re Nero’, coordinata dal pubblico ministero Fabio Di Vizio e condotta dal dirigente della Mobile, Oscar Ghetti.
Il commercialista Stefano Venturini è anche membro del consiglio di amministrazione della Banca di Credito e Risparmio di Romagna con sede a Forlì. Il che, secondo l’accusa, dimostrerebbe (assieme ad altri elementi ricavati dalla operatività bancaria) che le due banche agivano in tandem. Anzi per gli investigatori la Banca di Credito e Risparmio di Romagna di fatto sarebbe, secondo l’accusa, una filiale di Asset Banca.
Procedendo con questa logica balza subito all’occhio il caso ancor più eclatante – nel senso che è ancor più ben in vista – dell’ Istituto Bancario Sammarinese, banca sammarinese, e del Credito di Romagna, banca italiana. Ad esempio Mercadini Giovanni è Presidente in una delle due banche e Amministratore delegato nell’altra; Farneti Giuseppe Maria è presidente del Collegio Sindacale nell’una e sindaco nell’altra; la famiglia sammarinese Rossini è presente nei consigli di amministrazione dell’una e dell’altra.
E chissà quanti altri intrecci esistono più o meno allo scoperto per altre banche. E non solo in una direzione. Insomma c’è anche l’inverso. Cioè ci sono banche italiane che hanno acquisito in parte o in toto banche sammarinesi e, soprattutto, finanziarie sammarinesi (ne esistono quasi una cinquantina).
Se Italia e San Marino assieme non pongono rapidamente mano ad una regolamentazione, per il sistema bancario e finanziario sammarinese la vicenda dell’Asset Banca con relativa iscrizione fra gli indagati dei fruitori italiani, è l’inizio della fine.
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