San Marino. Pietro Silva, sede diplomatica in casa

San Marino. Pietro Silva, sede diplomatica in casa

Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino: La curiosa e imbarazzante vicenda della sede diplomatica a casa di Pietro Silva a Domagnano

 

La girandola dei diplomatici ha
destato più di una situazione
imbarazzante. A parte le diverse
feluche già coinvolte in inchieste
anche italiane per le quali spicca,
solitamente, il binomio incarico
diplomatico-concessione di una
finanziaria, diverse situazioni
vengono riprese anche nell’ordinanza
dello scorso 8 settembre,
che ha accompagnato l’arresto di
Fiorenzo Stolfi.
Così nella Tangentopoli sammarinese
i Commissari della legge
contestano la pesante e condizionante
ingerenza della contestata
associazione a delinquere
nella nomina di rappresentanti
diplomatici. Rappresentanze che
venivano elargite a piene mani
senza apparente giustificazione.
Per gli inquirenti, invece, le cariche
diplomatiche servivano a dare copertura a chi avrebbe potuto
garantire l’approvvigionamento
di fondi illeciti per l’organizzazione.
Così tra i diplomatici
spuntano nomi come Sarkissian, gli stessi Bruscoli e Roberti,
Akilleas Kallakis, Victor Restis
e Phua Wei Seng, meglio noto,
quest’ultimo come Paul Phua. Il
suo caso si è già pesantemente
intrecciato con la Tangentopoli
sammarinese, con la consegunete
revoca dell’incarico diplomatico.
Il malese giocatore professionista
di poker, nominato
ambasciatore non residente in
Montenegro, era fortemente caldeggiato
da Claudio Podeschi.
Di recente pure Phua è alle prese
con guai giudiziari, essendo stato
arrestato dall’Fbi per scommesse
illegali ed è accusato dal Federal
Bureau di essere membro della
temibile Triade 14K, la mafia di
Hong Kong.
Diversi dei diplomatici nominati
avevano in comune guai giudiziari,
tanto che non si comprencronaca
de quale utilità avrebbero potuto
avere per il buon nome di San
Marino nel mondo. I magistrati
nell’ordinanza citano un paio
di casi emblematici e, per certi
versi, bizzarri. Come quando in
Brunei manifestarono sorpresa
perché il diplomatico nominato
non era sammarinese, ma era il
greco Kallakis. Citano poi anche
il caso della nomina di Armen
Sarkissian ad ambasciatore in
Russia.

Il problema è che la Federazione
Russa ebbe “l’onore di comunicare”
che per avere un ambasciatore
occorreva prima aprire
un’ambasciata.
Tra i nominati c’era anche Horace
Kit Keung Ngan. Chi è costui?
Sarebbe bello saperlo dato che
non aveva neppure un recapito
per poterlo contattare. Eppure fu
suggerito da Claudio Podeschi.
Per rimediare alla evanesceza dei
recapiti si fece avanti Pietro Silva
(foto), che si offrì per il domicilio
del diplomatico nella propria
abitazione di Domagnano. D’altra
parte Silva è indicato come
molto vicino a Podeschi dai magistrati,
che ritengono fosse suo
uomo di fiducia, oltre ad essere
amministratore della Fondazione
per lo sviluppo economico e
finanziario sammarinese. Quella
fondazione che gli inquirenti riconducono
allo stesso Podeschi,
attraverso la quale erano passati i
milioni di Sarkissian, interessato
a una banca, e Murray, quello dei
telefonini, o i denari, che i magistrati
bollano come di illecita
provenienza, di altre numerose
movimentazioni.

(pubblicato per intero dopo le ore 23)

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