San Marino. Evasione monofase, un passo per volta: ora si conoscono gli amministratori. L’Informazione di San Marino

San Marino. Evasione monofase, un passo per volta: ora si conoscono gli amministratori. L’Informazione di San Marino

Antonio Fabbri – L’Informazione di San Marino: Evasione monofase ecco gli amministratori / La maggior parte delle società elargita a piene mani in Congresso di Stato dalla Segreteria Industria negli anni in cui vigeva il regime concessorio

(…) Si parte dalla società più esposta, la San Marino Broker srl, che ha per amministratore quel Flavio Pelliccioni, già implicato nella truffa dei liquori, e recentemente tirato in ballo nell’indagine di mafia “Il principe e la scheda ballerina“. Fu egli stesso, scagionato dall’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, a dichiarare “non sono un mafioso, sono solo un truffatore”. Come se fosse motivo di vanto. Insomma, verso lo stato la sua SanMarinoBroker s.r.l ha lasciato un buco di 11.348.285 euro. E questo credito rientra tra quelli di “dubbia e difficile esazione”. Tra i soggetti chiamati in causa in Long Drink c’era pure Silvano Muscioni. La srl che porta il suo cognome e della quale risulta amministratore, è la Muscioni Trade che deve allo stato 4.889.207 euro e si trova nell’elenco dei crediti incerti. Nello stesso elenco compare, tra le prime tre, la Imex srl, in liquidazione volontaria, che per amministratore unico vedeva Loredana Muscioni. In liquidazione volontaria è pure la Sirius srl, risulta amministratore Nazzareno Chiaruzzi, che deve allo stato 2.731.793 euro. Tornando all’elenco dei crediti di dubbia e difficile esazione, al secondo posto, dopo la società di Pelliccioni, anche la Gruppo Cse Spa che vanta un buco lasciato di tutto rispetto, pari a 6.522.199 euro ed era amministrata da Teresa Forgetta, avellinese di 65 anni. Nello stesso elenco in terza posizione si trova la Tecnogate con un buco lasciato di 4.328.176, amministrata da Gianluca Libutti. In quarta posizione, amministrata da Paolo Athos Mario Armando Magnone, la Axel Chemicals, che ha lasciato allo stato un buco di 3.089.709 euro di monofase non pagata. Questa srl nel 2009 è risultata implicata in una frode carosello scoperta dall’indagine della Gdf di Milano denominata “Monster Mountain”, che ha accertato un’evasione Iva di circa 150 milioni di euro. Di questi 4 milioni di euro e un fondo patrimoniale da un milione di euro erano stati depositati in una banca sammarinese e in una fiduciaria. Tra le società cessate che hanno immobilizzazioni, quella che ha il maggior debito verso lo stato è la Alexander Textile Group srl con 5.067.744 non versati allo stato e risulta amministrata da Mariana Hrovatin, rumena residente sul Titano. Segue al secondo posto l’Agenzia Commerciale Sammarinese con 4.560.168 di buco monofase amministrata da Stefano Riccardo Gavina. Al terzo posto la Dealer &Service D&S, amministrata da Gabriella Torsani, con 2.266.616 di buco. Le prime tre srl che compaiono nell’elenco dei crediti inesigibili sono La Polare, con 3.336.192 amministrata da Giorgio Cellarosi, radiata per liquidazione. Al secondo posto la srl Mondo Gioco, amministrata da Daniele Ceci, che ha causato un buco monofase di 340.590 euro. 215.612, invece, gli euro che deve la srl Marago amministrata da Claudio Garbin. Ci sono poi i crediti ritenuti certi, cioè che lo stato è sicuro di riscuotere. Sono quelli della srl In.Ge., amministrata a Arianna Annarella, che deve allo stato 289.441 euro. Poi c’è la Cosmogross, amministrata da Giorgio Vagnetti, che deve all’erario 266.738 euro e al terzo posto la Open Bridge, con 87.805 euro, amministrata da Marco Ferrarini. (…)

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