San Marino. Pier Giorgio Piselli: il riformismo infantile

San Marino. Pier Giorgio Piselli: il riformismo infantile

Pier Giorgio Piselli su L’informazione di San Marino di ieri, mercoledì 3 febbraio: Il riformismo
infantile

Il riformismo di più lunga durata,
o comunque a noi più vicino,
è stato il riformismo padano
o, se preferite, il riformismo
emiliano-romagnolo nacque nel
pre-fascismo e dal fascismo fu
represso.
Riprese la sua marcia dopo
la fine della Seconda Guerra
Mondiale, si fondava sul buon
governo delle città, sulle cooperative, sul turismo di massa,
sulla piccola industria, sugli
asili migliori, ma anche sul
lavoro nero.

Ora quel riformismo è andato in
crisi, come pure l’orchestra che
lo cantava, con piada, salsiccia,
Sangiovese e amore senza pretese.
Le coop sono diventate un’altra
cosa, il turismo di massa è
in calo. Al posto del riformismo
padano c’è il leghismo padano.
Le riforme migliori fatte a San
Marino, di cui ancora oggi noi
godiamo i benefici, furono fatte
dalle culture politiche cattolica,
socialista e comunista e avevano
un sostegno di un movimento di
massa.

E mentre da più parti si pensano,
si attuano delle vere e
proprie contro riforme, da noi si
è costituito il tavolo del riformismo.
E vedere alcuni giovani
seduti a quel tavolo non riempie
di nessuna soddisfazione.
I giovani dovrebbero essere degli
idealisti, toccare il cielo con
un dito, chiedere l’impossibile,
sperimentare vie nuove. Già in
passato ci fu un giovane che si
disse riformista padano. Di lui
Pertini diceva: “Quel Martelli
non lo capisco, non riesco a
capire se Martelli sia un giovane
vecchio o un vecchio giovane”.
Ecco, questo è il rischio che
i giovani riformisti nostrani
corrono.

Dall’estremismo, malattia infantile,
crescendo si guarisce. Dal
riformismo infantile no.

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