Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: Camorra sul Titano: parla il latitante / «Con la Ises non facevamo estorsioni. Non sapevo da dove venissero quei soldi. So solo che sono pieno di debiti: se fossi un mafioso, i soldi li avrei» / «O i politici mi salvano o li mando dentro» / Roberto Zavoli è pronto a costituirsi: «Non sono un boss voglio proteggere la mia famiglia»
Il patto tra politica e camorra: Zavoli sa tutto. «Io devo salvare la mia casa: se mi salvano loro – i politici, intende -, bene: sennò mando tutti dentro. Mi sono rotto. Non sono un boss: voglio solo salvare la mia famiglia».
Il 60enne Roberto Zavoli, sammarinese, socio in affari del casalese Franco Vallefuoco, e ritenuto dagli inquirenti il mediatore negli affari tra la camorra e il notaio sammarinese Livio
Bacciocchi, aspetta a casa sua, a San Marino, il suo destino.
E’ pronto a costituirsi.
Il suo avvocato Stefano Caroli sta, in queste ore, contattando i pm antimafia di Napoli, Sergio Amato e Roberta Simeone che, nell’ambito dell’operazione “Staffa”, hanno spiccato arresti per 28 persone, tra cui lo stesso Zavoli, e il notaio Bacciocchi. Quest’ultimo, si trova in galera a Rimini da martedì scorso. Per Zavoli, invece, cittadino sammarinese, si renderebbe necessaria una rogatoria. «Ma io mi costituisco – insiste -: ne han dette troppe di cose, e molte sbagliate. Ho già parlato coi magistrati di Bologna, quando mi avevano indagato nell’operazione “Vulcano” – quella che, a febbraio, scoprì gli intrecci tra camorra ed estorsioni, tra la Riviera e il Titano -: ne sono uscito bene», dice.
Leggi la ordinanza
cautelare del gip di Napoli Isabella Iaselli
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