San Marino. Il sospetto sul Palazzo permane

San Marino. Il sospetto sul Palazzo permane

La notizia  che sul Conto
Mazzini
,  stante l’indagine portata avanti dal  Tribunale della Repubblica di San Marino,  non è ancora cessato  il segreto istruttorio, non riduce la portata del sospetto sul Palazzo in merito al rapporto  instaurato con le banche andate in default. 

Sospetto che  le autorità di governo – sorrette, a quanto pare da un numero di consiglieri superiore a quello della coalizione San  Marino Bene Comune  –  continuano, di fatto,  ad alimentare. Infatti, nel silenzio generale,  disattendono  una norma di legge  che dal gennaio 2013 ordina  la pubblicazione dei nomi dei beneficiari
effettivi
dei soggetti finanziari e non  rendono pubblici  gli atti
riguardanti soggetti finanziari
in cui  sono previste erogazioni da parte
dello Stato.

Nel corso della conferenza stampa tenuta dalla coalizione San Marino Bene Comune è stato fatto rilevare la sproporzione fra le somme che si intendono far entrare nella casse dello Stato con Patrimoniale e Riforma Tributaria (meno di 50 milioni entro il 2014) contro  gli oltre 150 milioni spesi per le banche in default.  

Cresce il sospetto  -fatto presente a margine della conferenza stampa- che le suddette erogazioni pubbliche verso certe banche,  senza indicazione di recupero,  servano a bloccare  la eventuale paventata  emersione dei nomi di  corrotti e corruttori.
Di corrotti e corruttori (con tanto di prezzario)  si parla nella  ricorrente denuncia pubblica del sistema  in uso nel periodo in cui certe  licenze sono state rilasciate.

 
Salvo
chi OSA PARLARE DI QUESTI SCANDALI

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy