San Marino. Commissione Interni, 29 luglio, seduta notturna. Agenzia Dire

San Marino. Commissione Interni, 29 luglio, seduta notturna. Agenzia Dire

Seduta notturna della Commissione Interni: COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE AFFARI COSTITUZIONALI ED ISTITUZIONALI; PUBBLICA AMMINISTRAZIONE; AFFARI INTERNI; PROTEZIONE CIVILE, RAPPORTI CON LE GIUNTE DI CASTELLO; ISTRUZIONE, CULTURA,  BENI CULTURALI, UNIVERSITA’ E RICERCA SCIENTIFICA.

In seduta notturna si riparte dall’esame del’articolato del progetto di legge “Disposizioni in materia di maltrattamenti in famiglia e di minori”, poi approvato con 13 voti favorevoli e un astenuto. Come relatore unico viene indicato il consigliere del Pdcs Anna Maria Muccioli. 

All’articolo 1, “Modifiche del codice penale e della legge 26 aprile 1986 numero 49”, viene concordata la proposta di elevare i gradi di prigionia in caso di morte di minore in seguito a lesioni. Il consigliere Loretta Stefanelli (Pdcs) spiega che non c’è problema ad accogliere il quarto o il quinto grado. Grazia Zafferani di Rete e il Psd sostengono il quinto che viene accolto. Previsto il terzo grado invece per gli eventi elencati all’articolo 156 del codice penale.

All’articolo 5, “Modifiche all’articolo 78 della legge 26 aprile 1986, n.49”, riguardo il diritto dell’adottato a conoscere le proprie origini, il segretario di Stato per gli Affari interni, Gian Carlo Venturini, spiega che con la nuova formulazione “viene tutelato sia il minore sia chi adotta”. “Opportuno” il riferimento alla convenzione dell’Aia, sottolinea Rossano Fabbri  del Ps, chiedendo spiegazioni sul termine dei 25 anni per maturare il diritto a conoscere le proprie origini. “Scelta di opportunità. La proposta è del commissario della legge che segue queste problematiche. Nessun problema comunque a ragionare”, ribatte Venturini. Francesca Michelotti di Su sostiene i 25 anni, chiedendo se sia un obbligo per i genitori informare il figlio adottato delle origini. Per i 25 anni anche Zafferani di Rete. Stefanelli del Pdcs propone i 21 anni come limite di età e sottolinea che non ci sono sanzioni, si tratta di un “cambiamento di tendenza. Fino a qualche anno fa si teneva nascosta l’adozione. Invece è un valore aggiunto”. Gian Marco Marcucci dell’Upr si dichiara a favore dei 25 anni: “Un ragazzo che cresce in una famiglia deve fare un percorso, anche lavorativo”. Michele Muratori del Psd, in merito all’età, propone di lasciare i 25 anni, che vengono così confermati.

I consiglieri Franco Santi (C10) e Michelotti (Su) propongono un articolo 5 bis per l’estensione agli ascendenti, in caso ne abbiano le possibilità, dell’obbligo di mantenimento dei figli minori, “ai quali non lo garantiscono i genitori- spiega Michelotti- perché non hanno i mezzi o perché uno dei due è inadempiente in caso di separazione o divorzio”. Si tratta, aggiunge, di “una tutela importante che andrebbe subito adottata. A volte i nonni si esimono da un dovere etico”. Zafferani di Rete sostiene l’emendamento, anche se andrebbe specificato meglio. Marcucci (Upr) dissente: “Si creerebbe un sistema iniquo che porterebbe ad abusi. Inoltre questo aspetto non c’entra niente con la legge in esame”. Fabbri del Ps interviene per sottolineare le “finalità” dell’emendamento, “ma la questione non può essere affrontata in queste modalità”. Muratori (Psd) sottolinea che si tratta di “un’arma a doppio taglio per come è formulato l’articolo. Siamo comunque disposti a ragionare”. Santi (C10) sottolinea che si parla di “mantenimento dei figli, una priorità. Tirare in ballo i diritti successori è fuori luogo. Il problema è concreto”. Anna Maria Muccioli del Pdcs sottolinea che il tema è “molto importante. Non si può non condividere lo spirito dell’emendamento, ma è opportuno approfondire meglio alcuni aspetti”. Da qui la proposta di inserire la questione nell’ambito dei provvedimenti all’esame della segreteria di Stato e del Consiglio grande e generale. Il segretario di Stato Venturini afferma che la questione è “meritevole d’attenzione e va affrontata. Si può verificare il tema e tra settembre e ottobre inserire la questione nella legge su figli legittimi”. Di fronte a questo impegno i proponenti decidono di ritirare l’emendamento. Il presidente di commissione, Mario Lazzaro Venturini, propone “una nota verbale per cui il problema verrà affrontato nelle modifiche al diritto di famiglia che verranno presentate a breve in Consiglio, secondo l’indirizzo proposto dall’emendamento ritirato”.

Si passa così all’esame del progetto di legge “Codice di condotta per gli agenti pubblici”, che occupa la restante parte della seduta.

All’articolo 2, “Campo di applicazione soggettivo”, sono due gli emendamenti presentati dai partiti di opposizione. Uno da parte di Rete, spiega Elena Tonnini, per “estendere gli obblighi della legge a tutti coloro che hanno a qualsiasi titolo un rapporto di lavoro con la Pa”, consulenze e collaborazioni incluse, così come le imprese in appalto. “E in caso non siano mantenuti gli obblighi, prevedere per consulenze e contratti clausole specifiche anche a tutela dello Stato”. L’estensione è una possibilità prevista, sottolinea il segretario di Stato Venturini, dipende dal tipo di consulenza. Delle modifiche richieste da Rete viene concordata la parte riguardante le clausole nei contratti e l’emendamento è ritirato. Un emendamento di Su e C10 propone di eliminare il riferimento alle forze di polizia come corpo separato (comma 6). Viene respinto perché il Moneyval richiede un codice ad hoc per le forze dell’ordine.

All’articolo 3, “Principi di attuazione”, gli emendamenti sono due. Quello di Su e C10 per eliminare il comma 3, che prevede che l’agente pubblico deve rispettare la legge, è “pleonastico”. Viene bocciato. Diversi colleghi di minoranza stigmatizzano inoltre l’abrogazione del riferimento alle sanzioni. “Vale comunque la legge 106 del 2009”, replica il segretario di Stato, aprendo comunque all’inserimento di una modifica al successivo articolo 23, “Rispetto della presente legge e sanzioni”, sul tema. Il secondo emendamento, di Rete, punta a inserire un riferimento netto alla necessità di formazione dei dipendenti pubblici. La modifica viene in grande parte accolta.

Con l’approvazione dell’articolo 3 la seduta viene sospesa e riprenderà domani mattina alle 9.00.

Interventi

Progetto di legge “Codice di condotta per gli agenti pubblici”

Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni

Francesca Michelotti, Su

Alessandro Cardelli, Pdcs

Franco Santi, C10

Rossano Fabbri, Ps

Leggi la sintesi degli interventi riportati dall’Agenzia Dire Torre 1

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