San Marino. Contro il killer dei cani, parte civile Franco Stacchini, Kennel Club

San Marino. Contro il killer dei cani, parte civile  Franco Stacchini, Kennel Club

Donatella Filippi di  Il Resto del Carlino San Marino: Killer dei cani ancora libero: a rischio la mostra di ottobre / Gli organizzatori: «Siamo in dubbio, ma le richieste sono tante»

Il killer  dei cani è ancora libero e fa ancora paura. Tanto che rischia di saltare la mostra canina fissata per fine ottobre. Basta aprire l’home page del Kennel Club per rendersi conto che la situazione non è ancora chiara. «Non possiamo ancora confermare l’esposizioni per il 22 e 23 ottobre 2011», si legge e a darne conferma è il presidente Franco Stacchini. «Certo che non possiamo confermarla— attacca—perché non possiamo rischiare che le cose vadano come qualche mese fa. Il responsabile della morte di diversi cani è ancora libero e noi in questo momento non possiamo sentirci certo al sicuro ».

Infatti, nonostante le ricerche, ancora non è stato individuato il responsabile della morte, da aprile a luglio, di ben 23 cani. E anche l’expo dello scorso maggio ha lasciato un ricordo poco piacevole. Bocconi avvelenati nella zona della mostra canina, due cani morti e la manifestazione che era stata ‘chiusa’ dalla Gendarmeria. Poi tutte le polemiche che ne sono seguite fra chi ha sostenuto che quell’esposizione non sarebbe dovuta nemmeno partire e chi ha puntato il dito contro i mancati controlli in zona. Su internet è partita anche una petizione contro gli organizzatori della manifestazione.

Ora il Kennel Club è pronto a rimborsare del 70% gli iscritti dell’expò di maggio (l’invito è a trasmettere le coordinate bancarie al più presto, preferibilmente via e-mail: info@kennelclubsanmarino.com o via fax). «Che sono ben 1.700 cani — spiega Stacchini —, quindi un lavoro non da poco se si considera che di ogni proprietario (che può anche essere il padrone di più cani, ndr) dobbiamo avere le coordinate bancarie per il rimborso. Oltre al fatto che si tratta di una perdita non da poco anche a livello economico.

Ci siamo costituiti parte civile, ma ancora non si sa conosce il nome del colpevole, quindi… Anche perché in quell’occasione, cioè ripensando all’esposizione di maggio, noi avevamo davvero poche colpe. Il tutto è accaduto al di fuori dall’area espositiva e noi certamente non potevamo e non possiamo controllare tutta la zona»

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