Le residenze come nuova furbata dei politici della Repubblica di San Marino per salvare l’economia.
Dopo aver provato a mantenere in piedi il sistema finanziario con trust e affidamento fiduciario (Tremonti ha risposto con l’art. 36 della manovra correttiva), dopo aver fatto finta di abolire l’anonimato societario (eliminando la dicitura società anonima), i politici dicono di poter salvare l’economia con le residenze da rilasciare a man bassa a imprenditori venuti qui proprio perché sanno che questo è un Paese per furbi.
Rilasciare nuove residenze, infatti, senza aver risolto la questione dell’esterovestizione, vuol dire cercare di attrarre sul Titano un’altra ondata di mariuoli. Non già creare le condizioni per incrementare in Repubblica l’imprenditoria sana.
L’esterovestizione, infatti, purtroppo, non è regolamentata nemmeno da quell’accordo contro le doppie imposizioni di cui si attende la firma come la panacea di tutti i mali. In detto accordo, parafato il 25 giugno 2009, di fatto l’esterovestizione non è trattata come si è potuto evincere dal testo a suo tempo diffuso dalla stampa, nonostante la consueta ‘secretazione’ della Segreteria Esteri.
Evidentemente ai politici sammarinesi -bipartisan- interessano i mariuoli. Come del resto si è visto con la difesa dell’anonimato societario, delle fondazioni, delle immobiliari, eccetera.
La nuova ondata di residenze e, soprattutto, gli intenti dell’operazione, comporterà un nuovo contrasto con Tremonti con prevedibile, negativa, ricaduta in ambienti Moneyval, Ocse, Fmi.