I politici di San Marino non parlano di Banca del Titano

I politici di San Marino non parlano di Banca del Titano

I politici della Repubblica di San Marino hanno deciso di mettere a tacere

l’argomento Banca del Titano
visto che non se ne occupano affatto nemmeno dopo l’inizio del

processo contro Adriano Pace, l’ex direttore, accusato nientemeno che di truffa?

Il processo Banca del Titano – Pace riprende mercoledì prossimo.
Il mondo politico sammarinese sembra vivere con fastidio il procedimento giudiziario.
Fa ricordare il salasso di 500 euro a testa imposto da detto mondo (governo straordinario e primo e secondo governo post giugno 2006 ) a tutti i sammarinesi a pro’ di

masnadieri della finanza ancora anonimi.

Nessuna forza politica e nessun singolo consigliere ha avvertito la necessità di verificare la possibilità del recupero della somma enorme – oltre 16milioni di euro – erogata dallo Stato, seguendo, ad esempio, la strada indicata dall’avv. Alvaro Selva.

Nessuna forza politica e nessun singolo consigliere ha chiesto perché si è aperto un
processo verso il direttore Adriano Pace e non è stata promossa alcuna

azione di responsabilità verso amministratori, membri del collegio sindacale o altri responsabili.

Nessuna forza politica e nessun singolo consigliere ha domandato perché la Vigilanza di Banca Centrale, fino a tutto il 2005 e inizio 2006, non si è accorta della voragine creatasi in Banca del Titano, ammontante a quattro o cinque volte il capitale sociale.

Prima di cominciare ad intaccare lo stato sociale i politici devono avere la dignità di predisporre il recupero delle somme erogate come quella per Banca del Titano o non incassate come

quella per Punto Shop.
Devono cominciare a far tassare i redditi dei cittadini e dei residenti ovunque o comunque prodotti, senza paraventi o esenzioni di alcun tipo per quei del

sottobosco politico affaristico.

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