Durante la conferenza stampa di fine anno, al neo governo della Repubblica di San Marino, i giornalisti hanno rimproverato di aver addebitato ad ogni sammarinese circa 500euro per ripianare l’ammanco della Banca del Titano.
La Banca del Titano,
infatti, commissariata nel 2006 a causa di un dissesto di circa 30milioni di euro, è stata risanata in parte con un finanziamento pubblico di 15milioni di euro, senza che sia stata ancora promossa alcuna azione giudiziaria nei confronti dei soci e degli amministratori della Banca stessa. E dopo il risanamento è stata ceduta a una cordata di imprenditori i cui nomi rimangono celati dietro due fiduciarie di cui una di diritto italiano (Amphora Spa) e l’altra di diritto sammarinese
(San Marino Investimenti).
Altro ‘regalo’ ai sammarinesi da parte del loro governo per il Natale 2008 è l’addebito di 14milioni e mezzo di euro, per la cosiddetta ‘Strada di Fondovalle’ a Dogana. La somma è stata racimolata dal Governo con un prestito presso
l’Istituto Bancario Sammarinese (IBS), sottoscritto appena una decina di giorni fa.
La Strada di Fondovalle, in gran parte in territorio italiano, nasce dal fatto che i governi sammarinesi hanno consentito la speculazione edilizia fino all’ultimo centimetro di territorio sammarinese a ridosso del confine con l’Italia. E senza addebitare agli speculatori gli oneri urbanistici. Il World Trade Center, ad esempio, ha goduto di una esenzione totale.
Ora il costo del recupero parziale della viabilità a Dogana, letteralmente esploso per la richiesta enorme avanzata dal Comune di Rimini, è addebitato ai sammarinesi per oltre 500euro pro capite
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