Da una normale ispezione delle autorità sanitarie della Repubblica di San Marino è scaturito il maxisequestro di due tonnellate di cibi fuori norma, in procinto di essere commercializzate a Dogana dalla San Marino Carni.
Una volta in
magazzino, comunque, la scoperta di queste circa due tonnellate di merce scaduta
o irregolare ha sorpreso tutti. Una parte di prodotti, distinta da apposito
cartello, si configurava tra l’altro come merce da rendere al fornitore, peccato
che lo fosse da almeno 6 anni (Smtv San Marino: intervista di Silvia Pelliccioni al dr. Antonio Putti).
Erano destinati a finire sulle tavole
di ristoranti, bar e locali di
San Marino e della riviera.Abloccare
però il percorso sono stati gli
uomini del Dipartimento di sanità
pubblica e della Polizia civile
del Titano. Un blitz in un’azienda
della distribuizione all’ingrosso
di Dogana alla quale sono state
sequestrate due tonnellate di prodotti
alimentari confezionati. Diversa
la tipologia di cibi e diversa
anche la motivazione dei sequestri.
«La maggior parte degli alimenti
trovati all’interno
dell’azienda aveva i termini minini
di conservazione superati —
spiega il dottor Antonio Putti, responsabile
dell’Unità operativa di
sanità veterinaria e igiene alimentare
di San Marino—In particola
re si tratta di pasta, biscotti, conserve,
pomodori pelati e cioccolata.
Poi c’erano prodotti con la data
di scadenza superata come carne
sottovuoto e pesce surgelato.
C’erano anche altri prodotti in cattivo
stato di conservazione e infine
alcuni privi di etichettaura» (Il Resto del Carlino, Filippo Graziosi)