Nella Repubblica di San Marino il caso Clarizia (Renato Clarizia, ex Presidente Banca Centrale) per certi aspetti ha messo in secondo piano perfino la questione Polo del Lusso o la ‘convocazione‘ del Segretario di Stato alle Finanze a Roma al comando della Guardia di Finanza.
L’avv. Clarizia sarebbe arrivato a San Marino come legale di fiducia del sig. Marco Bianchini, patron del Gruppo Karnak (Criminal minds), per seguire la finanziaria Fingestus alla quale riuscì a evitare la liquidazione coatta, su conforme richiesta del Segretario alle Finanze Gabriele Gatti.
Fu catapultato poi ai vertici di Banca Centrale dove, a onor del vero, nei confronti dell’Italia non ha ottenuto meno di quello conseguito dai predecessori, Pier Paolo Reggia e Biagio Bossone. Cioè nulla. Vale a dire niente Memorandum. I rapporti con l’Italia sono ancora fermi alla capitolazione ‘sua sponte’ dei tempi di Luca Papi e Giulio Tremonti, sotto il sorriso compiaciuto, a Palazzo Begni, di Gabriele Gatti e Antonella Mularoni e di un frastornato ambasciatore d’Italia, Giorgio Marini.
La rivendicazione delle ultime mensalità dell’avv. prof. Renato Clarizia non ha niente a che vedere, se non altro per la forma – con quelle – sgangherate? – e di altro tipo, di Carrirolo o di Bruscoli o di Roberti.
Leggi la puntualizzazione del prof. Giuseppe Roberti pervenuta nel pomeriggio