Francesca e Augusto Michelotti, consiglieri di Sinistra Unita sul blitz dell’istituzione del Gruppo Tecnico per il nuovo piano regolatore.
Una sana gestione del territorio non può permettere a chiunque di fare quello che desidera solo in ragione del diritto di proprietà, ma deve fare i conti prima di tutto con gli interessi generali del Paese e del suo futuro equilibrio territoriale di cui lo strumento di pianificazione deve essere lo specchio fedele.
Abbiamo gridato vergogna perché, a distanza di più di 23 anni dal varo dell’ultimo Piano Regolatore, una decisione così importante per il futuro e per lo sviluppo della nostra Repubblica, come l’istituzione di un Gruppo Tecnico quale concreto avvio delle procedure preliminari alla formulazione delle linee di indirizzo generale del nuovo PRG, è stata presa con un colpo di mano. Con un ordine del giorno concordato fra la maggioranza e due partiti di opposizione, testo di cui Sinistra Unita, Civico 10, Rete e i due consiglieri indipendenti di opposizione hanno potuto prendere visione solo mentre i proponenti lo stavano leggendo, peraltro in un comma minore dove sono previste solo le dichiarazioni di voto dei partiti e persino in assenza del Segretario di Stato competente.
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