Il Resto del Carlino: La Diocesi: «No alla legalizzazione dell’aborto» / Il consiglio pastorale contro le 5 istanze d’arengo presentate lo scorso 3 aprile
Il consiglio pastorale della Diocesi di San Marino e Montefeltro, insieme alla Consulta delle aggregazioni laicali intervengono sulle cinque Istanze d’Arengo presentate il 3 aprile scorso alla Reggenza. Il filo conduttore delle richieste che i cittadini firmatari, tutte donne, avanzano ai Capi di Stato e che saranno sottoposte successivamente al Consiglio grande e generale è la caduta di un tabù che sopravvive nella Repubblica di San Marino: le istanze chiedono in sintesi di legalizzare l’interruzione di gravidanza, poichè sul Titano è tuttora un reato penale. Di fronte agli interrogativi di una donna alle prese con una gravidanza indesiderata o con il rischio che il feto possa avere malformazioni, secondo il consiglio e la consulta «spesso le donne sono sole, abbandonate al loro destino ed il contesto sociale e culturale non aiuta ad abbracciare e valorizzare la vita che deve nascere.». E così, secondo gli autori della nota, «si pensa di liberarsi del problema lasciando la donna sola e abbandonata all’aborto. Si tratta di una profonda solitudine che nasce da un’assenza di significato, perché, per mettere al mondo un figlio ed introdurlo nella vita, è necessaria una ragione altrettanto profonda». La prospettiva da cui partire, secondo i contrari alle istanze è un’altra: «Si può parlare dei diritti delle donne – si chiedono – senza equiparazioni ideologiche tra donna e feto? Si può parlare di un piccolo passo di civiltà pensando che l’aborto possa risolvere il dramma umano di una donna di fronte ad una gravidanza indesiderata?». (…)